
Tra le motivazioni alla base di tale decisione il gruppo francese
cita “l’imprevedibile prezzo del Grana Padano” riferendosi al
significativo aumento di prezzo della Dop, che è uno dei prodotti
lattiero caseari presenti nel paniere adottato come indice per la
formazione del valore della materia prima. “La quotazione del Grana
Padano (formaggio che non è peraltro nella nostra gamma di produzione)”,
scrive la multinazionale, “causa un aumento insostenibile del
differenziale di prezzo rispetto ai nostri competitor mettendo a rischio
la nostra capacità di continuare ad acquistare gli stessi volumi di
latte”.
Una posizione inaccettabile secondo Paolo Maccazzola, presidente di Cia Centro Lombardia e responsabile latte regionale, soprattutto se si considera che il prezzo del latte
spot (che ha raggiunto ora i 45/47 cent al litro)
è in aumento in tutta Europa ed è ancora destinato a crescere da qui
alla fine dell’anno. È altresì insostenibile, aggiunge Maccazzola,
rifiutarsi di rispettare l’indicizzazione del prezzo perché che c’è una
Dop del paniere che continua ad avere aumenti. Soprattutto se si
considera che il Grana Padano viene comunque venduto a prezzi inferiori
rispetto ai prodotti Galbani che non sono Dop.
Peraltro il gruppo francese già da maggio di quest’anno si era rifiutato di pagare il prezzo pattuito di 41,5 centesimi al litro,
risultato dell’indice derivato da un paniere di diversi prodotti
lattiero caseari messo a punto in occasione della stipula del contratto
nell’ottobre 2018. L’industria aveva infatti comunicato ai produttori di
latte suoi conferenti di essere disposta a riconoscere non più di 40
centesimi al litro. Cia Lombardia aveva replicato affermando che il
metodo di indicizzazione era stato concordato tra le parti con lo scopo
di seguire l’andamento del mercato e non esistevano “le condizioni
indicate da Italatte per una arbitraria riduzione del prezzo del latte.
Una eventuale revisione delle condizioni di fornitura latte avrebbe
dovuto essere concordata tra le parti e non decisa unilateralmente”
Da
lì era partito il tentativo, poi fallito, di trovare un’intesa
attraverso una serie di incontri che avevano coinvolto anche Regione
Lombardia. Ora Italatte ha disdetto definitivamente il contratto.
Cia Lombardia auspica e attende che le trattative si riaprano per arrivare alla stipula di nuovi accordi entro fine anno.
Anche di questo si parlerà nel convegno “La nostra qualità è la vostra sicurezza: la filiera latte e la nuova Pac” che Cia-Agricoltori Italiani Lombardia organizza il prossimo 26 ottobre nell’ambito della Fiera di Cremona. L’appuntamento sarà a partire dalle 9.30 presso la Sala Monteverdi di Cremonafiere in Piazza Zelioli Lenzini, 1.
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