Per la prima volta nella sua storia Agriform, la
cooperativa che custodisce e commercializza i tesori dell'industria
casearia del Nordest, ha visto l'export al 52% superando così il
fatturato italiano per un totale che ha sfiorato i 150 milioni di euro.
E
per la prima volta, malgrado l'annata "drammatica" per il lattiero
caseario in generale, l'azienda veneta ha superato le 20.000 tonnellate
di prodotto commercializzato. Grana padano in testa, ma anche Parmigiano
reggiano, Asiago, Piave, Monte Veronese, Montasio, i "gioielli" del
Nordest.
"Siamo orgogliosamente a km 10.000" ha
sintetizzato il presidente Alessandro Mocellin all'assemblea dei soci,
prevalentemente cooperative vicentine (Latterie Vicentine soprattutto),
bellunesi (Lattebusche) e trivenete in generale, ma anche società
lombardo-emiliane, dopo l'acquisto nel 2016 di un'azienda parmense
(spesa 2,7 milioni) per produrre, confezionare e vendere il Parmigiano, a
completamento di una superofferta per i consumatori mondiali.
Una
Agriform export oriented ha raggiunto grandi risultati proprio perchè è
cresciuta nell'export del 19,5% sul 2015 vendendo in 56 paesi. Ma
grazie soprattutto agli Usa ("Fiero e preoccupato insieme" ha
sottolineato il direttore Nisio
Paganin all'assemblea che ha poi
approvato all'unanimità il bilancio) dove si concentra, con una
performance straordinaria, il 41% dell'intero export.
E'
servito all'exploit anche un accordo di esclusiva con una grande catena
di supermercati svizzera ma comunque uno sviluppo sicuro registrato
quasi ovunque (in ombra la Germania), dal Messico al Libano. Ma c'è
anche un altro passaggio importante per una cooperativa di secondo
grado: quello di avere compensato bene il prodotto delle cooperative
socie.
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