Una banca dati del DNA dei capi di bestiame contro
l’abigeato. E’ stato grazie all’istituzione di questo progetto che la
Polizia di S. Agata Militello è riuscita a scoprire un altro furto di
animali da allevamento. Dopo l’operazione Gamma Interferon,
che lo scorso dicembre aveva fatto luce su una vera e propria
associazione a delinquere finalizzata al furto, al maltrattamento e alla
macellazione di bovini e suini nel Parco dei Nebrodi, sono infatti
continuate le azioni di repressione del fenomeno e delle frodi
alimentari connesse, da parte delle Forze dell’Ordine.
L’ultimo episodio è quello di un giovane allevatore nebroideo, che ha sporto denuncia per il furto di alcuni vitellini da latte. Ma la comparazione del DNA
prelevato alla madre dei bovini, con quello presente nella banca dati
creata per la prima volta in via sperimentale ed alimentata
dall’Istituto Zooprofilattico di Barcellona Pozzo di Gotto, ha permesso
ai poliziotti di risalire all’allevamento dove si trovavano i vitelli
rubati.
Grazie a questa attività che prevede la collaborazione tra forze
dell’ordine e l’istituto di Barcellona, sarà sempre più difficile
mettere a segno furti di animali.
I responsabili, tre allevatori tortoriciani, sono stati deferiti in stato di libertà per ricettazione e falso ideologico.
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