martedì 4 febbraio 2020

Carne e prodotti lattiero-casari derivate da vegetali entro il 2035


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Carne, pesce e prodotti lattiero-caseari derivati dalle piante entro il 2035. È l’obiettivo di Impossible Foods, la start up californiana fondata da Pat Brown nel 2011, che insieme con la rivale Beyond Meat rappresenta la principale azienda produttrice di alternative vegetali alla carne di manzo.
Reduce dal lancio – avvenuto pochi giorni orsono – di Impossible Pork e Impossible Sausage, l’azienda annuncia a Il Sole 24 Ore Radiocor di essere “continuamente impegnata nella sperimentazione di ricette per tutti i prodotti, inclusi pesce e pollame”.
Il colosso delle fake meat guarda con molto interesse alla Cina, mentre su una eventuale quotazione in Borsa, si dice aperta a considerare ogni opzione per centrare “l’obiettivo di alimentare una crescita a lungo termine”.
All’International Consumer Electronics Show di Las Vegas, pochi giorni orsono, Impossible Foods ha servito il primo assaggio di Impossible Pork e annunciato il suo asso nella manica, l’Impossible Sausage. Si tratta dei primi due nuovi prodotti da quando debuttò nel 2016, rivolgendosi alle grandi catene, con l’Impossible Whopper.
“Nel frattempo – racconta Rachel Konrad, capo della comunicazione – continuiamo a sperimentare e testare ricette per tutti i prodotti, inclusi pesce e pollame, ma non metteremo alcun prodotto sul mercato fino a quando non saremo sicuri al 100% che sia in grado di competere con quello analogo di origine animale”.
Intanto i panini fake meat – il cui sapore ferroso è ottenuto grazie alla leghemoglobina di soia – spopolano tra le star americane, come Serena Williams e Kate Perry e l’indice

lunedì 3 febbraio 2020

Confronto razza Bruna, a Fieragricola trionfa un allevatore svizzero

La bovina di quasi quattro anni H. U. Huser’s Blooming Palma vincitrice del Confronto europeo
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Italia al terzo posto nella classifica a squadre. Bergamasco l'allevatore che ha trionfato nel Concorso nazionale del libro genealogico della razza Bruna
Sul tetto d’Europa è salito un allevatore svizzero, Hans Uelli Huer, che si è aggiudicato il Confronto europeo della razza Bruna (con animali provenienti da Italia, Svizzera, Francia e Austria) con la bovina di quasi quattro anni H. U. Huser’s Blooming Palma.
È lei la regina della manifestazione, organizzata da Anarb (Associazione nazionale allevatori di razza Bruna) e Brown Swiss nel ring zootecnico della 114esima edizione di Fieragricola.
L’allevamento di 100 capi si trova ad Alt St Johann, a mille metri di altezza, a un’ora di distanza da Zurigo e da San Gallo. Il latte prodotto, di alta qualità, viene trasformato in formaggio semistagionato Tilsiter.

Razza Bruna, a Bergamo la 52esima mostra del libro genealogico

Direzione montagna anche per il vincitore della 52esima Mostra nazionale del Libro genealogico della razza Bruna. Vittoria per la bovina Loca Gaia Vileno, allevata dall’azienda agricola Locatelli Guglielmo & C. di Vedeseta, in provincia di Bergamo.
L’allevamento, condotto dai fratelli Flaminio, Davide, Agapito con il figlio Marco, conta una mandria di 160 capi (dei quali 80 in mungitura). Il latte serve per produrre i tipici Strachitunt e Taleggio.
Nel confronto europeo a squadre, terzo posto per l’Italia, preceduta dai campionissimi della Svizzera e dell’Austria. Cucchiaio di legno per la Francia, che pure ha portato animali di alto valore genetico, a conferma di una gara serrata.
Da Fieragricola il messaggio del direttore di Anarb, Enrico Santus: «Il futuro della razza Bruna è orientato verso la longevità delle bovine e una produttività di sempre maggiore qualità, parametri che sempre di più incideranno nel modello zootecnico di montagna, dove alla funzione allevatoriale si affianca quella di presidio del territorio».
I vincitori del concorso nazionale