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Gli allevatori indiani di carne e
pollame, continuano a usare gli antibiotici per indurre una rapida crescita dei
broiler anche se le autorità ne hanno ufficialmente vietato la pratica.
"I polli indiani sono
alimentati con antibiotici per indurre in maggiore aumento del peso e una
crescita più veloce" ha affermato il Centro per la scienza e l’ambiente di
Nuova Delhi in uno studio effettuato su 70 campioni di pollo prelevati dentro e
intorno alla capitale. Il rapporto affermata inoltre che la pratica può essere
collegata alla crescente resistenza agli antibiotici negli esseri umani nel
paese.
Il 3 giugno, il Ministero
dell'agricoltura indiano aveva avvertito tutte le autorità statali che
"l'uso di ormoni promotori della crescita sugli animali da produzione alimentare deve essere
interrotto, dal momento che ha anche effetti negativi sulla vita umana".
Gli allevatori, tuttavia,
confutano queste affermazioni: "In India l'uso improprio di antibiotici è
prevalente anche tra gli esseri umani" e Ashok Kumar Sharma, amministratore
della Federazione pollame dell'India ha detto alla rivista GlobalMeatNews che
se la resa del pollame "si ruduce, non solo gli allevatori subiranno un
danno ma la fornitura di alimenti si ridurrà".
Nel frattempo, i commercianti
avicoli del più grande mercato Gazipur di Delhi hanno detto di avere da tempo
il sospetto di un’adulterazione dei mangimi destinati al pollo. “Ci ritroviamo
pulcini due settimane grandi come se ne avessero quattro" ha dichiarato il
commerciante Mohammad Zafar.
Nel caso di un uso legittimo di
antibiotici, il Ministero dell'Agricoltura indiano ha indicato un periodo di
sospensione di sette giorni per uova e il latte, e 28 giorni per le carni.
L'Associazione indiana degli
esportatori di carni e bestiame dell’India (AIMLEA) aveva indetto per il 1
agosto una riunione straordinaria dei suoi membri per discutere l'uso improprio
degli antibiotici, ma la riunione è stata rinviata per motivi logistici, ha
detto un funzionario dell’ssociazione a GlobalMeatNews.
Fonte GlobalMeatNews
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