mercoledì 30 gennaio 2019

Lactalis “smonta” Parmalat

Trasferite in Francia le attività di coordinamento delle controllate estere. Prosegue il ridimensionamento gestionale del gruppo di Collecchio.
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Prosegue la strategia di Lactalis nello smantellamento del gruppo Parmalat destinato a parlare sempre più francese che emiliano. Dopo l’uscita dal listino della Borsa di Milano, ora tocca ad una riorganizzazione complessiva dell’azienda che porta tutte le filiali del gruppocomprese quelle estere, direttamente sotto il cappello francese della sede di Laval da dove la famiglia Bestiner ha il quartier generale dell’impero lattiero caseario.

Con questa riorganizzazione, Parmalat perderà ogni residua autonomia con la nascita di 9 divisioni, tre di prodotto (Formaggi, ingredienti e prodotti freschi), cinque geografiche e una dedicata all’export. Tutte saranno gestite da dirigenti francesi, uomini di fiducia di Besnier, e faranno capo a Lactalis. La stessa Parmalat viene accorpata a Lactalis Italia, la società della famiglia Besnier che gestisce le altre attività del gruppo francese in Italia, tra cui spicca Galbani, la storica azienda lombarda di latticini comprata 13 anni fa dal fondo Bc Partners.

Di fatto la conclusione di un’epoca, da quando nel 2011 Besnier ha dato il via alla scalata del gruppo di Collecchio investendo 4 miliardi di euro nell’azienda risanata da Enrico Bondi che ha lasciato una cassa ricca di liquidità (ben 1,5 miliardi di euro) frutto delle azioni revocatorie nei confronti delle varie banche. Soldi che sono serviti ad abbattere grandemente il costo dell’acquisizione da parte dei francesi.

Le ultime mosse della proprietà transalpina preoccupa il presidente di Copagri, Franco Varrascina: «chiediamo al Governo di contrastare con forza tale operazione e di attivarsi per stoppare una riorganizzazione che rappresenta un vero e proprio fallimento del sistema capitalistico italiano; il nostro Paese, infatti, dopo aver perso il marchio Parmalat, rischia ora seriamente di perdere anche la gestione di un’importante azienda, perpetrando un altro grave danno all’economia agricola e agroalimentare nazionale. Dopo il paventato trasferimento di gestione – continua Varrascina – si rischia concretamente di perdere anche lo stabilimento di Collecchio, nel parmense, che catalizza grandi quantità di prodotto nazionale; bisogna pertanto scongiurare tale rischio che potrebbe avere significative ripercussioni sui mercati e sulla produzione. Chiediamo la stessa attenzione riservata giustamente ad altre vicende, quale quella legata all’azienda Pernigotti, e invitiamo pertanto il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro Luigi Di Maio ad attivarsi per limitare gli effetti di quello che a tutti gli effetti potrebbe essere un durissimo colpo per gli allevatori italiani e per l’immagine e l’economia del Paese, oltre a rappresentare una evidente sconfitta del sistema capitalistico e di un certo tipo di politica».

Inghilterra, liste di proscrizione vegan: pubblicati i dati di 6000 allevatori.

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Londra, 29 gen – Liste di proscrizione vegan. E’ ciò che succede in Gran Bretagna in questi giorni, dove Project Calf, un gruppo di azione militante animalista, ha diffuso in rete una lunghissima lista di nomi e indirizzi di allevatori e proprietari di fattorie inglesi e gallesi.
La mappatura di oltre 6000 allevamenti

L’elenco, sotto forma di mappa interattiva, è visibile al sito www.projectcalf.com e ha tracciato oltre 6mila fattorie su tutto il suolo britannico. Come riportato dal Daily Mail, questa iniziativa ha suscitato la rabbia delle migliaia di allevatori coinvolti loro malgrado nell vicenda. Sul sito, gli attivisti incitano senza mezzi termini a “documentare, protestare, mostrare a tutti” le condizioni di vita negli allevamenti. Per ogni azienda, oltre ai dati sensibili del proprietario, vi sono spesso foto scattate di nascosto da volenterosi militanti e che testimoniano le condizioni di vita del bestiame, e descrizioni più o meno fantasiose di quello che accade nelle strutture. Si tratta di un enorme progetto di citizen journalism, termine con cui si indica una raccolta di testimonianze, o notizie, o dati, che vede la “partecipazione attiva” dei cittadini comuni, grazie alla natura interattiva dei nuovi media e alla possibilità di collaborazione tra moltitudini offerta da Internet.

Le reazioni degli allevatori
“Questo tipo di iniziativa distruggerà le nostre vite“, protestano gli allevatori che temono per l’incolumità propria e

sabato 19 gennaio 2019

Canestrum casei, progetto sui formaggi del Sud sostenuto dalle Fondazioni bancarie

 
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“Canestrum casei”, progetto dedicato ai formaggi dell’Italia meridionale, verrà presentato domani 18 gennaio alla ex Facoltà di Agraria di Catania. Al progetto, dopo la prima uscita pubblica a Palermo lo scorso 13 dicembre nel corso di una iniziativa dedicata al corso di laurea in Scienze e Tecnologie Agroalimentari, sarà dedicata una intera mattinata nell’Ateneo catanese.

“Canestrum casei” punta alla valorizzazione di 15 formaggi Dop, Igp e Pat del Sud Italia prodotti in Sicilia, Sardegna, Campania, Calabria e Basilicata. Il progetto multidisciplinare prevede non solo attività di ricerca sui 15 formaggi selezionati, ma anche attività di promozione e marketing attraverso strategie che puntano al coinvolgimento di produttori, commercianti, chef e consumatori. Su 15 formaggi inseriti nel progetto ben 7 sono siciliani: Pecorino siciliano Dop, Ragusano Dop, Piacentinu ennese Dop, Vastedda del Belìce Dop, Provola dei Nebrodi Dop, Maiorchino Pat, Caciocavallo palermitano Pat.
La sigla Ager che precede il nome del progetto vero e proprio, sta per Agroalimentare e ricerca, la categoria dei progetti di ricerca nel campo dell’agroalimentare promossi e sostenuti economicamente da un gruppo di Fondazioni bancarie che ha come capofila la Cariplo.

Il progetto Ager “Canestrum casei” è arrivato primo fra i 71 progetti presentati in risposta al bando promosso dalle Fondazioni bancarie che si sono messe in rete per sostenere la ricerca scientifica a favore delle produzioni lattiero-casearie italiane. Il Dipartimento Saaf dell’Università di Palermo è capofila di un partenariato costituito da nove enti

Il sindaco nomina il dott. Ignazio Nicastro componente direttivo Corfilac

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Il sindaco avv. Peppe Cassì ha nominato con propria determina il dott. Ignazio Nicatro componente del Consiglio direttivo del Consorzio per la ricerca filiera lattiero casearia di Ragusa (Corfilac). La determina rientra in quanto previsto dall’art. 8 dello Statuto dello stesso Consorzio, approvato con deliberazione della G.M. n. 448 del 20/11/2018, per il quale uno dei due membri del Consiglio direttivo è nominato dal sindaco, mentre altri due sono nominati dall’Assessorato regionale all’Agricoltura e dall’Università degli Studi di Catania. Agronomo, dal 2009 uno dei due vicepresidenti di Confagricoltura Ragusa, il dott. Ignazio Nicastro ha già collaborato dal 1998 al 2000 con il Consorzio a fini di ricerca nel preparare il disciplinare di produzione del formaggio “Ragusano”, occupandosi degli aspetti dell’alimentazione del bestiame nelle aziende che caseificano e delle tecniche di gestione degli allevamenti.

Quando il latte spaventa. Torna in sala The Milk System, il film “bloccato” da Coldiretti e Assolatte

Nel 2018 le proiezioni erano state sospese dopo un esposto che lamentava danni alle imprese italiane. Torna la denuncia dei meccanismi perversi del mercato del latte.
 Fonte:
valori
È stata censura preventiva quella che ha bloccato la proiezione nelle sale di The Milk Sistem, il docu-film che denuncia le distorsioni e i meccanismi perversi della filiera globale del latte. Evidentemente per qualcuno è risultato avariato anche il solo racconto per immagini di come il prezioso alimento viene prodotto, distribuito e commercializzato.

Almeno secondo il palato di Coldiretti e Assolatte, che nel 2018 hanno presentato un esposto ad AGCOM (autorità per le garanzie nelle comunicazioni) e AGCI (autorità garante della concorrenza e del mercato). Un esposto che, di fronte ai danni miliardari evocati nel documento, ha indotto la casa di produzione Miramonte Film e il distributore Movieday a sospendere le proiezioni italiane già programmate «per ragioni di prudenza».

Un estratto dall’esposto Coldiretti e Assolatte dell’8 ottobre 2018 ad Agcom contro la libera proiezione in Italia di “The Milk System”, docu-film di Andreas Pichler

Mostrando come si sia di fronte a un episodio tutto italiano.


Un caso singolare, visto che il film è stato proiettato senza problemi a Bruxelles in stretta collaborazione con la Coldiretti

lunedì 7 gennaio 2019

Gli ex Aras per l’assistenza agli allevatori e i controlli funzionali sugli allevamenti

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(di Angela Sciortino) Sono 107 i nominativi degli ex dipendenti dell’Aras, l’associazione regionale allevatori della Sicilia, inseriti nell’albo pubblicato ieri sul sito dell’Istituto Sperimentale Zootecnico. Per loro l’Istituto pubblicherà presto un bando per la copertura di ruoli coerenti con le necessità dell’Ente individuato dalla Regione per l’attività dei controlli funzionali degli allevamenti che svolgerà sulla base di una convenzione con l’Aia (l’Associazione Italiana Allevatori di cui l’Aras era la costola siciliana) l’unica che, delegata dal Ministero per le politiche agricole, è autorizzata e riconosciuta per queste attività.
La decisione presa dal ministro dell’agricoltura Gian Marco Centinaio di trasferire alle Regioni competenze un tempo centralizzate risale a qualche mese fa e fa il paio con quella a suo tempo presa in Sicilia quando scoppiò l’emergenza Aras a seguito del default economico: trovare una soluzione “in house” per i controlli zootecnici che, pur rimanendo

Gilet arancioni, 150 trattori pronti a ″invadere″ Bari commenti

​Il numero è stato concordato con Questura e Prefettura per motivi di ordine pubblico, ma erano già 500 i mezzi, provenienti da tutta la regione, pronti a sfilare​ per chiedere interventi concreti.

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Tutto pronto per il grande presidio dei gilet arancioni che partirà questa mattina alle 10 in piazza Libertà a Bari. Saranno migliaia gli agricoltori e olivicoltori che con orgoglio rivendicheranno verso il Governo e la Regione Puglia interventi seri e concreti per il rilancio del settore.

A partire dalle 8.15, 150 trattori - partendo dallo stadio San Nicola - “invaderanno” pacificamente il capoluogo di regione. Il numero dei mezzi è stato concordato con la Questura e con la Prefettura per motivi di ordine pubblico, ma erano già 500 i mezzi pronti a sfilare. Arriveranno da tutta la Puglia. 60, poi, giungeranno in piazza, nella zona scelta per dare vita al presidio di protesta, i restanti si recheranno sul lungomare sotto i palazzi della Regione.

«Una grande mobilitazione degli olivicoltori e agricoltori pugliesi, senza bandiere e sigle, se non il Tricolore e appunto

sabato 29 dicembre 2018

Antibiotici negli allevamenti, il Parlamento europeo approva nuove restrizioni

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Scrofe che trascorrono gran parte dell’esistenza in gabbie da gestazione, parto e allattamento senza potersi muovere, conigli rinchiusi in gabbiette più piccole di un foglio in formato A4, polli manipolati geneticamente per produrre quantità sempre maggiori di carne e di uova, la cui crescita innaturale impedisce loro di mantenersi sani. 
Gli animali negli allevamenti vivono in condizioni terribili e per evitare che muoiano anzitempo, ma anche per stimolarne la crescita e aumentarne il peso, vengono somministrate loro abnormi quantità di antibiotici. L’eccessivo ricorso a questi farmaci ha prodotto batteri estremamente resistenti, dando vita all’allarmante fenomeno dell’antibiotico-resistenza in grado di rendere inefficaci gli antibiotici necessari per preservare la salute umana.
Una minaccia mondiale.
Il 70 per cento degli antibiotici prodotti nel mondo viene utilizzato negli allevamenti intensivi, l’Italia è il secondo stato europeo (dopo la Spagna) che ne fa il maggior ricorso negli allevamenti. Il rischio di gravi pandemie provocate da ceppi

giovedì 20 dicembre 2018

2019, "rivoluzione" nelle stalle


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Il nuovo anno, ormai alle porte, porterà con sé importanti novità per il mondo degli allevamenti.
Con il primo gennaio 2019 entrerà in funzione la ricetta elettronica, destinata a soppiantare tutte le procedure previste per le vecchie ricette su carta.

Lo prevede la legge 20 novembre 217, n.167 ("Legge europea") che all'articolo 3 recita "Disposizioni in materia di tracciabilità dei medicinali veterinari e dei mangimi medicati per il conseguimento degli obiettivi delle direttive 2001/82/CE e 90/167/CEE".
Sparisce così la trplice ricetta su carta (in realtà le copie sono quattro), scompare l'archivio dove il veterinario deve conservare le ricette e così pure l'archivio di stalla tenuto dall'allevatore.
Vantaggi anche per le farmacie e per le Asl che potranno a loro volta "rottamare" gli archivi delle ricette.
Con il nuovo sistema la prescrizione del veterinario sarà fatta su un computer (ma anche un telefono di ultima generazione o un tablet), ovviamente collegato a internet.
L'allevatore riceverà un numero con il quale potrà acquistare il farmaco, mentre la Asl avrà la possibilità immediata di controllare il corretto utilizzo del farmaco.
Se qualcosa non va per il verso giusto scattano i controlli, questa volta reali e non virtuali.
Ma quel che più conta è che si avrà la possibilità di conoscere con precisione cosa è utilizzato negli allevamenti e in quali quantità.
Distinguendo con altrettanta precisione se il farmaco veterinario è destinato ad animali in produzione o ad animali da affezione.

Vedremo con altrettanta precisione se corrisponde al vero l'elevato consumo di antibiotici del quale è accusata

Arriva il primo latte “PlanetProof” con elevati requisiti in termini di benessere degli animali, natura e clima

Fonte:

Il settore lattiero-caseario è impegnato per la sostenibilità

I primi cartoni di latte con l’etichetta “On the way to PlanetProof” sono ora nei negozi. Ciò consente ai consumatori di scegliere un latte più sostenibile che soddisfi elevati requisiti in termini di benessere degli animali, natura e clima. Questa etichetta creata da Stichting Milieukeur definisce lo standard per un approccio alla sostenibilità più ampio. FrieslandCampina è la prima azienda nel settore lattiero caseario a soddisfare i requisiti. Per pochi centesimi di più, i consumatori possono ora scegliere un prodotto lattiero-caseario più sostenibile e questo avvantaggia direttamente gli allevatori coinvolti.

La trasformazione dell’industria lattiero-casearia è realizzabile

Marjolijn Sonnema, “Director General Agro” del Ministero dell’Agricoltura, della Natura e della Qualità alimentare dei Paesi Bassi, ha detto: “Il nostro Ministero sta lavorando duramente per rendere il settore agricolo più sostenibile. Per questo motivo il Ministro Carola Schouten ha recentemente presentato la sua visione sul riciclaggio. Troviamo molto importante il fatto che così tanti produttori di latte abbiano risposto così rapidamente a “PlanetProof”, implementando anche il nostro programma sul riciclaggio. Stanno lavorando molto duramente e avranno una remunerazione maggiore per questo. “
Gijs Dröge, direttore di Stichting Milieukeur: “È un grande successo per gli allevatori di FrieslandCampina che, insieme all’azienda, potrebbero soddisfare tutti i requisiti del marchio di qualità e da oggi offrire nei Paesi Bassi l’opportunità di avere un minore impatto ambientale. ‘On the way to PlanetProof’ coinvolge diversi ambiti della sostenibilità

sabato 1 dicembre 2018

I numeri della carne: mercati in affanno

Stabile la situazione per le carni bovine in Italia, ma in flessione nella Ue. Difficoltà per il comparto suino, con prezzi assai più bassi rispetto allo scorso anno. Scarsa propensione ad aumentare i ristalli
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Prezzi stabili per i vitelloni italiani, che stando alle rilevazioni di Ismea quotano a fine novembre 2,37 euro kg/peso vivo, con una modesta ripresa (appena lo 0,1%) rispetto sia al mese precedente, sia allo stesso periodo dello scorso anno.

Siamo dunque lontani dai picchi massimi dell'anno raggiunti a inizio 2018.
Una ripresa più sostenuta si potrebbe avere in prossimità delle feste natalizie, ripetendo uno schema ciclico per il settore.
Stesso scenario per le scottone, mentre i baliotti da ristallo cedono pesantemente (-9,9%) fermandosi a 2,49 euro kg/peso vivo.
Un segnale preoccupante, che può essere interpretato come una scelta a non appesantire il carico di stalla.
Suini in caduta Più difficile la situazione per le carni suine, dove i prezzi mantengono il segno meno.
Pesante in particolare il calo dei suini di allevamento che nell'ultimo mese sono scesi del 4,3%.

Impietoso il confronto con lo scorso anno, quando le quotazioni erano di circa il 20% più elevate in ogni comparto.

lunedì 26 novembre 2018

Carne coltivata, via libera negli USA: ormai si tratta solo di lavorare sulla regolamentazione della vendita

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E’ di questi giorni la notizia trasmessa da due agenzie statunitensi, che hanno annunciato che già dal 2020, hamburger e controfiletti sintetici, ovvero creati in laboratorio partendo da colture cellulari, potrebbero arrivare sulle tavole di tutto il Mondo.

Gli Stati Uniti, hanno infatti dato il via libera alla vendita di questi prodotti, comunicando che si occuperanno degli aspetti regolatori e della loro sicurezza, attraverso un comunicato congiunto dell’Usda, dipartimento per l’agricoltura statunitense e quello dell’Fda, per il cibo e le medicine, rimuovendo così l’ultimo ostacolo legislativo ad un uso su larga scala.

E’ dal 2013 che si sente parlare di “carne artificiale”; fu il ricercatore olandese Mark Post a compiere i primi esperimenti in tal senso, che come risultato videro il primo hamburger realizzato in laboratorio, in due anni di lavoro che costò circa 325mila Dollari.

Dopo quella sensazionale scoperta, furono diverse le aziende che iniziarono a riprodurre lo stesso prodotto, ottenendo gli stessi risultati di Mark Post; dalle statunitensi Memphis Meat e Finless Food, all’israeliana Aleph farm, all’olandese Mosa Meat, ed è per questo che le previsioni possono garantire, che entro il 2020 arrivi pronto nei piatti.

Negli Stati Uniti l’Fda si occuperà della raccolta e della conservazione delle cellule, nonché della crescita e della

domenica 11 novembre 2018

Perché giocano con lo spread?

Solo da un bravissimo economista, di origini contadine, poteva arrivare un modo nuovo di interpretare l'economia.
 
Valerio Malvezzi è uno studioso, economista e professore italiano fondatore di "Win the Bank".

(Storie di vita e di inganni) "In questo video offro una lettura diversa dell'economia, tentando di parlare a chi non si rassegna a perdere cose più preziose del denaro: il lavoro, gli affetti, la vita stessa".
Valerio Malvezzi


"I veri maestri sono quelli che imparano non quelli che insegnano"
Valerio Malvezzi


Qui il video di Sky cui il prof. Malvezzi fa riferimento 

sabato 20 ottobre 2018

A CremonaFiere l'agro-zootecnia del futuro

Nel salone Agrinnovation Summit le più recenti tecnologie, startup e innovazioni dedicate al settore. Presenti i principali brand internazionali con un programma da 130 eventi. Focus su Ceta, mondo del latte, e trattamento delle acque con Watec Italy 2018

Fonte: 

Tecnologia, innovazione, mercati internazionali e le più moderne ed efficienti soluzioni per l'agro-zootecnia. È questo il profilo della nuova edizione delle Fiere zootecniche internazionali di Cremona, dal 24 al 27 ottobre prossimi a CremonaFiere.
L'unica rassegna esclusivamente zootecnica di respiro internazionale organizzata in Italia, e fra le principali a livello internazionale per il mondo agro-zootecnico, vedrà susseguirsi ben 130 eventi fra presentazioni, incontri, workshop, dimostrazioni e approfondimenti, oltre alla presenza di 800 marchi internazionali del settore.

Agroinnovation Summit

Il 2018 è segnato soprattutto dalla prima edizione dell'Agrinnovation Summit, salone diffuso dedicato all'innovazione e alle tecnologie applicate al settore agro-zootecnico. Saranno presenti alcune delle più interessanti startup del settore.
Agrinnovation Summit è pensato per offrire soluzioni concrete a chi è in cerca di un miglioramento dei processi produttivi, del prodotto stesso e del rapporto costi-benefici, l'Agrinnovation Summit offrirà un panorama completo su tutto ciò che riguarda la tecnologia a servizio dell'agro-zootecnia.
Il salone è stato realizzato da CremonaFiere in collaborazione con alcuni dei più importanti enti di ricerca come il Wageningen University, Research, Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano e Università di Brescia, Università Cattolica, Crea Centro di ricerca zootecnia e acquacoltura, Crpa - Centro ricerche produzioni animali e Aita - Associazione italiana di tecnologia alimentare.
Agrinnovation e il futuro delle filiere agroalimentari: le nuove prospettive per una produzione di qualità è il titolo del convegno che si terrà il 25 ottobre alle ore 10.00 con la partecipazione di Martin Scholten, general director of the Wageningen UR animal sciences group, Karina Pierce, associate professor of Dairy production - School of Agriculture and food science University College Dublin, Andrea Galli (Crea) e Adelfo Magnavacchi (Crpa).

Le Fiere zootecniche internazionali di Cremona si compongono di sei filoni:
  • 73esima Fiera internazionale del bovino da latte. Storica manifestazione leader in Italia e protagonista in Europa, accoglie i migliori marchi internazionali di attrezzature e servizi per la zootecnia da latte e l'agricoltura. Inoltre ospita ogni anno la Mostra nazionale di Razza Frisona

sabato 13 ottobre 2018

Nuovo report sui costi del latte in 6 paesi europei mostra un divario tra costi di produzione e prezzi alla produzione

 Fonte:
Pubblicata una panoramica degli ultimi dati di Francia, Germania, Danimarca, Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi
I risultati degli ultimi calcoli dei costi di produzione del latte in sei paesi europei mostrano in termini economici oggettivi – nero su bianco – che il businness quotidiano per i produttori di latte è pessimo: i costi di produzione ed i prezzi del latte alla stalla si stanno allontanando! Anche nei cosiddetti “anni buoni”, cioè quelli tra le varie crisi del settore lattiero caseario, i prezzi sono permanentemente al di sotto dei costi di produzione.
Secondo l’ultimo studio del Bureau for Rural Sociology and Agriculture (BAL), “Qual è il costo della produzione di latte?”, il costo medio di produzione del latte in 5 anni in sei paesi europei è stato tra 41 e 46 centesimi per chilogrammo di latte. Tuttavia, i prezzi pagati al produttore durante lo stesso periodo erano compresi in media tra i 32 e i 35 centesimi per chilogrammo di latte. “Ogni mese i produttori di latte europei vanno in rosso”, afferma l’autrice dello studio, dott.ssa Karin Jürgens. “Se questo problema non viene risolto, diventerà sempre più difficile per gli allevatori – sia grandi che piccoli – continuare a produrre latte in Europa”.
Nel 2017, i costi di produzione in tutti i sei paesi, comprensivi dei compensi e degli investimenti netti medi, erano significativamente più alti dei prezzi del latte e si collocavano tra i 43,39 centesimi/kg della Germania e 48,89 centesimi/kg del Lussemburgo. E anche senza considerare gli investimenti netti necessari, il deficit medio in 5 anni è stato significativo, essendo compreso tra il 14% della Danimarca e il 27% di Belgio e Francia.
Costi di produzione del latte (in blu) e investimenti netti (in grigio) rispetto ai prezzi del latte alla stalla (in rosso): i prezzi non coprono mai i costi di produzione degli allevatori
Per Erwin Schöpges, allevatore di bovine da latte di Amel nel Belgio orientale e presidente dello European Milk Board

sabato 1 settembre 2018

«Stritolati dai prezzi, stalle al lumicino»

Foto tratta dal sito: "Giudicarie.com"
Fonte:
Montegalda è ormai a secco di stalle e allevamenti. L’impietoso bollettino vede ridotte a quattro quelle attive, a fronte delle decine che si contavano fino a un ventennio fa. Quattro aziende superstiti che potrebbero ridursi ulteriormente con l’annuncio che almeno due chiuderanno a breve. L’allevamento più grande conta 450 vacche da latte, mentre le tre non superano i 150 animali. Con 3.800 residenti, Montegalda potrebbe presto trovarsi con appena due stalle e una manciata di animali. Una questione tentacolare che vede il rimpallo di responsabilità tra Regione, Stato ed Europa. La realtà invece, mostra come il pragmatismo delle statistiche denunci la profonda crisi della nostra produzione lattiero-casearia, che arriva a malapena a coprire il 47% del fabbisogno nazionale. Ci siamo spinti a compiere un “tour”, proprio tra le ultime aziende di Montegalda per capire se continuerà l’attività. Per Giorgio Tonello, 62 anni, proprietario della più grande tra le aziende dell’area, con oltre 450 vacche spiega che «il nostro unico padrone ormai, è il mercato globale, imposto dalla grande distribuzione, che da anni ci asfissia con il “latte spot”, dove il prezzo al produttore viene pagato meno di 40 centesimi al litro. Se sapessi di poter vendere domani l’attività, la chiuderei oggi stesso. Sono di una generazione di allevatori che viene dal passato, quando con 10 quintali di latte allora riuscivi a comprare una casa. Oggi con l’Europa che ci attanaglia, il mutuo da pagare dopo l’ampliamento aziendale del 2000, i figli che non fanno più il nostro mestiere e l’enorme problema di trovare manodopera anche straniera, a

Riunito a Torino il Tavolo del Latte. Confagricoltura: "Sviluppare la collaborazione tra allevatori e industriali"

"Obietivo: valorizzare le nostre straordinarie capacità produttive”


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Valorizzare la qualità e intensificare i rapporti nell’ambito della filiera per un miglior riconoscimento delle produzioni "made in Piemonte”. Sono queste le proposte avanzate oggi pomeriggio, venerdì 31 agosto, da Confagricoltura Piemonte al Tavolo del Latte presieduto dall'assessore regionale all'Agricoltura Giorgio Ferrero.
All'incontro che si è svolto a Torino nella sede dell’assessorato all’agricoltura della Regione, Confagricoltura è intervenuta con una delegazione composta dal presidente di Torino (e allevatore) Tommaso Visca, dal direttore regionale Valter Parodi e dal direttore di Torino Ercole Zuccaro. Tra gli argomenti affrontati la semplificazione della tabella qualità, con un incentivo al miglioramento delle produzioni, l'ulteriore valorizzazione del marchio Piemunto, che passi anche attraverso un riconoscimento economico ai produttori che mettono a disposizione la materia prima per la realizzazione delle specialità ottenute con latte esclusivamente piemontese, e un maggior raccordo con l'industria di trasformazione per un pieno sfruttamento delle potenzialità produttive del territorio.
“Il Piemonte, con il 9% della produzione nazionale, si colloca al quarto posto in Italia per la produzione di latte, contribuendo a realizzare specialità casearie particolarmente apprezzate dai consumatori. Per questo - dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte - è indispensabile lavorare in modo sinergico con l'industria di trasformazione, per valorizzare ulteriormente il lavoro dei nostri allevatori “.
Dopo il confronto di oggi il Tavolo del Latte tornerà a riunirsi nuovamente il 19 settembre prossimo.

martedì 21 agosto 2018

MEDITERRAE: si continua ad esaltare l'anima contadina della nostra terra

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La Cooperativa MEDITERRAE, dal 6 agosto 2018, ha affiancato alla produzione e vendita del lattiero-caseario, anche il settore Gastronomia e Market. Un locale (in Via Aldo Moro 5 a Modica) dove poter gustare in loco o portare via una vasta gamma di piatti tipici della tradizione iblea e modicana: focacce di tutti i tipi, arancini, piatti caldi e freddi (sia primi che secondi), pane e bevande di produzione locale oltre, naturalmente, tutti i prodotti lattiero-caseari realizzati nel proprio caseificio.



giovedì 16 agosto 2018

Inquinamento da azoto nell'Adriatico, emergenza anossia

Fonte:
Quasi ogni anno, tra la fine di Agosto e la prima metà di Settembre, un'area del mare Adriatico muore per mancanza di ossigeno. Una tragedia silenziosa causata dalla eccessiva presenza di Azoto nelle acque e che rischia di passare inosservata. La ragione del sovraccarico di Azoto è la presenza lungo il bacino del fiume Po della cosiddetta "food valley" italiana, ovvero il gran numero di allevamento di bovini e suini.
Lungo il bacino del Po sono allevati all'incirca 5,2 milioni di suini, 4,1 milioni di bovini e 48,5 milioni di avicoli. L'azoto che deriva dagli scarti di questi allevamenti (letame) finisce nel fiume per le ragioni più diverse, attraverso scarichi illegali e/o come sta accadendo in questo periodo di temporali per le piogge forti. La destinazione finale di questo Azoto è l'alto Adriatico.
A metà degli anni '80 la concentrazione di azoto era di 2-3mg per litro di acqua, a metà degli anno '90 era già salita a 6mg, attualmente ci sono delle zone in cui si arriva a 100mg per litro. Il motivo principale di questo aumento incontrollato sta nella mancanza di equilibrio tra la zootecnia e le coltivazioni, il letame che prima era considerato un prodotto da utilizzare, oggi è diventato solo uno scarto di cui liberarsi.

mercoledì 8 agosto 2018

Fiera San Michele 2018 a Sermoneta: la Cremona del Sud

Fiera San Michele 2018 a Sermoneta, Comune al lavoro per l'organizzazione
Fonte:
E’ al lavoro l’Amministrazione comunale di Sermoneta per l’organizzazione dell’edizione 2018 della Secolare Fiera di San Michele presso l’area mercato di Piedimonti-Monticchio. Uno degli appuntamenti cardine del panorama fieristico regionale, è atteso sia dagli operatori commerciali che dal pubblico di tutto il sud del Lazio.

L’edizione 2018 è in programma dal 27 al 30 settembre. Lo scorso anno sono state circa 40.000 le presenze nei cinque giorni: la Fiera è infatti ad ingresso gratuito ed è una delle poche manifestazioni a livello nazionale organizzata interamente da una Amministrazione comunale.

Sono 220 in totale gli stand a disposizione, suddivisi tra la tensostruttura coperta (55 stand), tensostruttura agroalimentare (20 stand), pagode commerciali, ristorazione e aree scoperte, per un totale di 2.000 metriquadri. “Ci saranno inoltre - assicurano dall’Amministrazione - momenti di incontro e confronto sui temi di stretta attualità e che coinvolgono il territorio, oltre a mostre e manifestazioni collateriali che mirano a valorizzare la storia e la cultura dei Monti Lepini, grazie alla collaborazione con altri Enti sovraccomunali”. Oltre al mondo agricolo (macchine movimentazione terra e semina, trattori, zootecnia, florovivaismo), nella mostra mercato potranno essere rappresentati tutti i settori merceologici. Non mancheranno, anzi saranno potenziate le esposizioni zootecniche, gli spettacoli equestri, gli eventi serali con gli artisti di fama nazionale, un'area con le giostre per bambini e ragazzi.

“Partecipare alla Fiera di San Michele – spiega il delegato alle attività produttive Antonio Di Lenola – significa avere