
valutazioni sulla domanda di mercato, confermate dall’andamento cedevole delle quotazioni del latte spot, anche se l’indice (pari a -0,25) risulta comunque uno dei migliori a livello settoriale. Il livello critico raggiunto dalle spese produttive, giudicate ancora in crescita da quasi la metà degli intervistati (49%), rischia di vanificare gli effetti derivanti dall’aumento del prezzo del latte alla stalla, determinando così una redditività che per il 31% degli intervistati è ancora insoddisfacente (26% quanti invece la ritengono positiva): l’indice sintetico risulta leggermente negativo (-0,05) e in linea con il dato complessivo. Le valutazioni sull’andamento del settore rispetto al trimestre precedente vedono comunque prevalere i giudizi di miglioramento, determinando uno tra i pochi indici settoriali positivi (+0,07) dell’agricoltura lombarda. I dati emersi successivamente al secondo trimestre non lasciano però spazio a previsioni confortanti per l’immediato futuro, data la mancanza di un rinnovo dei contratti sul prezzo del latte alla stalla, scaduti a giugno, il calo più deciso delle quotazioni del Grana Padano a partire dal mese di luglio e le conseguenze negative che l’embargo russo di prodotti agroalimentari avrà sul settore lattiero-caseario europeo
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