mercoledì 31 dicembre 2014

Chiusura del Blog e della Pagina Facebook "Allevatori Ragusani"


Come annunciato in precedenza in questo comunicato, da oggi si fermano sia il Blog di "Allevatori Ragusani" che
la omonima Pagina Facebook ad esso collegata. Infatti, a tutt'oggi, non essendo stato raggiunto un numero minimo di sponsor interessati a presentare i loro prodotti attraverso la Pagina o il Blog (ci dispiace molto e ci scusiamo con le ditte che si erano mostrate interessate) e non essendo pervenuta alcuna richiesta di Enti o Realtà che avessero a cuore l'informazione e l'aggiornamento della categoria degli allevatori; e infine non essendo stato manifestato interesse da parte degli stessi allevatori-agricoltori nel volersi tenere costantemente aggiornati e informati sugli accadimenti che li riguardano: sia la Pagina che il Blog "Allevatori Ragusani" sospenderanno l'attività di informazione e di pubblicazione (pur rimanendo ancora per qualche tempo visibili al pubblico).  
In futuro, se dovessero essere raggiunti i criteri di cui sopra questo servizio potrebbe ripartire. Per chi fosse interessato ad ulteriori informazioni può scrivere a questo indirizzo e-mail: allevatoriragusani@gmail.com.

Con i nostri più cari auguri di Buon Anno nuovo a tutti coloro che ci hanno seguito finora, magari spinti dalla consapevolezza che la conoscenza, quantomeno, ci consente di non trovarci impreparati riguardo al futuro.

Lo staff di Allevatori Ragusani

Buon Anno Allevatori

BUON 2015


Per una stalla a tutto benessere, cuccette con paglia e pavimento pieno

Fonte notizia:
«Da sei mesi, in una parte della nostra stalla destinata alle primipare ho installato cuccette riempite con la paglia su pavimento in cemento rigato nelle zone di movimentazione, tenuto pulito dal raschiatore. Tutti gli animali vanno a riposare in cuccetta senza coricarsi mai lungo le corsie di passaggio e le mammelle rimangono più pulite, tant’è che i casi di mastite sono vicini allo zero assoluto. Non ho riscontrato ancora problemi podali, mentre è evidente l’aumento della produzione di latte per capo, tanto che le primipare posso dire che arrivino a produrre più o meno come le pluripare. Sono tutti segnali che queste vacche stanno bene e hanno trovato in questa nuova sistemazione della stalla il cosiddetto benessere». Chi parla è Giorgio Bendotti della Bendotti Farm a Novagli, vicino a Montichiari (Brescia): 110 ettari coltivati a

Sorpresa: anche i tedeschi producono latte in perdita

Fonte notizia:
Sorpresa: che dire se anche in Germania gli allevatori stanno producendo latte in perdita?
La notizia viene dal tradizionale convegno di fine anno organizzato da Boehringer Ingelheim Italia e Edf Italy, la sezione italiana dell’associazione allevatori europei, presieduta dalla caragliese Claudia Morisiasco.
TEDESCHI IN CATTEDRA
Ospite internazionale dell’incontro al castello di Villanova Solaro, quest’anno è stato l’allevatore tedesco Eckhard Meiners, che, snocciolando i dati di produzione della sua azienda, ha concluso la sua relazione affermando di poter resistere alla crisi del prezzo del latte al massimo per altri sei mesi, dopo di che sarà costretto a dismettere dei terreni per far fronte alle spese.
Chi credeva che il prezzo del latte fosse un problema squisitamente italiano, potrà

Soia, raccolto al top, mai così da 10 anni

Fonte notizia:
Le ultime stime Ismea indicano per il 2014 un aumento dei raccolti italiani di soia e mais. Un incremento del 32,9% per la soia, ai massimi da 10 anni, e del 14,3% per il mais da granella.
Soia e mais sono materie prime per la mangimistica, per questo la loro maggiore o minore disponibilità interessa il mondo della zootecnia. Questi aumenti del 2014 costituiscono una importante novità, dal momento che fino al 2013 i trend erano di segno opposto. E prima o poi potranno portare a un alleggerimento dei costi di alimentazione del bestiame: se l’offerta di questi prodotti cresce, il loro prezzo (in teoria) dovrebbe calare. 
Soia: +32,9%
Ismea dunque prevede per il 2014 una produzione italiana di soia pari a circa 848mila tonnellate, appunto un +32,9%. E sottolinea: «Siamo di fronte ai migliori

Il Parmigiano venduto a prezzi da stracchino

 Fonte notizia:
C’era una volta un re. Si chiamava Parmigiano reggiano. «Adesso, quando entro in stalla alle cinque e mezzo del mattino — dice Giorgio Affanni, allevatore di 130 capi con 60 vacche in mungitura — mi chiedo spesso: chi me lo fa fare? Il mio lavoro sarà pagato il giusto o dovrò chiudere tutto? Non è possibile che il nostro formaggio, stagionato due anni, ci venga pagato, come uno stracchino che è pronto in pochi giorni». C’è rabbia in quel pezzo di Valpadana che va da Mantova a Bologna, terra di fieni buoni che ogni anno diventano latte poi si trasformano in 3 milioni di forme di Parmigiano reggiano. C’è la protesta di chi non è abituato a lamentarsi ma adesso dice: rischiamo davvero il crollo.

Bastano pochi numeri, per capire il problema. «Nel 2012 — racconta Affanni — il formaggio stagionato fra i 12 ed i 24 mesi ci veniva pagato 9 euro al chilo. L’anno scorso la media è stata di 8 euro. In questo 2014 non supereremo i 7 euro. Per il

Il Grana Padano fa impazzire i giapponesi

Fonte notizia:

NAGOYA -(31 dic) Si attesterà intorno al 5% la crescita dell’export di Grana Padano nel 2014, trainata anche dai recenti successi ottenuti alla fiera Messe Nagoya, in Giappone, dove il 90% del pubblico presente ha certificato un “alto gradimento” per il prodotto. “Il successo riscontrato qualche giorno fa in Giappone e i dati dell’export del 2014 evidenziano la bontà del lavoro dei nostri produttori e confermano la fiducia dei consumatori nei nostri confronti”, commenta Stefano Berni, direttore del Consorzio Grana Padano. “Con una stima

martedì 30 dicembre 2014

Parmalat beffa Granarolo e si beve le Latterie Friulane

Fonte notizia:
Parmalat beffa Granarolo e si beve le Latterie friulane. A farla spuntare alla società controllata da Lactalis può essere stato il riconoscimento di un prezzo del latte superiore ma anche un’offerta complessiva più generosa. Granarolo aveva iniziato la trattativa, tra alti e bassi, un anno fa, ma non è servito a nulla. Il credito bancario di cui gode Emmanuel Besnier è molto ampio nonostante la raffica di acquisizioni, dal Brasile all’Australia. Granarolo invece ha limiti finanziari stringenti. Parmalat ha acquistato dal Consorzio cooperativo latterie friulane il ramo d’azienda che produce, commercializza e distribuisce prodotti lattiero caseari come latte pastorizzato e Uht, yogurt, Montasio, mozzarella e ricotta. 
Momenti caldi alle Latterie nel corso della trattativa per la concessione. Contestualmente Collecchio rileverà anche i marchi Latterie Friulane, Latte

2015 all’insegna dell’incertezza per l’agricoltura bergamasca

Foto tratta da: "L'ecodibergamo"
Fonte notizia:
Innovazione, diversificazione e accurata pianificazione degli investimenti: questi gli ingredienti della ricetta suggerita da Confai al mondo agricolo e agromeccanico bergamasco per affrontare un 2015 che si preannuncia all’insegna dell’incertezza.
“Per il prossimo anno risulta assai difficile fare previsioni sull’andamento del settore primario – osserva Leonardo Bolis, presidente provinciale e nazionale di Confai – in quanto ci si trova di fronte ad una serie di variabili di carattere non solo economico, ma anche di politica agraria, che nel giro di pochi mesi potrebbero disegnare un quadro dell’agricoltura bergamasca e lombarda profondamente diverso da quello attuale”.
Tra le partite aperte sul fronte delle scelte istituzionali il 2015 potrebbe portare cambiamenti da un duplice punto di vista. “Innanzitutto confidiamo in uno sblocco della direttiva nitrati – auspica Bolis – e in una revisione delle cosiddette ‘zone

lunedì 29 dicembre 2014

Coldiretti: latte bergamasco addio? Produttori sempre più in difficoltà

Fonte notizia:
Per l’agricoltura bergamasca il 2014 si chiude con una grave incognita: il mancato rinnovo del prezzo del latte alla stalla.
Gli incontri a livello regionale con gli industriali infatti si sono conclusi tutti con una fumata nera perché non si è riusciti a raggiungere un’intesa condivisa. Le proposte delle aziende trasformatrici, orientate a un pesantissimo ribasso rispetto al procedente accordo, sono state giudicate inaccettabili dagli allevatori e quindi respinte al mittente.
«La fase di stallo in cui ci troviamo - sottolinea il presidente di Coldiretti Bergamo Alberto Brivio - è molto preoccupante ma non possiamo accettare che il nostro

Ragusa: accordo sul latte a 39 centesimi al litro

Coldiretti: tavolo tecnico a gennaio per introdurre in fretta la certificazione obbligatoria e la tracciabilità in etichetta del latte e i suoi derivati.

Fonte notizia:
RAGUSA: verranno ridiscussi a gennaio, i punti salienti dell’accordo tra produttori e industriali, l’intesa sembrerebbe sul punto di essere varata in via definitiva
I punti salienti dell’accordo saranno ridiscussi a gennaio. Gli allevatori ragusani potranno fatturare il latte a 39 centesimi al litri. Un primo significativo risultato in una vertenza lunga ed estenuante in un momento in cui il mercato del latte sembra non avere regole certe. Il gruppo Parmalat, con l’amministratore delegato, ha voluto ridefinire gli accordi di massima. Da domani anche le

domenica 28 dicembre 2014

Opere di un artista siciliano

Aratura - olio su tela 50X70 
Alcune delle tante opere di Salvo Rizzo - Pittore di Carlentini (SR)


Contadini - olio su tela 40X50 - opera di Salvo Rizzo


U pisari - opera di Salvo Rizzo


U spagghiari - olio su tela 50X70 - opera di Salvo Rizzo



Rizzo, Salvo Salvo Rizzo, pittore autodidatta, usa maggiormente la tecnica dell’olio su tela. Nato a Lentini nel 1974, sin dalla tenera età si nota in lui uno spiccato interesse per il disegno. Nell’ adolescenza comincia a muovere i primi passi nel mondo della pittura. Per molti anni ha sperimentato autonomamente diverse tecniche che lo hanno portato a prediligere l’olio. La sua pittura rappresenta prevalentemente la realtà siciliana com’è e com’era in passato. Nel 2004 entrò a far parte come socio dell’“Accademia dei Leoni”, dove conosce artisti molto bravi con cui confrontarsi e scambiare opinioni. Grazie all’adesione alla suddetta Accademia ha partecipato per invito a diverse mostre ed estemporanee che hanno valorizzato le sue opere

«Pronto il piano da 110 milioni Ma la filiera dovrà cambiare»

 Fonte Notizia:
Anno zero: il 2015 per la filiera del latte sarà precisamente questo. Un anno che segnerà la ricostruzione dell'intero settore su basi nuove, visto che non ci sarà più il regime delle quote. Ma la fine della produzione controllata fa tirare un sospiro di sollievo o, piuttosto, lascia presagire un terremoto? Per rispondere bisogna riflettere sulla possibilità che, senza quote, le aziende siano spinte a produrre di più con la conseguenza prevedibile di una brusca diminuzione dei prezzi e, dunque, della redditività. Ecco allora che il settore si dovrà riorganizzare, privilegiando la qualità e lavorando sulla promozione all'estero.
Per supportare la rivoluzione del 2015, il governo ha varato un piano complessivo che parte da un Fondo latte da 110 milioni in tre anni a sostegno degli allevatori che decideranno di investire. Investire in cosa? Nelle intenzioni del governo, le

Latte ai prezzi più alti: ecco come Parmalat ha convinto i friulani

Agli allevatori di Latterie riconosciuti i valori della Lombardia. Dal primo gennaio l’accordo. Incognita sui debiti del Consorzi.
Fonte notizia:

CAMPOFORMIDO. Anno nuovo, vita nuova. Il primo di gennaio sarà un giorno epocale per le Latterie friulane di Campoformido. La più storica delle realtà regionali nell’ambito della trasformazione lattiero-casearia passerà infatti nelle mani di Parmalat, appartenente al gruppo francese Lactalis, cui andranno stabilimento, macchinari e dipendenti. Inizialmente con un affitto trimestrale di ramo d’azienda, subordinato al successivo acquisto.
Autonomi – si fa per dire – resteranno solo i conferitori di latte che non lo venderanno direttamente al colosso francese. I dettagli relativi all’accordo siglato con Parmalat restano ancora strettamente riservati, da qui il silenzio in cui si trincera da giorni la presidente del Consorzio, Michela Del Piero, ma le indiscrezioni non mancano.
Se è stato in gran parte svelato il destino a breve delle 155 maestranze rimaste in

Dai Nebrodi fino in Russia e Brasile: il suino nero conquista il mondo

Foto tratta dal sito: "fattoriaborrello"
Fonte notizia:
PALERMO. Il suino nero dei Nebrodi in giro per il mondo. Parola della Coldiretti. «Consumo in crescita e richieste sempre maggiori. Non solo in Sicilia. Brasile, Russia e Inghilterra i mercati più appetibili, ma richieste anche nel resto dell'Europa». A dirlo è Antonio Manasseri, delegato Giovani Impresa della Coldiretti di Messina, collaboratore della Cooperativa Agrozootecnica Roccaforte di San Fratello (Messina) che «come scelta aziendale alleva esclusivamente il suino nero dei Nebrodi per autoctonia, per qualità eccelsa delle carni, per maggior rusticità dell'allevamento in plein-air». D'altronde, il suino nero sfrutta appieno il potenziale alimentare del sottobosco, delle radure e fasce perimetrali vivendo nella stragrande maggioranza allo stato completamente libero, soprattutto in mezzo ai boschi delle zone montuose con punte altimetriche dai

sabato 27 dicembre 2014

Ogm fuori controllo

La diffusione di piante modificate geneticamente è ormai fuori controllo in un alto numero di paesi. La contaminazione della biodiversità graverà come un macigno sulle generazioni a venire. Lo sostiene l’associazione tedesca TestBiotech che ha pubblicato il primo, sconcertante rapporto che denuncia la contaminazione ogm nel mondo.
Fonte notizia:
L’associazione tedesca TestBiotech ha pubblicato il primo, sconcertante rapporto sulla contaminazione ogm nel mondo, una diffusione giudicata completamente fuori controllo. Il rapporto mostra come le coltivazioni ogm (mais, riso, cotone, colza, pioppi) stiano contaminando la biodiversità in maniera incontrollabile. E’ accaduto in aree e paesi come gli Usa, il Canada, l’America Centrale, il Giappone, la Cina, l’Australia e l’Europa. In molti casi la contaminazione è stata individuata anche a grande distanza dai campi. 
In alcuni casi le modificazioni genetiche si sono già trasmesse alle piante naturali. Il rapporto è

Rivolta in Francia conto il TTIP: quintali di sterco anche sui mezzi della polizia.

 
Fonte notizia:
Gli agricoltori francesi, che in più occasioni hanno scaricato quintali di... LETAME dinnanzi ai palazzi del potere e del fisco per protestare contro il trattato criminale segreto UE-USA (TTIP), alle prese con la Gendarmeria, intervenuta per fermarli, hanno scaricato sterco sui loro mezzi.
In Italia? In Italia niente... anzi, se provate a chiedere in giro del TTIP il 70% degli Italiani non sà neanche di cosa stai parlando...

TTIP, fermiamo il trattato criminale

Fonte notizia:
Il TTIP, Transatlantic Trade and Investment Partnership, il trattato di libero scambio tra Unione Europea e Stati Uniti d’America attualmente oggetto di negoziati volutamente segreti, è qualcosa di più di una semplice trattativa di liberalizzazione commerciale. E’ l’ennesimo attacco frontale che vede lobby economiche, Governi e poteri forti accanirsi su quello che rimane dei diritti del lavoro, della persona, dell’ambiente e di cittadinanza dopo anni di crisi economica e finanziaria, in un più ampio tentativo di disarticolare le conquiste di anni di lotte sociali con le politiche di austerity e di redistribuzione del reddito verso l’alto.

Il negoziato TTIP, lanciato ufficialmente nel luglio 2013 e portato avanti in modo opaco e segreto dalla Commissione europea e dall’Amministrazione statunitense in vista di una sua possibile conclusione a fine 2014, disegna un quadro di pesante deregolamentazione dove obiettivo principale non saranno tanto le barriere tariffarie, già abbastanza basse, ma quelle non tariffarie, che riguardano gli standard di sicurezza e di qualità di aspetti sostanziali della vita di tutti i cittadini: l’alimentazione, l’istruzione e la cultura, i servizi sanitari,

venerdì 26 dicembre 2014

'nzuliddu - Simone Aprile e Giuseppe La Rosa


Trapani, vita da pastore e barcaiolo

Un uomo trasporta il suo gregge di pecore a bordo di una barca, lungo la costa trapanese fra le saline e lo stagnone di Marsala.
L'immagine del fotografo Pane - tratta dal II volume dell'opera "Sicilia" edita da Sansoni ed Istituto Geografico De Agostini nel 1962 - rimanda a quella pratica di vita quotidiana che costringeva tanti umili siciliani a sapersi destreggiare in diversi ruoli, come quelli di barcaiolo e di pastore insieme

Fonte notizia:
Reportage Sicilia
Alla fine degli anni Cinquanta l’obiettivo del fotografo trapanese Pane fissa l’immagine di un uomo che trasporta il suo gregge di pecore a bordo di una barca lungo la costa fra le saline di Trapani e lo stagnone di Marsala.
E’ una fotografia che racconta un momento di vita quotidiana trascorsa fra la terra ed il mare, secondo quella tradizione che ha assegnato a tanti umili siciliani il ruolo insieme di pastore, contadino, barcaiolo e pescatore: quella che oggi viene

Latte: Martina, filiera non fa salto qualità, me lo aspetterei

Fonte notizia:
”La situazione del mercato del latte in Italia non è certo facile ma il problema è che la filiera non fa quel salto di qualità che io mi aspetto, non fa alcuna proposta”. Lo ha detto il ministro delle politiche agricole, Maurizio Martina alla presentazione del report della Commissione agricoltura dell’Ue, a proposito delle difficoltà del settore

Agricoltura: allarme in Emilia, chiuse 1900 aziende pesa Ucraina

 Fonte notizia:

(AGI) - Roma, 26 dic. - E' allarme agricoltura in Emilia- Romagna: 'pesa' difatti sia l'anno 2014 che ha visto appesantire i conti delle aziende, che l'incognita-Russia. Da qui l'appello alla nuova giunta regionale con una 'road map' ad hoc per affrontare le emergenze dei vari settori, sia con una richiesta al Governo per interventi sulle diverse filiere. "Sono state chiuse 1.900 aziende agricole nell'ultimo anno", ricorda uno studio di Agrinsieme Emilia Romagna, che conta in regione oltre 40mila imprese associate, facendo il punto su alcuni settori strategici su cui sta pesando la crisi,dalla zootecnia alla frutticoltura, alla barbabietola. Grande allarme per il settore bieticolo-saccarifera, con la fase estiva della campagna, che e' stata caratterizzata da incessanti precipitazioni e da temperature al di sotto della media stagionale. "Le frequenti piogge durante le fasi

Lattiero Caseario Crollo del latte spot e del burro.

In perdita da due settimane consecutive il Burro e il Latte Spot. Non vengono coinvolti dall’ondata ribassista il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano.

Fonte notizia:
Di Virgilio, Parma 24 dicembre 2014 --- LATTE SPOT Chiusura d’anno col botto per il Latte Spot. Un’ulteriore perdita del – 5,56%, che segue il -4% dell’ottava precedente, registrata dal latte crudo spot nazionale. Nello specifico pertanto le quotazioni di Verona si attestano tra 34,54 e 35,57€/100 litri di latte contribuendo a trascinare al calo del prezzo medio pari a -11,24% rispetto l’anno precedente. Non è andata meglio al latte intero pastorizzato estero che aggiunge un -7,58% alla perdita realizzata nell’ottava precedente (-8,33%) consacrando una perdita

giovedì 25 dicembre 2014

Dal 1° aprile addio alle quote latte (ma restano 422 milioni di euro in multe da pagare)


Nel 1984 a livello europeo sono state introdotte quelle che comunemente vengono chiamate "quote latte" e per anni è stata battaglia con gli allevatori, contrari a questa legge.
Fonte notizia:
Cosa prevedeva questo regolamento comunitario? Stabiliva che ogni allevatore poteva produrre un quantitativo massimo di latte; nel caso del superamento della quota stabilita scattava il pagamento di una sanzione particolarmente elevata che rendeva anti-economico superare la quota, riducendo di fatto le possibilità di guadagno degli allevatori.
La norma è stata creata per non saturare il mercato di latte e quindi non farne crollare il prezzo, ma gli allevatori non hanno mai digerito questa imposizione contraria alla libertà di produzione e molti hanno continuato a produrre oltre i limiti imposti.
I risultati di questa "lotta" ci sono costati 4.494.433.627,53 euro, praticamente

mercoledì 24 dicembre 2014

Montana Christmas Skies - John Denver


Comagri, ecco le priorità per il futuro dell'agricoltura

Istituito un Fondo per gli investimenti nel settore lattiero caseario; avanti tutta con Ttip, regolamento biologico e "Frutta nelle scuole". Il bilancio dell'anno presentato a Roma il 19 dicembre.

Fonte notizia:

Rinnovato a Roma l’ormai consueto appuntamento annuale con il Report Comagri, iniziativa organizzata da Paolo De Castro, coordinatore per il Gruppo dei Socialisti e Democratici e relatore permanente per Expo e il Ttip (Transatlantic Trade and Investment Partnership) della Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale del Parlamento europeo.
Nel corso dell’incontro, che ha visto la partecipazione del ministro per le Politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina, sono stati illustrati i temi principali che impegneranno nei prossimi mesi la Commissione agricoltura dell’Europarlamento.

De Castro ha esordito rassicurando che, a dispetto della riduzione delle iniziative sulle quali si concentrerà l’Esecutivo Ue prospettata pochi giorni fa nel

martedì 23 dicembre 2014

Christmas for Cowboys - Wylie Gustafson



Per una visione ottimale guardare a schermo intero, cliccando sul rettangolino in basso a destra del riquadro video (full screen)

Dejà vou zootecnici: quando le soluzioni della politica sono peggiori del male

Foto tratta da: "Milano Post.info"
Fonte notizia:
Il Ministero delle Politiche Agricole ha inserito nella legge di stabilità, appena approvata, l'istituzione di un Fondo per gli investimenti nel settore lattiero caseario a sostegno alla produzione, con una dotazione finanziaria di 108 milioni di euro (8 milioni per il 2015, 50 milioni di euro all'anno per il 2016 e 2017). Gli obiettivi: "incremento della longevità”, "miglioramento degli aspetti relativi al benessere animale”, "resistenza genetica alle malattie”,"rafforzamento della sicurezza alimentare”, ”riduzione dei trattamenti antibiotici”.
Al momento in cui scrivo, non sono in condizione di sapere se nel mare magnum degli emendamenti dell’ultim'ora questa voce sia rimasta e - se sì - con quali