Da luglio l'Opas ha avviato un'attività in conto macellazione con
l'Italcarni. Tra i conferenti anche soci della coop che voleva rilevare
il Virgilio.
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al mercato di sbocco. La struttura scelta, tuttavia, non è mantovana: è l’Italcarni di Carpi, della quale l’Opas è da tempo socia.
«L’accorciamento della filiera è da sempre l’obiettivo per le produzioni Dop - conferma Lorenzo Fontanesi, presidente dell’Opas - e l’attività in conto macellazione serve proprio per provare a entrare su un nuovo mercato». Sembra ancora presto per stilare un primo consuntivo: «Siamo partiti da poco più di un mese - spiega Fontanesi -: gli inizi, in genere, sono sempre piuttosto complicati, visto che bisogna inserirsi in situazioni nuove. Per il momento, tuttavia, possiamo dire di essere soddisfatti».
Tra i soci dell’Opas che conferiscono i suini all’Italcarni ci sono anche alcuni dei promotori di “Virgilio da allevamenti italiani”. Un fatto che non può che avere un solo significato: vedendo le difficoltà di concretizzazione dell’operazione Bagnolo, si è perseguito lo stesso obiettivo in modo differente.
Il fatto che il fronte del macello Virgilio sia da tempo immobile è confermato da Stefano Salvarani, che della cooperativa di allevatori è socio. «Non si è mosso nulla - rileva l’allevatore - e per questo alcuni hanno scelto di seguire altre strade per ottenere il risultato voluto. Noi avevamo messo nell’operazione Bagnolo tutta la nostra buona volontà, e il fatto che ora si facciano le stesse cose altrove significa che le possibilità c’erano. Al momento attuale, la realtà è questa - conclude Salvarani -, anche se non è detto che se gli scenari dovessero cambiare, non si possa ritornare all’dea originaria».
In assenza di compratori per il macello, il Consorzio Virgilio ha già stabilito di trasferire a Bagnolo la controllata Euroformaggi, che attualmente ha sede a Valeggio.(l.g.)
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