E’ iniziata la protesta per il caro carburante. In tutta la Sicilia stanno nascendo presidi del “mondo agricolo”.
A Modica il presidio capofila, si protesta per il costo troppo elevato del carburante, e dunque delle materie prime, luce, gas, ecc. Decine di mezzi agrigoli, trattori, parcheggiati al Polo Commerciale.
I promotori del presidio di Modica dichiarano:
“Perché bisogna manifestare? Perché oltre al danno creiamo anche la beffa? Perché non siamo una società di automi, ci sono intere categorie lavorative (piccole e medie imprese) che sono al collasso ormai da anni per via degli accordi internazionali sull’import ed export del paese. Questi accordi hanno portato ricchezza a poche persone, risparmio a discapito della qualità ai consumatori e hanno bloccato il processo produttivo autonomo del paese. Oggi come mai abbiamo visto quanto sia importante essere autonomi e sfruttare le nostre risorse territoriali e umane. Queste persone non chiedono molto, chiedono di avere delle risposte per capire come fare ad andare avanti con il loro lavoro, dato che il prezzo delle materie prime è fuori controllo e con trend molto variabili, questo viene giustificato per via della guerra e anche degli anni di pandemia, ma quello che dico io è perché in tutto ciò ci devono rimettere i lavoratori? I produttori? Le persone che producono beni di alta qualità e soprattutto di prima necessità, i trasportatori che fanno arrivare le merci nei centri di distribuzione. Siamo obbligati a fermarci. Non è possibile lavorare per produrre debiti …”
Pare confermata anche la protesta degli autotrasportatori, se nulla cambierà nei prossimi giorni, dal 4 Aprile 2022.
A Modica il presidio capofila, si protesta per il costo troppo elevato del carburante, e dunque delle materie prime, luce, gas, ecc. Decine di mezzi agrigoli, trattori, parcheggiati al Polo Commerciale.
I promotori del presidio di Modica dichiarano:
“Perché bisogna manifestare? Perché oltre al danno creiamo anche la beffa? Perché non siamo una società di automi, ci sono intere categorie lavorative (piccole e medie imprese) che sono al collasso ormai da anni per via degli accordi internazionali sull’import ed export del paese. Questi accordi hanno portato ricchezza a poche persone, risparmio a discapito della qualità ai consumatori e hanno bloccato il processo produttivo autonomo del paese. Oggi come mai abbiamo visto quanto sia importante essere autonomi e sfruttare le nostre risorse territoriali e umane. Queste persone non chiedono molto, chiedono di avere delle risposte per capire come fare ad andare avanti con il loro lavoro, dato che il prezzo delle materie prime è fuori controllo e con trend molto variabili, questo viene giustificato per via della guerra e anche degli anni di pandemia, ma quello che dico io è perché in tutto ciò ci devono rimettere i lavoratori? I produttori? Le persone che producono beni di alta qualità e soprattutto di prima necessità, i trasportatori che fanno arrivare le merci nei centri di distribuzione. Siamo obbligati a fermarci. Non è possibile lavorare per produrre debiti …”
Pare confermata anche la protesta degli autotrasportatori, se nulla cambierà nei prossimi giorni, dal 4 Aprile 2022.
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