venerdì 23 febbraio 2018

E' arrivata l'ora del 'latte fieno'

Già presente in Austria, il fenomeno si sta estendendo anche in Italia con la diffusione della produzione di formaggio ottenuto da latte di bovine alimentate con solo fieno
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"Il consumatore cerca prodotti al 100% naturali. Da questo punto di vista un latte con solo fieno viene percepito con un livello di naturalità addirittura superiore al biologico. Quando parliamo di latte prodotto con solo fieno ci riferiamo ancora a una nicchia; non abbiamo dati di mercato affidabili, ma sappiamo che sta crescendo".
Potrebbe essere questa, come indicato da Angelo Frascarelli, docente di Economia agraria all'Università di Perugia, la genesi di un fenomeno che in Austria è abbastanza diffuso, tanto che nel marzo del 2016 il latte fieno ha ottenuto il marchio europeo di Specialità tradizionale garantita (Stg).
Fatto sta che ora anche in Italia e anche nelle aree di produzione di un grande formaggio a Denominazione di origine protetta come il Grana Padano si sta diffondendo la produzione di formaggio ottenuto da latte vaccino ottenuto da bovine alimentate con solo fieno.

E' ancora molto complicato, tuttavia, delineare il perimetro di questo fenomeno, che comunque appare in crescita non

Importazioni selvagge di latte dall'estero

Preoccupati i produttori per crollo dei prezzi ed i consumatori per la qualità dei prodotti 

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Coldiretti Puglia dichiara lo stato di agitazione del comparto lattiero per le invasioni di prodotto straniero che stanno facendo crollare i prezzi del latte alla stalla pugliese. Positiva la convocazione del tavolo latte da parte dell'Assessorato alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, dopo le prime denunce pervenute dalla Coldiretti, anche se è necessario procedere senza indugio.

"All'emergenza prezzi - ha stigmatizzato Giorgio Apostoli, Capo Servizio Zootecnia della Confederazione Nazionale Coldiretti - si aggiunge il problema grave che molte partite di prodotto non riescono a trovare acquirenti e molti caseifici stanno comunicando agli allevatori la decisione unilaterale di sospendere il ritiro del latte anche per 15 giorni, mentre dalle frontiere italiane passano ogni giorno 24 milioni di litri di "latte equivalente" tra cisterne, semilavorati, formaggi, cagliate e polveri di caseina, per essere imbustati o trasformati industrialmente e diventare magicamente mozzarelle, formaggi o latte italiani, all'insaputa dei consumatori".

Gli allevatori devono vendere 2 litri di latte - dice Coldiretti Puglia - per bersi un caffè al bar, quattro litri per comprare un pacchetto di caramelle, quattro litri per una bottiglietta di acqua al bar e quasi 15 litri per un pacchetto di sigarette.
"Un fiume di latte sta invadendo la Puglia - ha incalzato il Vicepresidente di Coldiretti Puglia, Alfonso Cavallo - a prezzi bassissimi, fino a € 0,23/0,24 franco stabilimento da Francia,

La rivoluzione zootecnica è alle porte

Cambiano le regole per la selezione e il miglioramento genetico degli animali. Sarà rivista l'organizzazione dell'Associazione italiana allevatori (Aia). Al suo posto tanti "enti selezionatori"

Fonte:

"Risulta assente il principio in base al quale i soggetti che raccolgono i dati nelle aziende siano distinti dai soggetti che li elaborano ai fini del miglioramento genetico in campo zootecnico".
E' uno dei passaggi che si leggono nella documentazione che accompagna lo schema di decreto legislativo sulla disciplina della riproduzione animale.
Interpretando dal politichese, significa che il lavoro svolto sino ad oggi dall'Associazione italiana allevatori (Aia) presto sarà "fuorilegge".
Una rivoluzione che prende le mosse da una normativa, la 154 del 2016, che si occupa di semplificazione e sicurezza alimentare e nelle cui pieghe (il legislatore italiano non perderà mai questa abitudine di mescolare le "carte") si parla di assistenza tecnica agli allevatori e di riproduzione animale. 
 

 

I polli di Renzo

Dunque la "miccia" della rivoluzione zootecnica era stata accesa già due anni fa, ma era passata in sordina, senza che in troppi vi facessero caso. 
Anzi, in questo lungo intervallo sono continuate le scaramucce fra Coldiretti e Confagricoltura, mai in accordo sulla gestione di Aia.
Come non ricordarsi del Manzoni e dei suoi Promessi Sposi,

martedì 13 febbraio 2018

Zootecnia, scompare un’azienda alla settimana

VAL D'AOSTA: Dieci anni fa le aziende erano oltre 1.400, mentre ora sono circa 950.
Fonte:
Arrivano brutte notizie dal settore della zootecnia, dove in media scompare un’azienda alla settimana. Una grave emorragia, dettata da un trend negativo che dura ormai da parecchio tempo e che traccia un quadro preoccupante.
Solo dieci anni fa, infatti, le aziende valdostane erano oltre 1.400, mentre adesso si arriva a malapena a 950, per un totale di 30 mila bovine 17 mila delle quali in lattazione.
Un calo significativo che può essere imputato a diversi fattori e che ha spinto il presidente dell’Arev Jean-Paul Chadel a lanciare un grido d’allarme, per cercare di frenare quest’emorragia.

Crescono le aziende di ovini e caprini
A rendere meno amara la fotografia che immortala lo stato di salute della zootecnia valdostana ci pensano i numeri legali alle aziende di ovini e caprini. Anche se buona parte di esse rimangono a livello hobbystico, infatti, l’Arev può contare su circa 400 associate per un totale di 1.500 ovini, 1.100 dei quali di razza autoctona e 1.800 capre autoctone. Un settore che, come spiega Chadel «rappresenta davvero un’eccellenza. È un mercato molto giovane, con una filiera di più semplice gestione e dove c’è certamente meno concorrenza».

Problemi noti alla base della crisi
Alla base della crisi del settore della zootecnia valdostana ci sono infatti problemi noti da tempo e che affondano le loro radici nel passato. Ragioni conosciute ma che frenano e

venerdì 9 febbraio 2018

Sempre più novità dalla Cooperativa MEDITERRAE

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Sono sempre di più le novità da gustare fra le produzioni lattiero-casearie della Cooperativa MEDITERRAE
Queste sono le ultime due:

Provola aromatizzata al limone


Cacetto ubriaco (formaggio aromatizzato al vino rosso)

Tutti i prodotti lattiero-caseari della Cooperativa Mediterrae si trovano, oltre al caseificio presso CRAI Superstore di Via Risorgimento 90/a a Modica Sorda, anche nei punti vendita sotto elencati.
Alcuni prodotti, per la loro particolarità, potrebbero essere presenti solo nel punto vendita dove avviene la produzione oppure possono essere prodotti su richiesta. 
Esempi oltre ai formaggi suddetti: ricotta piccante, ricottine mignon, ricotta in cavagne, prodotti delattosati (senza lattosio), formaggio piccante Vulcano ecc.


Che ne sarà del latte?

Montagne di latte in polvere affollano i magazzini comunitari e scatta lo stop agli ammassi. Ora i produttori temono il crollo dei prezzi del latte. Occorre una politica di riduzione della produzione europea.
 Fonte: 

Articolo di Angelo Gamberini  - Appena tre anni fa, o poco meno, si festeggiava l'addio alle quote latte. Oggi quasi siamo pronti a rimpiangerle. Tutta colpa delle montagne di latte in polvere che nel frattempo si sono accumulate nei magazzini comunitari. Come è potuto accadere? 

Quando il mercato del latte è in sofferenza e i prezzi scendono al di sotto di livelli prefissati dalle norme comunitarie, scatta un meccanismo di "intervento" che prevede l'acquisto del latte in eccesso a prezzi predefiniti e la sua trasformazione in latte in polvere. 

Questo viene stoccato nei magazzini comunitari in attesa di "tempi migliori" per essere reimmesso sul mercato. Intanto il mercato, liberato dell'eccesso produttivo, può riprendere fiato e i prezzi tornare su livelli tali da consentire un margine agli allevatori. In passato questo meccanismo portò alla formazione di enormi quantità di latte in polvere, costose da gestire e impossibili da smaltire. E nacquero le quote latte per frenare la produzione, mentre si provvedeva a smaltire l'eccesso di latte in polvere.

Troppo latte 
Con l'addio alle quote la produzione europea è tornata a

Scende il prezzo del latte alla stalla: 15 milioni di euro in meno per gli allevatori pugliesi

Agricoltura, scende il prezzo del latte alla stalla: Cia Puglia protestaCia Puglia contro la decisione unilaterale di un grande gruppo alimentare di tagliare il prezzo di 2 centesimi al litro. Raffaele Carrabba: “Produttori e consumatori pagano i margini altissimi della Gdo.
 Fonte:
Agricoltura, scende il prezzo del latte alla stalla: Cia Puglia protesta


Agricoltura, scende il prezzo del latte alla stalla: Cia Puglia protesta
Il taglio di 2 centesimi al litro per il prezzo del latte alla stalla, decisione presa unilateralmente da uno dei più grandi gruppi alimentari italiani e subito assunta da tutti gli altri trasformatori, provocherà agli allevatori pugliesi una decurtazione complessiva di oltre 15 milioni di euro in un anno. I gruppi alimentari approfittano dei grossi flussi di latte proveniente dal Nord Europa a un prezzo inferiore a quello del mercato italiano. “Un danno che si sostanzia in una riduzione della redditività, minori risorse per investire in posti di lavoro, meno possibilità di sostenere i costi crescenti per il benessere degli animali, la manutenzione delle stalle e le materie prime”, ha spiegato Raffaele Carrabba, presidente di CIA Agricoltori Italiani di Puglia, che ha inviato a Leonardo Di Gioia, l’assessore regionale alle Risorse Agricole, la richiesta della convocazione urgente di un tavolo per attivare ogni utile iniziativa ad affrontare la questione. “Questi grandi gruppi alimentari hanno usufruito e usufruiscono di aiuti regionali”, ha aggiunto Carrabba. “Importano quote crescenti di latte dall’estero e, non contenti, impongono riduzioni che valgono solo per i produttori di base, perché il prezzo del latte per i clienti dei supermercati è tre-quattro volte superiore a quanto viene corrisposto alle aziende zootecniche”.  
Secondo l’ultimo rapporto di Assolatte, Associazione Italiana Lattiero Casearia, la Puglia produce 378.735 tonnellate di

Siccità, paura che si ripeta quella del 2002. Piove, ma non ancora scampato pericolo

 Fonte:
(di Angela Sciortino) La siccità del 2002, gli agricoltori e gli allevatori siciliani se la ricordano ancora. Le produzioni scesero a un livello mai toccato, il bestiame rischiava di morire perché con i pascoli e i prati che non avevano prodotto abbastanza foraggio, gli allevatori erano costretti ad acquistarlo oltre lo Stretto. La domanda sempre crescente aveva fatto lievitare i prezzi che, con l’aggiunta dei costi del trasporto, diventavano proibitivi.
Venne emessa perfino un’ordinanza della Protezione Civile (la 3224 del 28 giugno 2002), che servì ad alleviare le enormi difficoltà degli allevatori. Con fondi per l’acquisto di foraggio e mangimi e contributi da corrispondere agli allevatori per le

Petit Paysan - un eroe singolare (al cinema)

È stato diffuso il trailer esteso di Petit Paysan – Un eroe singolare. Il film, di produzione francese, racconta le bontà della zootecnia fatta nel modo giusto, quella “dove ci si prende cura degli animali, trattandoli in modo non intensivo, quasi con affetto, chiamandoli per nome, facendo persino accomodare in salotto un vitellino”, ha scritto Il Sole 24 Ore.
Petit Paysan è diretto da Hubert Charuel. È il suo primo lungometraggio, dopo i corti Diagonale du vide, K-nada e Fox-Terrier. Nel cast troviamo Swann Arlaud (Emotivi anonimi, The Anarchists) e Sara Giraudeau (La bella e la bestia, Le Bureau ‑ Sotto copertura).
Petit Paysan racconta la storia di Pierre, un giovane allevatore di mucche da latte, che è legato anima e corpo alla sua terra e ai suoi animali. Il futuro dell’azienda familiare però è messo in pericolo quando un’epidemia vaccina si diffonde in Francia. Il protagonista sarà trascinato in un vortice di colpe e speranze da cui sarà sempre più difficile uscire, spingendolo sino ai limiti estremi della legalità pur di salvare i suoi amati animali.
Il film di Charuel ha debuttato lo scorso maggio al Festival di Cannes (durante la Semaine de la critique). In Francia è stato diffuso a partire dal 3 agosto dello scorso anno. Nelle sale italiane il film verrà diffuso prossimamente, ma non è ancora stata comunicata una data di uscita ufficiale.

ARS - Approvata la mozione per il riconoscimento dello stato di calamità naturale per agricoltori e allevatori a causa della siccità

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[30 gen 2018] L’Ars ha approvato la procedura d’urgenza per la trattazione del ddl n.103 “Norme per la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico-culturale dei siti legati alla Seconda Guerra Mondiale in Sicilia nel 75° anniversario dell’Operazione Husky”, a firma di Anthony Barbagallo (Pd). Il testo pertanto viene subito inviato alla commissione Cultura. E’ avvenuto durante la seduta odierna, presieduta per la prima volta da un esponente Cinquestelle, il vicepresidente dell’Ars Giancarlo Cancelleri.
Nel corso dei lavori, approvate anche tre mozioni: la n.2 per il riconoscimento dello stato di calamità naturale per agricoltori e allevatori a causa della siccità,a firma di Elena Pagana (M5S) e altri colleghi di gruppo.
La mozione era stata presentata solo per il territorio ennese ma un emendamento (2.1) dello stesso gruppo Cinquestelle (Cappello e altri) ha esteso l’impegno del governo regionale a tutta la Sicilia.
Il provvedimento è stato votato col parere favorevole dell’assessore all’Agricoltura Edy Bandiera: “attraverso la votazione di questo atto – ha detto – parte la spinta per chiedere misure al governo nazionale ma al contempo il governo regionale non si distrae e vuole monitorare i danni e

sabato 3 febbraio 2018

Formaggi italiani: Sos tutela

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Assolatte lancia l'allarme: con l'accordo siglato tra Ue e Giappone sono stati esclusi dalla tutela i grandi formaggi italiani. Molto deluso è il presidente Giuseppe Ambrosi, convinto che l'accordo andrà a danneggiare il settore caseario nostrano, liberalizzando di fatto l'italian sounding. Verranno infatti tutelati i nomi composti, ma nulla esclude che si potranno produrre e vendere prodotti che sembrano italiani, ma che con l'Italia non hanno nulla a che fare. La speranza del presidente è che il Parlamento europeo si ravveda.
Assolatte lancia l'allarme sui formaggi Italiani in Giappone
L'associazione italiana lattiero casearia ha comunicato che l'accordo Ue-Giappone, siglato a dicembre 2017 ma reso noto solo recentemente, esclude i grandi formaggi italiani dalla tutela in Giappone.
"Tutti i formaggi italiani Dop inseriti nell'accordo risultano infatti oggetto di pesanti eccezioni, che, di fatto, consentono liberamente la loro imitazione e/o copia" si legge in una nota stampa.
Le dieci Dop italiane sono: Asiago, Fontina, Gorgonzola, Grana Padano, Mozzarella di bufala campana, Parmigiano Reggiano, Pecorino Romano, Pecorino Toscano, Provolone Valpadana, Taleggio.
Ambrosi (Assolatte): "Questo è un errore imperdonabile"
Non senza difficoltà Assolatte era riuscita, collaborando con le autorità nazionali ed europee, a far comprendere nell'accordo bilaterale ben dieci formaggi Dop italiani (sulle diciannove Igp casearie

A Fieragricola e' il Milk Day, focus prezzi e zootecnia

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VERONA - Alla 113/ma edizione di Fieragricola, in corso a Verona con buyer provenienti da 33 Paesi, è il MilK Day. Operatori e istituzioni a confronto - è atteso in giornata il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina - sul settore primario che ha, come sottolineato dal presidente di Veronfiere Maurizio Danese, ''un futuro nella precision farming, nella multifunzionalità e nella diversificazione le principali direttrici per una crescita sostenibile''.
La zootecnia, con un valore nazionale della produzione superiore a 16 miliardi di euro, pari a un terzo dell'agricoltura nel suo complesso, è uno dei pilastri sui quali si fonda da

La riforma del sistema dell'allevamento in Italia

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In un’affollatissima Sala Salieri nel Palaexpo del Centro Congressi di Veronafiere, nella mattinata di venerdì 2 febbraio 2018 nell’ambito della 113 edizione della “Fieragricola” scaligera, oltre 150 tra allevatori e tecnici, dirigenti e rappresentanti del Sistema Allevatori e delle organizzazioni di settore hanno assistito, nel corso di un convegno sul tema “La trasformazione del Sistema Allevatori “, alla presentazione delle principali novità sulla riorganizzazione delle attività di assistenza e consulenza al servizio del mondo allevatoriale.
Il settore della zootecnia è stata oggetto recentemente di una profondo processo di riforma, culminato in un recente intervento governativo teso a rilanciare il settore. Il direttore generale dell’Associazione Italiana Allevatori Roberto Maddé ha illustrato i contenuti dei nuovi provvedimenti.
Il progetto ruota essenzialmente sull’obiettivo generale del miglioramento della sostenibilità e competitività del settore zootecnico e, nello specifico, nel consolidamento, innovazione e riconferma delle attività istituzionali legate ai controlli funzionali ed al miglioramento genetico poste in

Latte: «Scacco ad allevatori ionici: da Francia, Ungheria, Rep. Ceca e Germania»

Coldiretti: «Invasione incontrollabile di prodotto estero»
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Fiumi di latte stanno arrivando in provincia di Taranto a prezzi bassissimi, fino a 0,23 - 0,24 euro, da Francia, Germania, Ungheria, Repubblica Ceca, mentre un litro di latte al consumo continua a costare da 1,30 fino ad 1,60 euro. La denuncia arriva da Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Taranto.
E mentre i prezzi dei prodotti lattiero – caseari nei negozi di vicinato e sui banchi della distribuzione organizzata restano stabili, agli allevatori ionici stanno arrivando lettere in cui i caseifici comunicano di voler abbassare di 2 centesimi al litro il prezzo del latte alla stalla o, peggio ancora, di rinunciare al ritiro del latte anche per due settimane.
“Chiediamo che vengano intensificati i controlli – afferma Cavallo - che venga verificata la destinazione finale del latte straniero di dubbia qualità, anche per garantire la reale applicazione del decreto sull’indicazione obbligatoria dell’origine del latte in etichetta; una sicurezza, questa, sia per gli allevatori che devono poter competere alla pari, sia per la salute dei consumatori che devono poter scegliere in maniera consapevole quello che acquistano e mangiano”.
Gli allevatori devono vendere due litri di latte per poter bere un caffè al bar, quattro litri per comprare un pacchetto di caramelle, quattro litri per una bottiglietta di acqua al bar e quasi 15 litri per un pacchetto di sigarette. La vera e unica indicizzazione di cui il comparto zootecnico in provincia di Taranto ha bisogno, secondo Coldiretti Taranto, è il vincolo