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Le pressioni della Coldiretti erano
scattate in conseguenza dell’ormai insostenibile stato di sofferenza in
cui versa il settore zootecnico laziale, con particolare riferimento
alla questione del prezzo del latte vaccino pagato alla stalla ai
produttori agricoli che lo conferiscono all’industria di trasformazione
operanti nel nostro territorio.
Per questo motivo la Coldiretti aveva annunciato, pochi giorni fa,
una mobilitazione generale dei propri allevatori con una manifestazione
davanti alla Regione, manifestazione che, solo per il momento, vista
l’apertura attraverso la convocazione del Tavolo, ritiene doveroso
sospendere, fermo restando che il malcontento, divenuto ormai
esasperazione da parte dei produttori, costringe la Coldiretti pontina
come le altre sedi laziali a mantenere la propria base in “ stato di
mobilitazione” pronta a
sfociare in un “democratico momento di protesta”
qualora i risultati dei lavori del Tavolo non soddisfino le legittime
aspettative del mondo allevatoriale.
Questa la posizione con la quale Coldiretti Lazio parteciperà ai
lavori del Tavolo, fondata sui seguenti elementi oggettivi: scadenza dei
contratti di conferimento del latte alla stalla lo scorso 30 giugno
2014 e conseguente sottoscrizione di nuovi accordi senza il riferimento
di un quadro generale necessario per la tutela delle posizioni
contrattuali degli allevatori; calo di circa il 5% del prezzo del latte
alla stalla pagato agli allevatori tra la scadenza di contratti e la
data odierna passando da circa 45 centesimo al litro agli attuali poco
più di 42 centesimi al litro. Inoltre il prezzo del latte fresco al
consumo che continua a rimanere oltre 4 volte il prezzo alla produzione
nonostante quest’ultimo sia calato negli ultimi tre mesi e i costi di
produzione che rimangono ampiamente al di sopra dei prezzi di vendita
non remunerando il lavoro degli allevatori.
Coldiretti Latina chiarisce e ribadisce, inoltre, tramite il
direttore Saverio Viola, che alla Regione non viene chiesto un
intervento teso a incidere sul normale meccanismo della domanda e
dell’offerta regolato dal funzionamento del mercato ma, piuttosto a
svolgere a pieno il suo ruolo di propulsore e mediatore, nel rispetto
delle normali regole della concorrenza, come avviene ormai da tempo
nella Regione Lombardia che, come noto, rappresenta il mercato di
riferimento per tutto il Paese.
“La Coldiretti – aggiunge Viola – è consapevole che non si tratta di
siglare un contratto di conferimento regionale, né tanto meno di
perfezionare un accordo interprofessionale ai sensi di una legge ormai
abrogata ma di favorire il consolidamento di una logica di leale
collaborazione tra le parti che permetta la programmazione delle
attività produttive”.
Infine, “l’auspicio della Coldiretti di Latina – spiega il presidente
Carlo Crocetti, in sinergia con la Coldiretti del Lazio, come sempre, è
quello che i lavori del Tavolo risultino efficaci ed efficienti per il
futuro del mondo allevatoriale e portino ad un leale confronto tra le
parti che permetta di garantire un prezzo equo del latte alla stalla ai
produttori, la valorizzazione della qualità del latte laziale e
l’identità del territorio che lo produce così come richiesto anche dai
consumatori”.
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