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Mercato internazionale
Frumento
Come dicevamo in apertura, per il mercato agricolo americano ora l’attenzione si sposta sulle previsioni di alcune agenzie meteo. L’imminente arrivo di gelo in certe zone cruciali degli Stati Uniti potrebbe incidere sulla quantità di grano primaverile disponibile. Le zone interessate potrebbero essere le pianure del Nord Dakota, il Montana e le praterie canadesi.
Altro elemento di crescita del prezzo del grano è il possibile divieto di esportazioni di grano tenero sul mercato internazionale da parte della Russia.
Anche in questo caso si parla di voci non confermate dalle autorità
russe. La quantità in gioco è notevole: in ballo ci sono circa 26,9
milioni di tonnellate di grano tenero da esportare. Può la Russia
rinunciare alla vendita di tanto grano in buona parte già prenotato?
Nel frattempo le autorità argentine parlano di un grano
in buone condizioni, anche se
la siccità e il gelo in alcune aree hanno
creato qualche difficoltà. L’agenzia “Buenos Aires Grain Exchange”
conferma che gli agricoltori argentini hanno seminato 4,1 milioni di
ettari di grano, in aumento del 13% rispetto all'anno scorso. Si dice
che al momento sia stato venduto il 68% del loro raccolto 2013/2014
contro il 99,7% di un anno fa.
Dal Canada si stimano scorte di grano, al 31 luglio
scorso, pari a 9,8 milioni di tonnellate, in forte aumento rispetto allo
scorso anno. È, comunque, un record assoluto per le scorte canadesi, ma
inferiore rispetto alle previsioni iniziali.
Mais
Il mercato del corn americano ha visto questa settimana delle vendite
all’estero pari a 7.500 tonnellate del vecchio raccolto e 525.600
tonnellate del nuovo raccolto. Anche per il mais la paura dell’arrivo del gelo
è tenuta in considerazione. In ogni modo, per il granoturco si continua
a parlare di una resa tra 168 e 170,3 bushel per acro al mese di
agosto.
L’agenzia argentina “Buenos Aires Grain Exchange” conferma che il raccolto di mais 2013/2014 ha raggiunto il 99%, con un aumento della produzione totale da 25,0 a 25,2 milioni di tonnellate.
Soia
Buone le vendite di soia Usa settimanali all’estero.
Il compratore principale si conferma, come al solito, la Cina con 338
mila tonnellate. Anche qui, la voce di possibile gelate in alcune zone
degli Stati Uniti sta mettendo una certa agitazione tra gli operatori,
anche se sono pochi coloro che pensano a una riduzione consistente del
raccolto a questo punto della stagione. L’Usda parla di una resa per
acro tra 44,5 e 46,1 bushel al mese scorso.
Mercato europeo
È il divieto di esportazione di grano e cereali da parte della Russia,
la notizia che sta scuotendo i mercati agricoli europei. È stata
l’agenzia Reuters a diffondere i dettagli che potrebbero modificare gli
attuali asset dei prezzi. Subito ci sono state smentite da parte delle
autorità russe, ma l’attenzione rimane comunque alta. Le fonti russe
hanno ribadito di non interferire sul libero scambio in tema di
esportazioni, alla luce anche dell’eccellente raccolto a cui si stanno
preparando e ben sapendo delle difficoltà che sta avendo la Francia con
il suo Milling wheat in tema di qualità.
Bruxelles ha intanto confermato la licenza per esportare altre 852 mila tonnellate di grano tenero UE,
portando il dato complessivo a 4,6 milioni di tonnellate. A oggi stiamo
rispettando in pieno le previsioni iniziali e quanto stimato dallo
stesso Dipartimento dell’agricoltura degli Usa. Sempre Bruxelles dice
di aver rilasciato 2 milioni di tonnellate di importazione di mais in Europa, il doppio dello scorso anno in questo periodo.
Infine, si conferma come il contingente di grano importabile
dall’Ucraina, senza dazi doganali, sia stato coperto interamente con gli
arrivi di questa settimana.
Continua il rilevamento dei prezzi all’origine. Sui due report settimanali disponibili cliccando qui
abbiamo analizzato il prezzo medio dei nostri principali prodotti da
aprile a oggi. Dalle prime rilevazioni si possono già individuare degli
spunti interessanti. Ad esempio, è il mais nazionale ad avere seguito in modo costante l’andamento del corn americano. La soia
di nostra produzione appare ben predisposta a seguire la tendenza
esterna, anche se da due mesi circa non abbiamo scambi nelle nostre
principali borse merci. Più delicata la situazione del grano tenero e duro: per il frumento non abbiamo un dato ancora allineato ai prezzi esterni.
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