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Il settore agricolo siciliano è
letteralmente al collasso. Da anni gli addetti ai lavori lamentano le
inefficienze della macchina amministrativa regionale nella gestione del
settore e dei fondi comunitari ad esso destinati.
Negli ultimi tempi a tenere banco sono i ritardi da parte dell’Agea
(Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura) sui pagamenti del Psr,
riguardanti il biologico, l’indennità compensativa e altre misure.
Ritardi, questi, che stanno ulteriormente sfinendo gli agricoltori, già
messi a dura prova dalle ingenti nevica dello scorso inverno e, ora, dai
tanti mesi di siccità.
Diversi gli appelli giunti all’assessore Cracolici, al presidente Agea Pagliardini e persino al ministro Martina,
ma nulla si muove sotto il sole d’agosto. Per gli agricoltori
siciliani, oltre il danno anche la beffa, infatti, continui sono i
rimpalli di responsabilità tra gli attori della vicenda e nessuna
soluzione appare all’orizzonte.
La gestione delle pratiche, da parte di
Agea, avviene attraverso un sistema che si è rilevato inadeguato ed
inefficiente, e a cui si devono i ritardi nelle procedure, istruttorie
ed erogazioni.
Sebastiano Lombardo, presidente provinciale di Confagricoltura Messina,
spiega così la situazione “gli agricoltori siciliani sono nel caos più
totale. Vige una totale confusione fra Assessorato Risorse Agricole,
Agea e Mipaaf, sull’attribuzione delle responsabilità riguardo la
gestione informatizzata delle istanze riguardanti tutte le Misure del
Psr Sicilia 2014/2020, biologico, indennità compensativa, natura 2000 e
altre misure”.
“Intanto – prosegue Lombardo – , mentre
tutti gli uffici si apprestano a chiudere i battenti, per le tanto
attese ferie estive, si allunga giorno dopo giorno la lista delle
aziende che finiscono nelle sabbie mobili delle sofferenze e degli
incagli bancari. Nonostante i ripetuti solleciti provenienti dai tanti
imprenditori agricoli coinvolti, non arrivano risposte risolutive sulla
triste vicenda. L’assessore Cracolici, il ministro Martina, ma
soprattutto il presidente Crocetta, hanno il dovere morale di
intervenire. Una qualche posizione andava presa anche da parte di
Pagliardini, direttore generale di Agea, il quale ha detto, solo
recentemente, di avere carenza di personale in Agea, una delle tante
giustificazioni. Il risultato finale di tutta la vicenda è che ancora
una volta le sorti dei poveri agricoltori ma non solo, perché le
conseguenze di questa depressione economica si ripercuotono
indirettamente anche su tutti i cittadini siciliani, sono nelle mani di
chi nulla sa di agricoltura e di cosa voglia dire lavorare
quotidianamente in territori svantaggiati”.
Nei giorni scorsi il presidente Lombardo aveva fatto un appello a Gaetano Cimò,
dirigente generale del Dipartimento Agricoltura dell’Assessorato
regionale Agricoltura Sviluppo Rurale e Pesca Mediterranea della Regione
Siciliana, con una lettera nella quale si fa portavoce del dramma degli
agricoltori e chiede un’imminente soluzione, “caro direttore dott.
Gaetano Cimo’, purtroppo la situazione sui pagamenti del Psr Biologico,
Indennità Compensativa ed altre misure, è ormai arrivata al punto di non
ritorno. Capisco che il tuo impegno non è mancato nell’interlocuzione
con Agea, però devo anche dire purtroppo che ormai tante aziende giorno
dopo giorno finiscono nella ghigliottina delle banche perché non
riescono ad onorare gli impegni sulle scadenze programmate. Mi arrivano
notizie che tante aziende, soprattutto del settore zootecnico ma non
solo, stanno svendendo il proprio patrimonio per pagare i fornitori di
materie prime, quali mangimi, foraggi, sementi ecc. Come tu ben sai per
tantissime domande istruibili in procedura manuale purtroppo il sistema
funziona malissimo, o non funziona affatto, e gli uffici provinciali
degli ex Ispettorati non sono nelle condizioni di poter soddisfare le
esigenze delle tante istanze da istruire nel breve periodo. Passeranno
mesi, se non anni, affinché possano farlo; è chiaro che siamo di fronte
ad una gravissima situazione paradossale a cui sembra non ci sia
soluzione alcuna… Non è assolutamente più tollerabile continuare in
questo modo, con Agea. Non è possibile più un’altra settimana di
ritardo, gli agricoltori ed allevatori non possono più aspettare neanche
un giorno”.
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