Agricoltura biologica: L’Italia cala le braghe anche sulla riforma Ue
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“Non vuole essere il tormentone estivo, ma il
ministro Maurizio Martina è ormai come Cimabue: fa una cosa ne sbaglia
due. Anche questa volta è riuscito a far calare le braghe all’Italia
sulla riforma Ue per l’agricoltura biologica. In questo nuovo fallimento
si è anche fatto aiutare dal compare europarlamentare Paolo De Castro
che nulla ha fatto difronte alle tante deroghe previste dalla revisione
della normativa ora al vaglio della Commissione parlamentare a
Bruxelles”. Sono le parole del Segretario Lega Nord Gianantonio Da Re
che precisa: “Dalle sementi fino alla zootecnia il Pd è stato
compiacente nei confronti dei Paesi del Nord che considerano biologiche
anche le coltivazioni fuori suolo. Di fatto sono stati traditi tutti i
principi fondamentali che ispirano l’attività degli agricoltori che
praticano questa scelta agronomica con serietà e con regole restrittive
in cambio di un’operazione di marketing a favore di chi la professa con
più leggerezza. Infatti – constata Da Re – insieme ai prodotti italiani
bio la cui coltivazione o allevamento è sottoposta a vincoli ferrei
potranno circolare anche quelli esteri contaminati da presidi
fitosanitari non ammessi su territorio nazionale. Poveri consumatori, ma
soprattutto poveri coltivatori Martina più che il Ministro
dell’Agricoltura mi sembra quello delle schifezze”.
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