
sabato 29 luglio 2017
mercoledì 12 luglio 2017
I siciliani mangiano pochi formaggi isolani, i dati del progetto Putìe
Fonte:
I siciliani mangiano pochi formaggi prodotti nell’isola.
I più diffusi nei punti vendita, supermercati e negozi alimentari, sono
il Grana Padano Dop, il Parmigiano Reggiano Dop, la Pasta filata tipo
Galbanone, la Ricotta fresca di pecora siciliana, il Galbanone. I
prodotti a marchio Dop più venduti sono: Grana padano, Parmigiano,
Asiago, Emmental, Taleggio. Solamente al sesto posto un siciliano: il
Ragusano. Il prezzo medio dei prodotti lattiero caseari venduti in
Sicilia è pari a 12,88 euro circa ed ha una variabilità alta, spaziando
dai 6 euro della ricotta ai 50-60 euro dei formaggi particolari. È
quanto emerge dal progetto di ricerca Putie dell’Università di Catania, presentato oggi a Floresta, dal professore Giuseppe Licitra, nel corso dell’evento Nebrodi Cheese Festival, finalizzato alla promozione dei prodotti territoriali di nicchia.

La ricerca è stata sviluppata su 518 punti vendita distribuiti in 157 comuni della Sicilia (40% del totale).
“L’obiettivo del progetto- ha spiegato Licitra – è stato quello di
rilevare tutti i prodotti caseari presenti nei banconi
Agricoltura biologica: L’Italia cala le braghe anche sulla riforma Ue
Fonte:

domenica 9 luglio 2017
Iniziativa ACI (Alleanza Cooperative Italiane) a Ragusa
Fonte:

Obiettivo della giornata è stato quello di riflettere e approfondire le tematiche inerenti l’associazionismo e le strategie di sviluppo e crescita del settore lattiero caseario in provincia di Ragusa e in Sicilia.
Durante l’incontro è stata presentata l’attività di ricerca del CoRFiLaC che da anni collabora con il mondo della produzione lattiero casearia, a sostegno degli allevatori.
News Lavoro
R&D Specialist con esperienza nel settore alimentare, preferibilmente lattiero caseario - laurea in Scienze e Tecnologie Alimentari, Scienze Agrarie o affini - PAVIA
Banconista Formaggio - Colle Umberto - Veneto
Agronomo esperto settore vitivinicolo - SIENA
Impiegato ufficio boschi - agronomo - Lingua: francese
CASALE MONFERRATO
TECNICOPERITO AGRONOMO a Piacenza ARKE
-
Piacenza, Emilia-Romagna - Settore vendita prodotti agricoli
Ricerca ADDETTO ALLA PRODUZIONE (CASARO-FILATORE) per apertura
parco tematico enogastronomico Fico Fabbrica Italiana Contadina ricerca- BOLOGNA
Agronomo/Perito Agrario per azienda cliente operante nella certificazione di prodotti agricol - PARMA - Emilia Romagna
sabato 8 luglio 2017
Trattato Ceta - Coldiretti in piazza dice No al Ceta, Consorzi Dop e Igp schierati per il Sì
Trattato Ceta Unione Europea - Canda: Coldiretti si schiera contro i consorzi che invece sono favorevoli all'accordo
„
Fonte:
Sono arrivati in migliaia a Montecitorio oggi per protestare contro il trattato di libero scambio dell’Europa con il Canada (Ceta)
che dovrebbe essere ratificato dal Senato nella settimana del 25
luglio. Non solo agricoltori, perché l’iniziativa #stopCETA di
Coldiretti ha coagulato un’inedita alleanza di politici e di altre
organizzazioni come Cgil, Arci, Adusbef, Movimento Consumatori,
Legambiente, Greenpeace,
Slow Food International, Federconsumatori, Acli Terra e Fair Watch,
compatte nel denunciare che l’accordo «metterà in serio pericolo il
nostro made in Italy perché dà il via libera alle imitazioni dei
prodotti italiani più tipici e spalanca le porte italiane all’invasione
di grano duro e a ingenti quantitativi di carne a dazio zero», riferisce
il dossier Coldiretti.
Fonte:

Accuse simboleggiate dal maxipacco esposto in piazza a
mercoledì 5 luglio 2017
Mediterrae e i suoi "formaggi naturali"
Spazio Pubblicità

Mediterrae produce una vasta selezione di formaggi realizzati con il
latte delle aziende consociate, utilizzando metodi antichi, limitando al
minimo i materiali plastici e valorizzando al massimo i contenitori e
gli strumenti in legno o in rame, proprio come si usava una volta.
Tutti i prodotti Mediterrae vengono realizzati con latte "non pastorizzato" in quanto il processo di pastorizzazione (oggi adottato da quasi tutti i caseifici industriali) sottopone il latte ad alte temperature per un certo lasso di tempo; questo processo, inevitabilmente, incide in modo negativo sia sul gusto che sui valori nutrizionali dei prodotti.
La Cooperativa Mediterrae, inoltre, ha scelto di recuperare i metodi di lavorazione tipiche del passato, per il semplice motivo di riuscire a produrre i "formaggi naturali": ovvero prodotti senza l’ausilio di fermenti selezionati, additivi chimici e aromi di sintesi.
Per tutti questi motivi, si può dire che i prodotti Mediterrae sono dei veri e propri monumenti del gusto e della salubrità.
Tutti i prodotti Mediterrae vengono realizzati con latte "non pastorizzato" in quanto il processo di pastorizzazione (oggi adottato da quasi tutti i caseifici industriali) sottopone il latte ad alte temperature per un certo lasso di tempo; questo processo, inevitabilmente, incide in modo negativo sia sul gusto che sui valori nutrizionali dei prodotti.
La Cooperativa Mediterrae, inoltre, ha scelto di recuperare i metodi di lavorazione tipiche del passato, per il semplice motivo di riuscire a produrre i "formaggi naturali": ovvero prodotti senza l’ausilio di fermenti selezionati, additivi chimici e aromi di sintesi.
Per tutti questi motivi, si può dire che i prodotti Mediterrae sono dei veri e propri monumenti del gusto e della salubrità.
Arriva il primo "trekking e brunch" a tutto latte
Fonte:
TRENTINO Nell'ambito del
primo appuntamento di "Latte in festa", in programma sabato 8 e domenica
9 luglio sull'Altopiano di Vezzena, la Strada del Vino e dei Sapori, in
collaborazione con APT Alpe Cimbra e APT Valsugana, Terme e Lagorai,
propone il Pic-nic del Malghese - trekking e brunch...a tutto Vezzena.
Il ritrovo è previsto domenica 9 luglio, alle ore 10.30, presso Passo
Vezzena per un trekking ad anello di circa 8 km accessibile anche ai
meno esperti, che prevede circa 150 m di dislivello. Nel corso della
camminata, in compagnia di un accompagnatore esperto del territorio, si
scopriranno prati, pascoli e malghe dell'altipiano, di cui verranno
illustrate le caratteristiche ambientali e storiche.
A metà percorso, è prevista la sosta presso Malga Millegrobbe di Sopra
per l'incontro con il malgaro, che racconterà le specialità del
territorio e proporrà una degustazione di Vezzena di malga, al terminedella quale ci si sposterà sui prati per un'esclusiva proposta pic-nic
100% trentino a base, ovviamente, dei prodotti lattiero-caseari del
territorio interpretati attraverso originali elaborazioni culinarie. Il
tutto accompagnato da Acqua Levico, Marzemino Letrari, mele La Trentina e
yogurt.
"Nebrodi Cheese Festival", a Floresta due giorni con i formaggi del territorio


La manifestazione ha una rilevanza notevole per il comparto agricolo ed economico siciliano, perché, per la prima volta in Sicilia, dei produttori decidono di organizzarsi per selezionare i loro prodotti migliori, stagionarli in forma collettiva e sviluppare una strategia di distribuzione e marketing comune. “Siamo davanti ad un’azione di importante storica – afferma Giuseppe Licitra, dell’Università di Catania e responsabile scientifico del Consorzio del formaggio Provola dei Nebrodi -
Coldiretti: da Novara e Vco a Roma contro l'accordo CETA
Da Novara-Vco a Roma, con le migliaia di agricoltori che oggi 5 luglio scenderanno in piazza Montecitorio per smascherare il primo
trattato europeo che promuove il falso Made in Italy a tavola.
Il CETA è uno dei sette trattati internazionali di libero scambio,
insieme a TTIP, TPP, TISA, NAFTA, ALCA e CAFTA, e potrebbe essere
proprio la “testa d'ariete” per l'approvazione di tutti gli altri.
Fonte:
Per quanto riguarda le nostre province, i
settori più colpiti potrebbero essere quello vitivinicolo, della carne e
dei prodotti lattiero caseari: certo è che, per le produzioni agricole
di Novara-Vco, gli accordi Ceta con il Canada, rappresentano una
minaccia concreta.
E’ diffusa la preoccupazione del mondo
agricolo sugli impatti
Gli allevatori: “Elargire somme non basta, serve programmazione”
Fonte:

In realtà si è trattato di un riadeguamento al precedente fondo di
finanziamento che era stato decurtato di 22 milioni e ne aveva lasciati
disponibili solamente 7. In pratica si è fatto un mezzo passo indietro
che ha ripristinato la situazione di partenza e che, almeno
temporaneamente, tranquillizza gli operatori di tutto il comparto che da
diversi anni soffre una decrescita costante.
Le annose questioni relative alle “quote latte” e al diminuito
consumo di carni, in particolare di bovino adulto, costituiscono un
campanello d’allarme che finora è stato parzialmente ascoltato dai
difensori di categoria e dai loro referenti politici. Continuare
a elargire somme cospicue senza una nuova programmazione che segua le
istanze etiche e di buona agricoltura che provengono da settori
fondamentali del mercato non servirà a garantire stabilità alla
zootecnia italiana.
“E’ necessaria un’inversione di tendenza in previsione
domenica 25 giugno 2017
Mozzarella di Bufala, nasce la prima Scuola lattiero casearia al Sud
Fonte:
“In quattro mesi siamo riusciti a dar vita alla prima scuola
di formazione del centro sud Italia nel settore lattiero caseario.
L’accreditamento del Consorzio di Tutela della Mozzarella di bufala campana Dop
nel sistema regionale colma un gap del Mezzogiorno e apre le porte a una
formazione Dop, di alta qualità per insegnare sul campo ai nostri giovani un
mestiere antico ma straordinariamente affascinante come quello del casaro”.
L’assessore regionale alla Formazione, Chiara Marciani, ha presentato così la
nascita della prima Scuola di formazione in Italia realizzata e gestita da un
Consorzio di Tutela. L’obiettivo è da un lato creare i casari del futuro,
trasmettendo così alle nuove generazioni una tradizione che

Tutta Italia a rischio siccità, ma è il sistema che fa acqua. Bollettino rosso preoccupante da Nord a Sud, mentre le politiche ambientali restano al palo
Fonte:

Non va meglio altrove: il lago Maggiore è sotto di 40
centimetri rispetto ai livelli del 2016, al lago di Como ne mancano 35
rispetto allo stesso periodo. Eppure il problema non nasce solo – e
innanzitutto – dal caldo torrido di questi giorni.
Al problema dei
cambiamenti climatici e dell’emergenza siccità, come denuncia infatti
Legambiente, si aggiunge
Nuova strategia del Canada sui prezzi per gli ingredienti lattiero-caseari
Fonte:

Un’eccezione sono il latte ultrafiltrato
e altri ingredienti lattiero-caseari ricchi di proteine destinati alla
produzione di prodotti come il formaggio. Il latte diafiltrato è stato
inventato da trasformatori di latte americani che cercavano un modo per
eludere la barriera tariffaria del Canada e consentire l’export di latte
in eccedenza in Canada. Le
La scienza entra in stalla
Fonte:
Fra meno di un secolo la temperatura media aumenterà in tutto il mondo fra
1,4 e 5,8 gradi. Cambieranno al contempo gli eventi atmosferici, in
alcune regioni pioverà di più, in altre meno. E aumenteranno gli eventi climatici estremi.
In questo nuovo scenario l'agricoltura sarà chiamata a nutrire una popolazione raddoppiata, dagli attuali sette miliardi di individui ai 15 miliardi del 2100. Riuscirà ad assolvere questa missione, all'apparenza impossibile?
In questo nuovo scenario l'agricoltura sarà chiamata a nutrire una popolazione raddoppiata, dagli attuali sette miliardi di individui ai 15 miliardi del 2100. Riuscirà ad assolvere questa missione, all'apparenza impossibile?
Il congresso Aspa
La scienza dice sì e lo ha ribadito in occasione del recente 22esimo congresso dell'Aspa, l'Associazione per la
Il Mipaaf pronto a un nuovo taglio dei finanziamenti, il sistema allevatori a rischio sopravvivenza
In una nota il ministero delle Politiche
agricole comunicava alle Regioni che la ripartizione per il
cofinanziamento del Piano nazionale dei controlli sulla produttività
animale svolti dalle Associazioni Allevatori, a causa del
ridimensionamento della spesa pubblica passerebbe dagli attuali circa 22,5 milioni di euro/annui a soli 7 milioni/annui.
E questo nonostante una spesa complessiva che supera abbondantemente i 50 milioni di euro/annui.
All’immediata reazione del presidente dell’Associazione italiana allevatori (Aia), Roberto Nocentini, che in un comunicato ha espresso la grande preoccupazione per questo provvedimento convocando urgentemente il Comitato direttivo di Aia per affrontare, ha dichiarato, “quella che si prospetta come la più grave emergenza che il sistema allevatoriale abbia mai, in questi 70 anni di storia, dovuto affrontare”, si uniscono lo sconcerto e l’indignazione
giovedì 22 giugno 2017
Lattiero caseario: investire è il futuro, ma non in Europa
Fonti:
Le produzioni mondiali di latte
che, complessivamente, rallentano, la domanda cinese che ha ripreso a
correre e con una virata verso prodotti a più alto valore aggiunto
rispetto al latte e alle polveri (significativo il calo di export di
latte Uht in Cina, pur in una fase in cui le esportazioni comunitarie
crescono di oltre il 10% sia in volume che in valore nel periodo
gennaio-aprile 2017 su base tendenziale), le proiezioni che non
preannunciano scenari negativi portano i produttori e le imprese a
impostare politiche future di consolidamento e di espansione.
In pratica, il panorama lattiero caseario vede investimenti nelle aree dove il comparto mostra maggiori segnali di vitalità e prospettive di sviluppo più forti.
E' il caso, ad esempio, della Russia, dove la multinazionale Danone ha previsto di investire oltre 16,8 milioni di euro nel proprio sito produttivo di Samara. L'obiettivo è quello di realizzare una nuova linea di produzione e di reimpiegare, attraverso appositi trattamenti, le acque utilizzate nello stabilimento. La nuova linea di produzione, che è la 13esima della fabbrica, avrà una capacità di produzione di 30 tonnellate al giorno e sarà operativa entro il primo semestre del 2018.
Non è l'unico investimento pianificato dalla Danone, che negli Stati Uniti (altro mercato che sta attraversando una fase di grande vitalità) ha previsto investimenti nel proprio stabilimento pari a 25 milioni di dollari, finalizzati a costruire
In pratica, il panorama lattiero caseario vede investimenti nelle aree dove il comparto mostra maggiori segnali di vitalità e prospettive di sviluppo più forti.
E' il caso, ad esempio, della Russia, dove la multinazionale Danone ha previsto di investire oltre 16,8 milioni di euro nel proprio sito produttivo di Samara. L'obiettivo è quello di realizzare una nuova linea di produzione e di reimpiegare, attraverso appositi trattamenti, le acque utilizzate nello stabilimento. La nuova linea di produzione, che è la 13esima della fabbrica, avrà una capacità di produzione di 30 tonnellate al giorno e sarà operativa entro il primo semestre del 2018.
Non è l'unico investimento pianificato dalla Danone, che negli Stati Uniti (altro mercato che sta attraversando una fase di grande vitalità) ha previsto investimenti nel proprio stabilimento pari a 25 milioni di dollari, finalizzati a costruire
Svizzera, ormoni sessuali nei suini. Ma la pubblicità non lo dice
Fonte:
‘Carni senza l’aggiunta di ormoni’, l’industria
svizzera della carne ne fa un vanto e l’associazione di settore,
Proviande, lo sbandiera a gran voce nella pubblicità sul proprio sito…
ma non è proprio così.

Nonostante la legge ne vieti l’uso, infatti, gli allevatori svizzeri di suini e bovini ricorrono ugualmente agli ormoni, come si evince dalla banca dati dell’Agenzia per gli agenti terapeutici, Swissmedic, secondo cui più di 15 diversi preparati ormonali sono approvati solo per i suini.
AMMESSI ORMONI SESSUALI
Ma com’è possibile? La questione è sottile: si tratta infatti di preparati che agiscono sul ciclo sessuale degli animali e che sfuggono al divieto legislativo non essendo ormoni della crescita.
Questi ultimi sono quelli somministrati agli animali per accelerarne la
crescita ed evitare le malattie, e sono vietati in tutta Europa e
nell’intero settore zootecnico (filiere bovina, avicola e suina) dal
lontano 1981.
La differenza – secondo l’Ufficio federale di veterinaria – sta in
particolare nel periodo di applicazione: mentre gli stimolatori vietati
dalla legge si utilizzano nel corso di un lungo periodo, agli ormoni
sessuali si ricorre solo in modo selettivo e, dopo
breve tempo, non sono più rilevabili nel corpo degli animali. In pratica
questi vengono inseminati e hanno i cuccioli dopo un periodo di
gestazione di 115 giorni.
TRATTATI IL 10% DEGLI ANIMALI
Il problema è che non si conosce l’esatta quantità di ormoni
utilizzati dagli allevatori: non lo sa né la Società svizzera degli
animali, né l’Ufficio federale medico. L’Associazione svizzera dei
produttori di suini stima comunque che gli allevatori utilizzino gli ormoni sessuali in 10 scrofe su 100.
Forti le critiche, soprattutto da parte dell’Istituto di ricerca per
l’agricoltura biologica, secondo cui tutto è sacrificato sull’altare di
un’industria vorace, dedita agli allevamenti intensivi, senza rispetto
dei cicli naturali. Al contrario, le linee guida Bio Suisse indicano la
necessità di vietare l’uso degli ormoni per controllare la riproduzione,
autorizzandoli solo per le cure e terapie necessarie.
E di fronte alle contestazioni, infine, Proviande ha dovuto ammettere
che la pubblicità sul sito era malformulata, promettendo di modificarne
il testo.
Bovini, a gestire il progetto sulla biodiversità delle razze siciliane sarà un'associazione di Udine!
Fonte:

«L'incarico dato all’Aia di svolgere i controlli funzionali previsti
Brucellosi, ok in Commissione Salute a norma che blocca risarcimenti per allevatori: “Ennesimo schiaffo da parte della politica”
Fonte:

“Il governo Crocetta – afferma Cappello – ancora una volta si allinea
ai diktat di Roma e Bruxelles, ed anziché difendere gli allevatori
nelle sedi opportune preferisce cancellare una norma che peraltro non
finanzia colpevolmente già da qualche anno. Allevatori ed agricoltori
vengono abbandonati al loro destino in nome di un’Europa e di uno Stato
palesemente allineati contro il Sud e la Sicilia”.
L’emendamento ora sbarca in Aula, cui spetta, o meno, dare il colpo di spugna definitivo sulla norma.
Iscriviti a:
Post (Atom)