Misure urgenti e azioni tempestive per sostenere un comparto, quello
suinicolo, la cui tenuta, in Emilia-Romagna, “è ormai allo stremo”. E’
quello che chiedono alle Istituzioni, Agrinsieme Emilia-Romagna – il
coordinamento costituito da Confagricoltura, Cia e l’Alleanza delle
cooperative italiane – Unapros e l’Organizzazione Interprofessionale del
Gran suino italiano. “Non possiamo più attendere – si legge in una nota
-: chiediamo un incontro urgente alle Istituzioni nazionali affinché,
in tempi rapidi, si intervenga per dare un futuro e una sostenibilità
all’intera filiera di produzione dei suini nati, allevati e macellati in
Italia. Pertanto – viene aggiunto – si ritiene improrogabile l’avvio di
urgenti politiche di sistema volte al sostegno e al rilancio del
settore anche attraverso l’individuazione di soluzioni percorribili con
il mondo del credito”. A giudizio delle associazioni alle difficoltà del
settore, “si è aggiunto l’embargo russo che ha bloccato negli ultimi
mesi le esportazioni, rendendo così insostenibile il peso della crisi:
se non si avviano immediatamente azioni concrete di sostegno a tutte le
componenti che operano nel settore, si finirà col pregiudicare il futuro
di allevamenti e imprese con la conseguente perdita di produzioni, ivi
comprese quelle a circuito tutelato, riconosciute in tutto il mondo”.
Quindi, concludono Agrinsieme Emilia Romagna, Unapros e l’Organizzazione
Interprofessionale del Gran suino italiano, gli allevatori, “sono
disposti a fare la loro parte, ma è necessario che tutti rispondano in
modo fattivo e collaborativo affinché il progetto di ristrutturazione
della filiera venga avanti in modo efficiente per valorizzare la
produzione suinicola e l’indotto generato”.
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