Importante raggiungere un punto di incontro
fra tre fattori: la diminuzione
del lavoro degli addetti, la motivazione delle bovine nel raggiungere
volontariamente la postazione di mungitura, il contenimento delle visite
infruttuose.
Fonte notizia:

Il
passaggio dalla mungitura tradizionale a quella robotizzata implica
tuttavia la necessità di apportare cambiamenti sostanziali al sistema di
allevamento: avere un flusso continuo, e possibilmente ordinato, dei
soggetti nel robot di mungitura è un obiettivo gestionale fondamentale
per migliorare il benessere e le prestazioni degli animali. Andranno
pertanto riorganizzati l'alimentazione, i ricoveri, le abitudini degli
animali nonché la riorganizzazione del lavoro dell'allevatore; tutto ciò
implicherà
una grande capacità di adattamento da parte di entrambi,
posticipando il completo apprezzamento dei benefici legati a questo
sistema al raggiungimento del pieno regime di funzionamento. Dal punto di vista dell'animale
Questo
sistema dato l'autonomo accesso alla stazione di mungitura mira a
ottimizzare il benessere della bovina permettendo una frequenza di
mungitura più vicina alle condizioni naturali proprie del vitello che
allatta.
Viene
meno dunque l'intervento dell'operatore per la movimentazione verso la
sala di mungitura e di conseguenza anche la permanenza delle bovine in
sala d'attesa per lunghi periodi; ciò consente di eliminare cosi un
momento critico, poichè durante l'attesa, oltre allo stazionamento
prolungato negativo per la salute del piede, di evitare condizioni di
stress sociale per la distanza ridotta tra animale e animale non
consentendo così ai soggetti di “rango inferiore” di tenersi a debita
distanza da quelli dominanti.
Al
contrario, con il robot la bovina può usufruire di molto spazio
riuscendo così a evitare la maggior parte dei conflitti, soprattutto se
la dimensione dell'area antistante alla postazione è di dimensioni
adeguate.
La
possibilità che la bovina possa adattare il numero di mungiture
giornaliere al proprio livello di produzione rappresenta sicuramente un
vantaggio soprattutto per gli animali più produttivi in quanto possono
essere munte anche 4-5 volte al giorno.
Per
quanto riguarda i processi infiammatori a carico della mammella, la
mungitura ripetuta più volte al giorno rappresenta un utile sistema di
prevenzione e di supporto alla terapia. Alcuni operatori pratici
segnalano, infatti, che in molti casi una mastite di lieve entità può
risolversi anche solamente grazie ad una mungitura più frequente e senza
l'impiego di farmaci. Inoltre la pulizia non contemporanea dei
capezzoli induce un eccellente effetto di stimolazione, permettendo la
produzione di una quantità di ossitocina sufficiente a regolare
l'eiezione di tutto il latte.
Dal
punto di vista del benessere animale se da un lato l'Ams può avere
effetti benefici sulla libertà degli animali di controllare e gestire le
loro attività quotidiane, dall'altro può rappresentare una fonte di
stress in quanto le postazioni sono singole, pertanto l'esperienza di
una mungitura isolata rispetto al resto delle compagne può risultare
poco gradita all'animale.
Infine, sempre dal punto di vista dell'animale, c'è la questione del “cow traffic”. Ne discutiamo nel box pubblicato qui sotto.
Dal punto di vista dell'uomo
Dal punto di vista dell'uomo
L'adozione
del robot porta con sé importanti cambiamenti legati alla gestione
della mandria, in particolar modo alla routine di mungitura: non si
tratta infatti di una mera sostituzione di “attrezzature” ma le
potenzialità comprendono soprattutto la possibilità di avere
informazioni dettagliate per ogni animale (produzione di latte, salute
della mammella, stato riproduttivo, ingestione, Bcs…).
Tuttavia,
questo potrebbe anche rappresentare uno svantaggio in quanto
l'automazione di tutti questi dati potrebbe portare ad un uso
inappropriato degli stessi o ancor peggio ad essere ignorati. Se da un
lato, con l'utilizzo degli Ams, si registra in qualche misura una
riduzione del lavoro manuale, dall'altro ci dovrà essere una puntuale e
continua analisi ed interpretazione di tutte le informazioni raccolte.
Sicuramente
nelle fasi iniziali l'operatore non riuscirà a cogliere i benefici e le
potenzialità legate a questo sistema, sia per non averlo ancora
pienamente integrato nel management aziendale sia perché inizialmente
molti animali non andranno alla stazione di mungitura volontariamente,
necessitando quindi maggior attenzione ed impegno, soprattutto durante
le prime due settimane di lattazione quando le bovine devono imparare o
devono semplicemente ricordare il funzionamento del robot.
Alcuni
limiti per l'adozione del robot possono essere inoltre rappresentanti
da non regolari conformazioni della mammella e in particolare dei
capezzoli. E' intuibile che capezzoli non correttamente distanziati o
troppo corti ostacolano l'operatività del laser e quindi l'attacco del
gruppo di mungitura. Inoltre la presenza di mammelle di dimensioni
irregolari a causa di cedimenti dei legamenti sospensori causa mastiti,
ecc., può rendere difficoltosa l'azione del meccanismo di mungitura. E'
evidente che con l'adozione del robot è necessario un piano di
miglioramento morfo-funzionale delle bovine.
Emerge
dunque l'importanza di raggiungere un equilibrio tra la diminuzione del
lavoro, la motivazione delle bovine nel raggiungere volontariamente la
postazione di mungitura e il contenimento delle visite infruttuose.
Nessun commento:
Posta un commento