domenica 14 luglio 2019

Wisconsin, allevatori alla frutta

Dimezzato il numero delle fattorie negli ultimi 15 anni

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 La crisi del latte ha colpito anche gli Stati Uniti. Nel Wisconsin, la «Normandia americana», come l'ha definita Le Monde, terra che si è specializzata nella produzione di latte dopo aver abbandonato la soia e il mais, è andato tutto bene fino al 2010. Adesso le fattorie saranno costrette a chiudere inesorabilmente, al ritmo di due al giorno di fronte alla crisi del settore determinata dal crollo del prezzo del latte, sceso da 53 dollari a 35 dollari l'ettolitro, dopo il picco storico raggiunto nel 2014.
C'è chi chiede che il vicino Canada acquisti un po' più di latte, ma certo non può risolvere il problema dell'eccedenza produttiva degli Usa. Gli allevatori chiedono aiuti, ma i consumatori non vogliono pagare sovvenzioni pubbliche agli allevatori.
Gli allevamenti, perlopiù imprese famigliari, vengono messi all'asta con tutte le mucche, secondo quanto ha riportato Le Monde. In quindici anni il numero delle fattorie è dimezzato (7.800) e il loro valore è sceso al livello più basso ha riferito a Le Monde Darin Von Ruden, allevatore bio e presidente del sindacato agricolo del Wisconsin, uno degli Stati rurali che insieme a quelli operai ha determinato la vittoria di Donald Trump alla Casa Bianca nel 2016. Ma ora tutto può cambiare.

Intanto, si moltiplicano le richieste di aiuti. La fattoria di Sue Spaulding, molto indebitata, in cambio del latte riceve dalla

domenica 23 giugno 2019

Modica - FAM-MAC 2019: ogni anno un successo in crescendo

Campioni e campionesse Charolaise, Limousine e Modicana di livelli sempre più eccelsi. 


 

 


 
 

 
  

 La Vetrina



Espositori sempre più specialistici e tecnologicamente avanzati 







Lo spettacolo


I Cugini di Campagna

sabato 22 giugno 2019

Zootecnia: aperta la terza sessione specialistica Fam - Mac

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Modica - Sotto un caldo sole estivo ha preso il via ieri la terza edizione della sessione specialistica Fam – Mac, la “Fiera Agroalimentare Mediterranea – Mostra Agricola della Contea”. Taglio del nastro al Foro Boario di Modica (SP 45 - via Nazionale Modica Ispica) alla presenza delle autorità e dei principali ospiti dell’appuntamento che accende i riflettori sulle eccellenze della zootecnia, del mondo avicolo, della meccanizzazione agricola e dell’agroalimentare ibleo. Tantissime le presenze per questa vetrina che vuole essere momento di confronto con le realtà extra isolane e un’occasione di promozione anche di settori altri, come quello turistico.
“Siamo orgogliosi di dare avvio a questo appuntamento – commenta il sindaco di Modica Ignazio Abbate – con un programma di eventi ancora più vario e ampio e un numero di aziende ospiti in crescendo. Una vetrina importante che non solo quindi mette in evidenza le eccellenze locali, ma che vuole anche aprirsi all’Italia e all’Europa. In fiera c’è un numero elevato di capi animali che rendono questo appuntamento tra i più importanti del Sud Italia”.
E' iniziata dunque ieri una tre giorni dedicata a convegni, esposizioni, degustazioni e all’intrattenimento per avvicinare non solo il pubblico esperto, ma anche la gente comune a comparti centrali per l’economia locale.
Grande spazio anche alla meccanizzazione agricola come sottolineato da Vito D’Antona, in rappresentanza della Camera di Commercio del Sud Est: “E’ una fiera particolarmente attesa che permette di sviluppare un approfondimento anche rispetto alla manifestazione programmata in settembre a Ragusa. Con Modica si accende un focus dedicato alle razze da carne e al polo avicolo ma anche alle generazioni che cambiano alla guida delle varie imprese”.
 

PROGRAMMA:
Dopo i primi appuntamenti di ieri, venerdì 21 giugno, tra cui il convegno dell’Anacli (ore 18.00); la presentazione della 114^ edizione di Fieragricola 2020 a cura di Verona Fiere (ore

Nel mantovano il ritrovo mondiale degli "allevatori vacche da latte XL"”

 Fonte:
Modena - Affrontare con mente aperta le sfide all’orizzonte, per una produzione di latte sempre più ecosostenibile e amica del benessere animale. Questo il tema conduttore della seconda edizione del “Red Cow Event”, il meeting organizzato dalla multinazionale olandese Lely che a cadenza biennale riunisce i titolari delle stalle da latte più grandi e tecnologiche del mondo. Un evento che si è svolto in questi giorni nella nostra provincia, alla presenza di oltre 60 allevatori “XL” provenienti da Stati Uniti, Giappone, Russia, Nuova Zelanda, Argentina e altri Paesi. “L’idea di organizzare questa seconda edizione in Italia, e in particolare nel Mantovano – spiega Ermanno Cimarosti, titolare insieme a Morris Peri e a Lorenzo Gatti del Lely Center di Piubega – è dovuta al fatto che qui da noi c’è un’elevata concentrazione di allevamenti eccellenti, ai vertici nazionali per produttività,

venerdì 21 giugno 2019

A Modica la Fiera Agroalimentare Mediterranea, mostra agricola della Contea

Fonte: 
Si apre oggi, 22 giugno, a Modica la terza edizione della sessione specialistica Fam-Mac, la “Fiera agroalimentare mediterranea-mostra agricola della contea”.

Dopo il taglio del nastro inaugurale sono previsti i concorsi: il primo dedicato ai bovini di razza modicana e dalle 10 alle 12.30 la novità di quest’anno: la mostra canina delle razze autoctone della Sicilia, ovvero il “cane di mannara”, lo Spino Ibleo e il Cirneco dell’Etna. La mostra canina sarà ripetuta ogni giorno, sino a domenica.

Sempre oggi, appuntamento dedicato ad un’altra eccellenza del territorio ibleo con la vetrina dell’asino ragusano. Tanti poi gli stand espositivi che potranno essere visitati durante tutto il fine settimana.

Nel padiglione centrale saranno allestiti gli spazi dedicati alla zootecnia con le razze Charolaise e Limousine, Frisona, Piemontese, Modicana e con l’asino ragusano; accanto, gli stand dedicati alle attività collaterali alla zootecnia, come i servizi, gli accessori e gli alimenti per il benessere animale; l’esposizione dedicata alla meccanizzazione agricola, con tutte le attrezzature e i macchinari più all’avanguardia per la lavorazione della terra, la trasformazione del latte, gli impianti di energia alternativa, ma anche i prefabbricati e gli accessori.

martedì 11 giugno 2019

Parmalat, Coldiretti: "Lactalis taglia posti di lavoro

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(Teleborsa) - Il taglio di ulteriori 35 posti di lavoro in Parmalat annunciato da Lactalis si aggiunge alla chiusura di stabilimenti e agli interventi sull'occupazione effettuati dopo l'acquisizione del prestigioso marchio Made in Italy. È quanto afferma il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che l'annuncio avviene ad appena 10 giorni dal blitz della multinazionale francese sul Parmigiano Reggiano con la conquista della Nuova Castelli seguito dallo stop del governo francese alla fusione FCA-Renault.

"Si tratta – sottolinea Prandini - della conferma delle preoccupazioni sui rischi dell'ingombrante presenza della Lactalis in Italia dove si è già comprata i marchi nazionali Parmalat, Locatelli, Invernizzi, Galbani e Cadermartori e controlla circa 1/3 del mercato nazionale in comparti strategici del settore lattiero caseario".

"Gli esuberi annunciati dalla Lactalis – rileva Prandini - seguono la minaccia della multinazionale di ridurre unilateralmente il prezzo del latte alla stalla sottoscritto solo pochi mesi fa con gli allevatori italiani, in controtendenza rispetto all'andamento del mercato. Ora – conclude il presidente di Coldiretti - devono essere resi pubblici tutti i termini dell'accordo e pretese adeguate garanzie sulle produzioni, sulla tutela delle denominazioni dalle imitazioni, sulla difesa dei posti di lavoro e sull'eventuale abuso di posizioni dominanti sul mercato lattiero caseario, strategico per il Made in Italy".

Anche i sindacati hanno chiesto a Lactalis di predisporre un piano sociale per l'occupazione, evitando di procedere

Multe latte: «Gli allevatori ora chiederanno i danni»

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Altro che archiviazione. È vero, in Tribunale a Roma il procedimento sulla truffa che ha generato le “multe latte” finisce qui. Ma è una valanga di cause giudiziarie quella che il decreto del giudice Paola De Nicola sta per scatenare. E anche sul piano penale la vicenda non è affatto finita: «Siamo pronti a fare denuncia non più contro ignoti ma contro noti. Inoltre ci sono Tar che stanno già annullando, non più sospendendo, le multe latte. E di sicuro ci sarà un’ingente richiesta di risarcimento danni da parte di allevatori», assicura l’avv. Cesare Tapparo che è il vero protagonista della battaglia legale, a nome di aziende venete, lombarde e friulane, che ha portato alla svolta che sta vivendo questa vicenda che si trascina da più di 20 anni. LA “SENTENZA”. Il decreto del gip De Nicola sui dati che stanno alla base delle “Multe latte” è tranciante: «La falsità dei dati è nota a tutte le autorità amministrative e politiche, rimaste consapevolmente inerti per 20 anni per evitare di scontentare singole corporazioni o singoli centri di interesse, cosi determinando ingenti danni allo Stato che ha pagato le multe e agli allevatori che fino ad oggi hanno rispettato le regole tanto da compromettere il regime delle quote e distorcendo la concorrenza». E Tapparo osserva: «È una svolta molto positiva. Anche se c’è una contraddizione perché questo decreto fa un ragionamento del tutto coerente con quello che avevamo cercato di dimostrare con i miei assistiti, come il vicentino Eugenio Rigodanzo, Fabio Bertoletti e gli altri di Lombardia e Friuli: il giudice riconosce oggettivamente l’esistenza di reati, per la prima volta fa una certificazione

giovedì 30 maggio 2019

Valle del Tumarrano, Borgo Callea in festa per il grano, la zootecnia e la Vergine Maria


Fonti:
(di Angela Sciortino) Borgo Callea, piccola frazione del comune di Cammarata nell’Agrigentino, nel giorno dell’Ascensione che quest’anno cade nel primo fine settimana di giugno, festeggia la Beata Vergine Immacolata. Quest’anno, però, il Comitato organizzatore dei festeggiamenti del borgo rurale costruito durante il ventennio fascista nel cuore della valle del Tumarrano, prova ad arricchire questa storica festa religiosa con un appuntamento più complesso che faccia da richiamo non solo per la gente del luogo.
E così la tradizionale all’interno della Festa del Tumarrano in onore della Madonna, si inserisce la “Festa del Grano”, un nuovo evento dedicato al prodotto che rappresenta, insieme ai derivati del latte (bovino anzitutto, ma anche pecorino), l’economia del comprensorio agricolo agrigentino.
«Nell’organizzare questo che consideriamo il “numero zero” della festa – spiega Dino Zimbardo, vicepresidente dell’associazione culturale e religiosa B.M.V. Immacolata ci siamo posti un obiettivo ambizioso: fare in modo che diventi, oltre che una festività religiosa, anche un appuntamento agricolo e gastronomico non sono per gli abitanti del luogo e un richiamo per visitatori curiosi della cultura contadina e dei prodotti tipici di un comprensorio che è il secondo polo cerealicolo-zootecnico dopo quello di Ragusa».

Così l’1 e il 2 giugno a Borgo Callea ci sarà per gli agricoltori la fiera di macchine ed accessori per l’agricoltura e per i golosi quella dei prodotti tipici. Il sabato è previsto il

A Floresta “Giugno con gli allevatori”, le domeniche dedicate alla zootecnia


Fonte:
 
A Floresta, sui Nebrodi, due giornate interamente dedicate alla zootecnia. È la manifestazione intitolata “Giugno con gli allevatori” organizzata dall’amministrazione comunale diretta da Antonino Cappadona, in collaborazione con la Proloco, gli allevatori e gli imprenditori locali e in cui nella prima e nell’ultima domenica del mese (2 e 30 giugno, appunto) sono previste alcune iniziative volte a valorizzare la zootecnia locale.
Tra le due domeniche “zootecniche” di “Giugno con gli allevatori”, sono stati inseriti un raduno di fuoristrada (16 giugno) con attività ludiche a cura dell’associazione Lupi del Patri di Terme Vigliatore e un raduno ippico (23 giugno) a cura della Pro Loco di Floresta.
Domenica 2 giugno alle 10.30 in piazza Umberto I, la mungitura a scopo didattico, quindi la lavorazione all’antica e la degustazione. A seguire la visita (gratuita) alla mostra “Insecta” e della fauna dei Nebrodi che si trova a Palazzo Landro-Scalisi. Domenica 30 giugno, invece, sono previsti gli stand espositivi e le degustazioni dei prodotti d’eccellenza tipici dei Nebrodi con la partecipazione del Consorzio della “Provola dei Nebrodi”.

Se la Lactalis si compra anche il Parmigiano Reggiano. Buono, prezioso, da difendere

Le voci di acquisizione del maggiore produttore italiano di questo formaggio, riaprono il dibattito sui marchi italiani da difendere.
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Parmigiano Reggiano in pericolo. Le voci di trattative in corso fra una multinazionale alimentare francese e una delle più importanti aziende italiane dedite alla produzione del re dei formaggi, hanno immediatamente provocato l’alzata di scudi delle organizzazioni agricole e del governo italiani. E’ complicato adesso dire chi davvero abbia torto e chi ragione, ma quello del Parmigiano “in vendita” è l’ultimo esempio di quanto l’agroalimentare italiano sia non solo da tutelare ma prima ancora sempre al primo posto in quanto ad eccellenza produttiva.
La vicenda è semplice. Voci arrivate alle orecchie dei giornali, parlano di trattative in corso per l’acquisizione della Nuova Castelli da parte della multinazionale francese Lactalis. Ai più, i due nomi dicono poco o nulla. Si capisce però subito di più se si pensa che la Nuova Castelli è il principale esportatore italiano di Parmigiano Reggiano, oltre che una realtà specializzata nella distribuzione di prodotti alimentari con oltre mille dipendenti distribuiti su circa 20 impianti in Italia e all’estero. Nel 2018 la società ha avuto un giro d’affari di 460 milioni. Mentre Lactalis negli anni scorsi si è già comperata i marchi di gran pregio come Parmalat, Locatelli, Invernizzi, Galbani e Cadermartori. Sempre Lactalis detiene già circa 1/3 del mercato

martedì 21 maggio 2019

E' scontro sul sistema allevatori

Stop all'associazione allevatori della razza Frisona. Il nuovo statuto, necessario per adeguarsi alle norme sulla riproduzione animale, è da rivedere.

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Procede a rilento la riforma del sistema allevatori e con essa il delicato capitolo della riproduzione animale e del miglioramento genetico.
Il decreto legislativo che ne detta le regole (il numero 52 del 2018) è entrato in vigore il 9 giugno dello scorso anno, stabilendo che entro 18 mesi le associazioni allevatori e gli enti che tengono i Libri Genealogici debbano adeguarsi alle nuove norme.

Fra queste, l'obbligo che gli allevatori aderiscano direttamente alle associazioni che si propongono come enti selezionatori.
Ancora oggi, lo ricordiamo, tutto il sistema allevatori ruota attorno all'Associazione italiana allevatori, che però non associa direttamente gli allevatori, compito lasciato alle sue organizzazioni periferiche.

Chi si è messo in "regola" Al momento fra le organizzazioni degli allevatori che hanno accolto le nuove norme figurano l'Anapri e l'Anarb.
La prima riunisce gli allevatori della razza bovina Pezzata rossa italiana, che già a fine 2018 ha adeguato il proprio statuto per accogliere fra i suoi associati gli allevatori.
Anapri figura fra le prime strutture del sistema allevatori ad

domenica 19 maggio 2019

Terza sessione della FAM-MAC ai nastri di partenza. Si vuole consolidare un evento prestigioso

Si terrà al Foro Boario di Modica dal 21 al 23 giugno. 


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La terza sessione specialistica FAM-MAC – Fiera Agroalimentare Mediterranea – Mostra Agricola della Contea, si terrà dal 21 al 23 giugno al Foro Boario di Modica.
L’evento è promosso dalla Camera di Commercio del Sud Est Sicilia (Catania – Ragusa -Siracusa) e dal Comune di Modica, con la sinergia del Consorzio Provinciale Allevatori, con il contributo della Regione e la collaborazione dell’Aia, dell’Anacli e del Polo Avicolo di Modica ed è sostenuto da partner privati.
Sulla scorta del successo dello scorso anno, in fatto di quantità di adesioni e di qualità della zootecnia presente, gli organizzatori offriranno anche per quest’anno una prestigiosa vetrina di settore, condizione essenziale perché la FAM – MAC di Modica si consolidi come uno degli appuntamenti più qualificati del Sud d’Italia.
“Siamo molto impegnati, non senza una punta di orgoglio, nell’organizzazione di un evento, dichiara il Sindaco, Ignazio Abbate, che si sta ritagliando uno spazio autorevole nell’ambito delle manifestazioni dedicate alla zootecnia.
Con la Camera di Commercio del Sud Est Sicilia operiamo con un’unità d’intenti e di visione che ci è molto utile per consolidare un settore dove Modica vanta una tradizione secolare, trasmessa da padre in figlio, con aziende che sono il fiore all’occhiello del territorio e costituiscono, messe insieme, l’architettura di un’economia sana e dalle grandi prospettive. Sono convinto che anche la terza edizione replicherà il successo dello scorso atteso il ricco panorama delle esposizioni e degli eventi che si svolgeranno al Foro Boario dal 21 al 23 giugno”.
Nell’edizione dello scorso anno erano presenti 188 capi di bestiame appartenenti a quarantasette allevatori espositori nel settore zootecnico di cui otto allevatori con diciotto capi provenienti fuori dall’isola. Otto le aziende espositrici, mentre per il settore della meccanizzazione erano nove le aziende presenti.
Come nell’edizione 2018 sarà curata l’esposizione dei bovini iscritti ai libri genealogici delle razze Limousine, Charolaise, Frisona e Pezzata Rossa e quelli iscritti ai registri anagrafici delle razze Modicana e Asino ragusano.
Quest’anno l’evento sarà caratterizzato dalla mostra concorso esclusivamente per le razze da carne Limousine, Charolaise e Modicana e la sola vetrina per le altre due, ovvero la Frisona e la Pezzata