
L’ultimo episodio è quello di un giovane allevatore nebroideo, che ha sporto denuncia per il furto di alcuni vitellini da latte. Ma la comparazione del DNA
prelevato alla madre dei bovini, con quello presente nella banca dati
creata per la prima volta in via sperimentale ed alimentata
dall’Istituto Zooprofilattico di Barcellona Pozzo di Gotto, ha permesso
ai poliziotti di risalire all’allevamento dove si trovavano i vitelli
rubati.
Grazie a questa attività che prevede la collaborazione tra forze
dell’ordine e l’istituto di Barcellona, sarà sempre più difficile
mettere a segno furti di animali.
I responsabili, tre allevatori tortoriciani, sono stati deferiti in stato di libertà per ricettazione e falso ideologico.
Nessun commento:
Posta un commento