Guerra del latte, blocchi stradali e assalti: dalla Sardegna alla Sicilia, si allarga il fronte.
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Prosegue nell'Oristanese, in particolare sulla
Statale 131 la protesta dei pastori per la vertenza sul prezzo del latte. La
«Carlo Felice» risulta bloccata al chilometro 119 all'altezza di Paulilatino e
al chilometro 123 all'altezza di Abbasanta, dove si sono radunati allevatori
della zona che hanno sversato centinaia di litri di latte sull'asfalto facendo
scattare il blocco della circolazione in entrambi i sensi di marcia. Traffico
di nuovo regolare, invece, all'altezza di Bauladu.
A Paulilatino protesta anche in piazza, con i
pastori che hanno offerto formaggio e torte con ricotta a tutti e organizzato
un laboratorio didattico per gli alunni delle scuole sulla lavorazione del
formaggio. Proteste e disagi per il traffico anche a Ollastra, dove un gruppo
di pastori ha occupato la rotatoria e sversato sull'asfalto diversi litri di
latte. Cinquanta litri sono stati invece regalati ai dirigenti della Pro Loco
che lo hanno trasformato in formaggio.
Dilaga la mobilitazione dei pastori sardi in tutti
i piccoli centri dell'Isola: oltre alle imponenti manifestazioni nel Nord
Sardegna, si registrano iniziative tra il Campidano e il Nuorese. In
particolare i cittadini sono scesi in piazza con i pastori a Isili, dove è
stato preparato il formaggio in strada, a Sadali, dove il latte è stato gettato
nella cascata che scorre all'interno del paese e a Mandas. Quasi dappertutto
sono stati esposte lenzuola bianche per solidarizzare con la battaglia degli
allevatori ovini per il crollo del prezzo del latte, mentre i commercianti
hanno abbassato le serrande.
Almeno 3mila persone sono radunate in piazza
d'Italia a Sassari per manifestare solidarietà ai pastori in lotta per
l'aumento del prezzo del latte ovino. Davanti alla sede della Prefettura
tantissimi studenti. Ma non solo: ci sono anche i minatori del sito di Olmedo
con uno striscione per dire «Siamo tutti figli di pastori». I commercianti del
centro hanno aderito alla manifestazione affiggendo sulle vetrine cartelli
solidali con gli allevatori.
Analoghe iniziative in tutto il nord ovest della
Sardegna, da Buddusò, dove i cittadini hanno sfilato in un corteo silenzioso,
ad Ozieri fino ad Alghero. Qui lenzuola bianche sono state stese fuori dalla
finestra del Municipio di Porta Terra per volontà del sindaco Mario Bruno, già
protagonista insieme ai pastori della manifestazione dei giorni scorsi sulla
strada dei Due Mari.
Nuovo blitz contro un trasportatore del latte in
Sardegna. Come riporta La Nuova Sardegna, tre uomini incappucciati e
armati con
bastoni hanno fermato il titolare di un piccolo caseificio e gli hanno intimato
di buttare sull'asfalto il contenuto della cisterna: 700 litri di latte appena
ritirato dagli allevatori ovini della zona settentrionale dell'Isola. Si tratta
del terzo assalto di questo tipo dopo gli episodi di Villacidro e Burcei, nel
Sud Sardegna. Sull'episodio indagano i carabinieri.
SALVINI
«Riesco ad occuparmi di un problema alla volta e
quindi ho in testa il problema della Sardegna e dei pastori sardi. A quello sto
lavorando, poi da dopodomani in avanti mi occuperò del resto». Il vicepremier
Matteo Salvini, avvicinato dai giornalisti a Montecitorio, risponde così a chi
gli chiede quale sarà la posizione della Lega nel pomeriggio rispetto alla
richiesta formulata da Forza Italia per invertire l'ordine del giorno della
Camera ed esaminare subito le mozioni sulla Tav. «Sceglieranno altri, in Lega
-ribadisce il leader del Carroccio sulla questione- ce ne sono tanti che
possono scegliere, fortunatamente».
IN SICILIA
Si sono dati appuntamento per venerdì mattina, 15
febbraio, alle 9,30 a Poggioreale (Trapani) un centinaio di allevatori delle
province di Agrigento, Trapani e Palermo. Hanno deciso di organizzare una
grande manifestazione di protesta contro il prezzo del latte, sulla stessa scia
di quella tuttora in corso dei pastori sardi. «Rovesceremo per strada più di
3000 litri di latte», annuncia Domenico Bavetta, promotore dell'iniziativa, già
tra gli animatori dell'Unione Pastori Siciliani, organizzazione istituita due
anni fa che raggruppa oltre 7.000 produttori. «Anche noi abbiamo gli stessi
problemi dei nostri colleghi della Sardegna», dice Bavetta. Aggiungendo che
anche con il latte prodotto in Sicilia e trasportato altrove viene fatto il
pecorino romano. «Eppure - aggiunge - il nostro prodotto viene pagato
pochissimo, appena tra 62 e 67 centesimi. Siamo stanchi di andare avanti così».
L'iniziativa si terrà nei pressi della statale 624 Palermo-Sciacca, proprio
all'altezza dello svincolo per Poggioreale. «È un luogo a metà strada tra le
tre province, e simbolo di una tradizione agricola molto importante», conclude
Bavetta.
LA PROTESTA ARRIVA IN SCOZIA
La vertenza dei pastori sardi arriva sino in
Scozia, dove gli emigrati dell'Isola hanno esposto alcune lenzuola per
esprimere la solidarietà alla lotta degli allevatori ovini. «Vicini ai pastori
sardi in lotta - si legge sul lenzuolo nella foto dalla Scozia postata dal
Movimento pastori sardi su Fb - Fintzasa a sa vittoria (sino alla vittoria, in
lingua sarda, ndr)». Una mobilitazione che non si ferma neppure nei comuni
dell'Isola, dove sono sempre di più le amministrazioni locali che stanno
stendendo delle lenzuola alle facciate dei municipi: da Decimoputzu, nel Sud
Sardegna, ad Alghero, nel Nord. A Sarroch, a pochi chilometri da Cagliari, il
consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno di solidarietà nei
confronti dei pastori, mentre a Gonnesa e a Carbonia, entrambe nel Sulcis, il
latte e altri prodotti lattiero-caseari vengono distribuiti in piazza ai
cittadini.
CONFAGRICIOLTURA
La giunta di Confagricoltura ha analizzato oggi la
difficile situazione del comparto ovino sardo e di quegli allevatori che in
questi giorni hanno espresso apertamente il loro malcontento. Si tratta di un
comparto che interessa oltre 50mila allevamenti per oltre 7 milioni di capi. In
Sardegna si concentrano il 25% degli allevamenti e oltre la metà dei capi. «È
evidente - spiega Confagricoltura - che la situazione particolarmente critica
di queste ultime settimane rientra in una dinamica purtroppo ricorrente, che
vede ripetersi, da alcuni anni, periodi di aumento alternati a periodi di cali,
anche bruschi, delle quotazioni».
La situazione che dipende dai rapporti all'interno
della filiera che, a parere di Confagricoltura «vanno decisamente migliorati,
ma anche da una errata programmazione, che ha spinto ad eccessi di produzione a
fronte di un contenuto aumento dei consumi interni e, soprattutto, di una
brusca frenata dell'export che nel 2018 è calato del 33,3% in quantità».
Per Confagricoltura è quindi opportuno intervenire
con una serie di misure per salvaguardare la filiera dell'allevamento ovino, a
partire dalla rilevante componente sarda che «vanno discusse al più presto
all'interno del Tavolo di Filiera con la partecipazione di tutte le componenti al
fine di un completo coinvolgimento e di una reale condivisione delle strategie
sugli obiettivi e sugli strumenti da adottare per una nuova politica a favore
del comparto».
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