Il
progetto illustrato nel corso della tavola rotonda ad Agira con il
presidente nazionale Dino Scanavino e la presidente regionale Rosa
Giovanna Castagna.
La creazione di una filiera italiana per fornire maggiori garanzie al consumatore e fare recuperare redditività alle aziende. Questo l'obiettivo emerso dalla tavola rotonda "Aree interne zootecnia e sviluppo possibile: la filiera italiana", organizzata dalla Cia presso l'aula Giovanni Paolo II di Piazzale Abbazia ad Agira, in provincia di Enna.
"Stiamo facendo un grande
lavoro sulla produzione di animali nati e allevati in Italia. Un
territorio come quello della Sicilia si presta in modo perfetto
all'allevamento brado, semi brado e alla produzione di bovini da dare
all'ingrasso -ha affermato Dino Scanavino, presidente nazionale Cia-.
Noi abbiamo la dipendenza dall'estero che è esagerata poiché importiamo 8
milioni di animali l'anno, in particolare dalla Francia ma anche dai
paesi dell'est Europa come la Polonia. Quindi produrre trecentomila
vitelli autoctoni di produzione nazionale da ingrassare sul posto è un
obiettivo raggiungibile".
Certo, ha
proseguito Scanavino, "ci vogliono politiche di
accompagnamento. Noi
facciamo la parte degli imprenditori ma se il progetto diventa di
interesse nazionale e territoriale e se la politica ci dà una mano è più
facile raggiungere l'obiettivo. Da parte nostra -ha concluso il
presidente nazionale- abbiamo presentato un progetto di filiera al
Ministero per l'avvio di questo percorso finalizzato alla produzione del
vitello italiano da carne. Siamo in attesa che i bandi si aprano per
potere presentare un progetto che prevede anche un intervento sulle
strutture che valorizzi il lavoro di tutti i produttori agricoli della
filiera, cosa che accade sempre più raramente".
"L'economia
delle aree interne e montane -ha continuato Rosa Giovanna Castagna,
presidente regionale Cia Sicilia- si basa prevalentemente sul comparto
agrozootecnico. Con il convegno di oggi la Cia ha voluto porre
l'attenzione sulle problematiche irrisolte del settore e porre
soprattutto l'attenzione sulla proposta di creazione di una filiera
italiana della zootecnia da carne, ma anche di altri comparti, capace di
fornire maggiori garanzie al consumatore e capace di garantire
contestualmente una più dignitosa redditività alle aziende; ciò
consentirebbe anche di continuare a presidiare territori ad alto rischio
di spopolamento. Porremo anche l'accento -ha aggiunto Castagna-
sull'ormai insostenibile situazione dell'Agea e sull'imbarazzante
silenzio del Ministero delle Politiche agricole di fronte al non
funzionamento di un ente che sembra aver dimenticato quale sia la
propria funzione".
Alla tavola
rotonda sono intervenuti, tra gli altri, Maria Greco sindaco di Agira,
Giovanni Trovati presidente provinciale Cia Enna, Graziano Scardino
responsabile regionale CAA Cia, Giuseppe Nasello dirigente ispettorato
agricoltura di Enna.
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