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E le conseguenze sulle colture, soprattutto quelle cerealicole e da foraggio,
potrebbero essere davvero drammatiche per tantissimi agricoltori e
allevatori. Ne è convinto Giovanni Selvaggi, presidente di
Confagricoltura Catania e presidente del Consorzio di tutela
dell'arancia rossa di Sicilia Igp, che traccia un quadro della
situazione pesante della delle campagne siciliane e si appella al
governo centrale e a quello regionale affinché pongano in atto
interventi per evitare il collasso di un settore fondamentale.
“Non ricordo un periodo così prolungato si assenza di pioggia - afferma Selvaggi. Ricordo nel 2017
un periodo di siccità ma mai come quest’anno. Non piove praticamente da
prima di Natale, e questo sicuramente ha creato problemi nei
seminativi piantati in quel periodo. La siccità in questo particolare
momento è deleteria, e possiamo dire che ci saranno zone dove quest’anno
sarà impossibile anche solo
avere una previsione di raccolto. Speravamo
che questi giorni di pioggia potessero darci ristoro, ma in alcune zone
si sono registrati pochissimi millimetri, alcuni appena 3, ed è come se
non avesse piovuto. Insomma, si prepara un grande danno, in particolare
per le colture estensive di pieno campo, come i foraggi, i cereali e
quant’altro".
Non solo. L'assenza acqua danneggia tutti, con conseguenze sulla disponibilità
dei prodotti e sui prezzi. "Il danno è globale - spiega Selvaggi - un
periodo così lungo siccitoso non fa bene a nessuno, agli agrumi, ai
fruttiferi, alle olive. Ma è ovvio che l’agricoltore che ha speso dei
soldi per lavorare il terreno e seminarlo a colture estensive, o a
foraggio, e si ritroverà senza produzione avrà danni maggiori. A
cascata, questo produrrà costi esorbitanti per l’acquisto da parte di
chi fa zootecnia, che dovrà approvvigionarsi in qualche modo del cibo
per gli animali, oppure dovrà vendere l’animale. E qui che i prezzi
subiranno la maggiore flessione al rialzo".
Coinvolgendo centinaia di aziende. "Sono migliaia quelle coinvolte - tuona Selvaggi.
Io, i miei agrumeti, li irrigo regolarmente da gennaio, ma nei
seminativi sarebbe antieconomico immaginare di poter irrigare. Nelle
coltivazioni estensive, se non piove, il grano non nasce e non riesce a
produrre la spiga. Non oso immaginare chi fa zootecnia e ha bisogno di
dare da mangiare alle bestie avrà grandi difficoltà. I prezzi
aumenteranno, anche perché occorrerà acquistare da fuori, e ci saranno i
costi di trasporto".
Da qui l'appello alle istituzioni. "Auspico che a livello regionale e nazionale
venga riconosciuto immediatamente lo stato di calamità e si una
declaratoria per sospendere tutti i mutui agrari, le scadenze
tributarie, i rapporti con l’Inps - sottolinea. Chiediamo sgravi dal
punto di vista contributivo, per quanto riguarda il costo del lavoro dei
dipendenti, e un aiuto da parte degli istituti bancari - insiste. Penso
di poter dire, assumendomene la responsabilità, che ci sarà un 60% di
aziende che non saranno in grado ad arrivare all’estate. E poi, occorre
affrontare il problema del cambiamento climatico che deve essere il
primo punto nell’agenda della politica, anche per consentire al mondo
agricolo di restare il comparto che garantisce pie e livello
occupazionale e che per le province di Catania e Siracusa è quello più
importante".
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