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C'è chi chiede che il vicino Canada
acquisti un po' più di latte, ma certo non può risolvere il problema
dell'eccedenza produttiva degli Usa. Gli allevatori chiedono aiuti, ma i
consumatori non vogliono pagare sovvenzioni pubbliche agli allevatori.
Gli
allevamenti, perlopiù imprese famigliari, vengono messi all'asta con
tutte le mucche, secondo quanto ha riportato Le Monde. In quindici anni
il numero delle fattorie è dimezzato (7.800) e il loro valore è sceso al
livello più basso ha riferito a Le Monde Darin Von Ruden, allevatore
bio e presidente del sindacato agricolo del Wisconsin, uno degli Stati
rurali che insieme a quelli operai ha determinato la vittoria di Donald
Trump alla Casa Bianca nel 2016. Ma ora tutto può cambiare.
Intanto,
si moltiplicano le richieste di aiuti. La fattoria di Sue Spaulding,
molto indebitata, in cambio del latte riceve dalla
cooperativa assegni
di zero dollari al netto delle trattenute che la cooperativa effettua
per recuperare quello che Sue Spaulding le deve. In pratica, la donna
con la sua attività non guadagna niente. Donatori anonimi hanno versato
3.917 dollari (3.400 euro) a Sue dopo che la donna aveva raccontato la
propria storia ad un giornale locale. Inoltre, ha ricevuto un assegno
per l'emergenza federale, sbloccato dal Congresso, per tamponare le
conseguenze delle guerre commerciali di Trump che privano gli allevatori
dei propri sbocchi. Ha ricevuto 700 dollari che non sono bastati
neppure a pagare la bolletta dell'elettricità, ha raccontato Sue
Spaulding a Le Monde, dicendo di avere paura perché la banca le fa
pagare solo interessi. Il valore del latte sta risalendo, ma ce n'è
troppo».
Sue e suo marito hanno seguito il destino di molti
allevatori del Wisconsin che hanno approfittato del boom del prezzo del
latte all'inizio del decennio per investire indebitandosi come li
invitava a fare il governo del Wisconsin.
Per farcela, nel
settore del latte, bisogna avere una grossa azienda o essere produttori
bio. Lee Jensen, che ha scelto la prima strada, ha investito 25 milioni
di dollari: oggi ha due sedi, 1.100 vacche da latte, mille vitelli e un
immensa fabbrica per il trattamento dei rifiuti dai quali produce metano
e un terreno di circa 2 mila ettari coltivato a mais per nutrire gli
animali da allevamento. Lee cerca di ridurre i costi e di produrre più
latte anche con l'aiuto della tecnologia. E le fattorie robotizzate
stanno arrivando anche se gli investimenti sono difficili da
ammortizzare con i prezzi del latte così bassi.
L'altra
filiera, la più promettente, è quella della produzione bio. Il prezzo
del latte di questa filiera è il doppio rispetto a quello non biologico.
Il Wisconsin si fregia di essere anche la patria dei formaggi ma i
caseifici scoprono i danni della mancanza della denominazione di origine
protetta. I trasformatori sono accusati di importare del latte a buon
mercato dal vicino Michigan e dallo stato di New York e di farlo uscire
con il bel marchio di marketing Wisconsin. Come in Francia, gli
allevatori accusano l'insieme agro-industriale e l'estrema
concentrazione della filiera.
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