“In quattro mesi siamo riusciti a dar vita alla prima scuola
di formazione del centro sud Italia nel settore lattiero caseario.
L’accreditamento del Consorzio di Tutela della Mozzarella di bufala campana Dop
nel sistema regionale colma un gap del Mezzogiorno e apre le porte a una
formazione Dop, di alta qualità per insegnare sul campo ai nostri giovani un
mestiere antico ma straordinariamente affascinante come quello del casaro”.
L’assessore regionale alla Formazione, Chiara Marciani, ha presentato così la
nascita della prima Scuola di formazione in Italia realizzata e gestita da un
Consorzio di Tutela. L’obiettivo è da un lato creare i casari del futuro,
trasmettendo così alle nuove generazioni una tradizione che
risale al XII secolo, fatta di sapere, tecnica e artigianalità; dall’altro fornire supporto per l’aggiornamento dei dipendenti dei caseifici e formare le figure professionali necessarie a una moderna filiera produttiva, dal marketing all’export. I primi corsi partiranno a fine anno.
risale al XII secolo, fatta di sapere, tecnica e artigianalità; dall’altro fornire supporto per l’aggiornamento dei dipendenti dei caseifici e formare le figure professionali necessarie a una moderna filiera produttiva, dal marketing all’export. I primi corsi partiranno a fine anno.
Il progetto, realizzato con la Regione Campania, è stato
illustrato oggi in occasione dell’assemblea annuale del Consorzio di Tutela,
nella sede del Consorzio, all’interno delle Regie Cavallerizze della Reggia di
Caserta. Nel corso della giornata, il Consorzio ha lanciato il claim
“Mozzarella Dop 4.0”, con cui si intende sottolineare l’avvio di una nuova era
per il più importante prodotto a marchio Dop del Mezzogiorno. Una stagione di
forte rilancio che si basa su giovani, formazione, ricerca e innovazione
tecnologica, asset strategici per l’ulteriore crescita del settore della
mozzarella Dop, dove oltre un lavoratore su tre ha meno di 30 anni ed è donna.
“La formazione va vista in un’ottica moderna”, commenta il
presidente del Consorzio di Tutela, Domenico Raimondo e aggiunge: “Nel 2017, in
un mondo sempre più globale, questa filiera non è solo più l’immagine quasi
ancestrale del lavoratore che munge una bufala e poi produce mozzarella. È
invece una filiera fatta di imprese all’avanguardia, che sanno guardare al
mercato e al mondo. Dalla zootecnia fino alla produzione: tutti gli anelli
della filiera hanno bisogno di studi e approfondimenti per un approccio sempre
più al passo con i tempi. Questa è la sfida che lanciamo oggi”.
Ai lavori hanno partecipato il dirigente del ministero delle
Politiche agricole Luigi Polizzi, che ha rimarcato l’importanza del Consorzio
Mozzarella, “un organismo che oggi è di esempio per il ruolo di traino e di
attrattore sul territorio che è riuscito a conquistarsi, rinsaldando l’identità
culturale e diventando motore di sviluppo”. Per il direttore di Assolatte
Massimo Forino “la chiave per il successo futuro è creare professionalità
adeguate in un settore, quello lattiero caseario, dove non si può più
improvvisare, anche per dare risposte sempre più puntuali e stringenti al tema
della sicurezza alimentare sempre molto avvertito dai consumatori”.
Di una importante rete territoriale ha parlato il sindaco di
Caserta Carlo Marino: “La formazione sarà al centro di un’altra iniziativa su
San Leucio, dove in parallelo e sinergia con questa esperienza, daremo vita
anche alla scuola degli antichi mestieri per non disperdere il patrimonio di
competenze sulla seta. Così questa terra costruisce il suo domani”. Ha portato
i suoi saluti anche il presidente della Camera di Commercio di Caserta, Tommaso
De Simone. Ha moderato il dibattito il direttore della Fondazione Qualivita,
Mauro Rosati.
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