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La fattoria didattica, allestita per l’occasione, ha invece permesso a
grandi e piccini di prender parte alle fasi di produzione del formaggio
a partire proprio dalla mungitura delle pecore.
Soddisfatti non solo i visitatori, ma anche gli espositori che hanno
portato a Filiano le dop del Caciocavallo Silano, del Canestrato di
Moliterno, la Mozzarella di Bufala ed il Provolone del Monaco della
Campania, il Pecorino Siciliano, la Vastedda del Belice, il Canestrato
Pugliese, il Pecorino Toscano, il Fiore Sardo, il Pecorino Romano, il
Caciocavallo Podolico, il Conciato Romano, il Piacentino Ennese e la
Tuma Persa Siciliana.
Merito della prima edizione di “Caseusmed” è stato soprattutto quello
di riuscire a far rete tra le aziende del settore lattiero caseario che
operano su tutto il territorio nazionale.
«Il successo ottenuto da “Caseusmed” dimostra
come sia possibile
creare , a partire dal Sud, eventi importanti nei quali il formaggio,
prodotto nelle aree del Mediterraneo, possa essere grande protagonista»,
commenta Giovanni Samela, presidente del “Consorzio turistico del
Levante” che ha organizzato l'evento in collaborazione con il “consorzio
di tutela del Pecorino di Filiano dop”.
Un momento di aggregazione importante per consentire a grandi e
piccoli produttori di arrivare sui mercati nazionali ed internazionali.
«La rete tra produttori è uno strumento indispensabile per poter
portare i propri prodotti su mercati più ampi e complessi come ad
esempio quelli internazionali - continua Samela - il “Pif pecorino di
Filiano dop” ci ha fornito un’ottima piattaforma logistica consentendoci
di trattare le migliori eccellenze del Mediterraneo e di coinvolgere
compratori importanti come quelli provenienti dal nord America.
Abbiamo creato tutte le precondizioni affinchè il 'Caseusmed' possa
diventare uno strumento di confronto e di programmazione essenziale per
il futuro».
La seconda edizione di “Caseusmed” è quindi già in programma con
un’importante novità: «abbiamo registrato l’interesse del ministero
delle Politiche agricole a far diventare Caseusmed parte di un progetto
ministeriale. Lo scopo è quello di far partire dal Sud una rete capace
di mettere insieme imprese dell’agroalimentare per arrivare prodotti
eccellenti su importanti mercati».
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