Brescia, 11 maggio 2018 - Secondo la Procura di Brescia lo schema utilizzato dal cosiddetto Centro Latte presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna per certificare fraudolentemente i dati analitici del latte per fare ottenere alle aziende produttrici il premio "qualità latte, il contributo della Ue elargito dalla Regione Lombardia che premia la qualità del latte in base ad alcune caratteristiche, era semplice. Il produttore  a  seguito di conformità delle analisi latte in autocontrollo chiedeva e otteneva dal Centro Latte dello Zooprofilattico la conversione di questi risultati in "analisi di routine pagamento del latte qualità attestando falsamente uno scopo diverso del campionamento" e certificando il conferimento come avvenuto in modalità  "pagamento latte qualità, in luogo di quello reale avente scopo di autocontrollo e non utile ai fini dell’ottenimento del contributo Ue".
Nei guai sono finite 38 persone, 37 allevatori e produttori e R.B., direttore del Centro Latte dell’Istituto Zooprofilattico che in qualità di pubblico ufficiale era incaricato di effettuare i controlli routine e dell’invio delle comunicazioni relative all’Organismo Pagatore Regionale. Tutti sono finiti nel registro degli indagati e nelle scorse ore la Procura di Brescia ha inviato loro l’avviso di chiusura indagini. Falso ideologico e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche i reati contestati a