
E’ la conferma – sostiene Coldiretti - di una
forte speculazione a danno dei consumatori ed allevatori. "Sono -
aggiunge Molinaro - milioni i litri di "latte equivalenti" tra cisterne
con latte, semilavorati, formaggi, cagliate e polveri di caseina per
essere imbustati o trasformati da tantissimi caseifici e diventare
magicamente mozzarelle, formaggi, latte
e prodotti tipici magicamente
italiani all'insaputa dei consumatori". Si tratta allora – spiega la
Coldiretti –di contrastare una pratica messa in campo dall'industria
casearia (che ricordiamo, per buona parte in mano alle multinazionali
che di italiano hanno solo il nome) che, si è riverberato anche sui
produttori calabresi. Infatti, la contrattazione sul latte regionale è,
per gran parte, legata a quella nazionale e la mancata osservanza delle
regole non può che avere una ricaduta negativa anche a livello locale.
Ad esempio la pratica fuori legge ma ancora in uso di stipulare intese
verbali e di durata inferiore ai12 mesi per la quale si chiede
l’intervento degli organismi di controllo a partire dal Ministero delle
Politiche Agricole insieme all’attivazione di tutte le contromisure
legali disponibili in caso di necessità, comporterà una fluttuazione al
ribasso dei prezzi del latte alla stalla destinata a colpire soprattutto
il latte dialta qualità.
"Assistiamo nella nostra regione - conclude
Molinaro- ad un fiume di latte e cagliate che stanno invadendo la
Calabria. Se si sommano i dati del latte importato e quello delle
cagliate per produrre formaggi si arriva alla ragguardevole somma di
circa 750mila ql.! Più della produzione regionale. Serve intensificare i
controlli e smantellare questa rete di contraffattori ed imbroglioni
che mettono a rischio di chiusura le stalle e la salute dei consumatori"
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