Fonte notizia:
Nuova Pac,
istruzioni per l’uso. Poltrone tutte piene ieri mattina, 10 dicembre,
al Centro congressi della Camera di Commercio Umbria in via Pellas, a
Perugia, per il convegno organizzato dalla Cia Umbria
“Come cambia la Politica Agricola Comune 2014/2020”. Requisiti di
accesso agli aiuti economici, impatto reale sulle aziende agricole,
superfici ammissibili, valore dei nuovi titoli. La confusione è tanta,
saper leggere questi parametri non è facile come sembra. Andiamo con
ordine e, anche in base a quanto ascoltato durante l’incontro da Fabio Raccosta (Cia nazionale) e da Mauro Serra Bellini (Ministero Mipaaf), proviamo a spiegare, punto per punto, la nuova Pac ai protagonisti: gli agricoltori.
Le risorse disponibili
Nei
prossimi sette anni (2014-2020), le aziende agricole italiane avranno a
disposizione
circa 52 miliardi di euro tra Primo pilastro (Domanda
Unica e Ocm Unica – Organizzazione Comune dei mercati dei prodotti
agricoli) e Secondo Pilastro (Domanda Piano Sviluppo Rurale – Psr). E
precisamente: 26,7 miliardi per i pagamenti diretti, 5 miliardi circa
per gli interventi di mercato e ben 20,9 miliardi per lo sviluppo
rurale.
Come si calcola il premio aziendale
Nella
nuova Pac il premio aziendale non sarà più basato solamente sui titoli,
ma sarà composto da più premi che nel loro insieme formeranno l’aiuto
aziendale. Il Premio Pac sarà quindi costituito da: pagamento di base
(nuovi titoli), greening (30%), aiuto giovani agricoltori (1%),
pagamenti accoppiati (11%). Un ulteriore aiuto è previsto per i piccoli
agricoltori (10%). Pertanto, il valore dei nuovi Titoli sarà determinato
utilizzando il 58% del budget annuale disponibile, che è inferiore a
quello della vecchia Pac ma viene compensato dal Greening.
Chi può accedere agli aiuti
Solo
chi risulta “Agricoltore Attivo”, vale a dire una figura che si
caratterizza per una evidente e tracciata attività nel settore agricolo.
Un vero imprenditore del settore, insomma. Per essere giudicati idonei è
necessario possedere almeno uno di questi requisiti:
- Iscrizione all’Inps come coltivatori diretti
- Imprenditori agricoli professionali, coloni e/o mezzadri
- Partita Iva attiva dal 2016 con dichiarazione annuale dell’anno precedente alla presentazione della Domanda unica
Questi requisiti però non si applicano alle aziende che:
- percepiscono
un premio aziendale inferiore o uguale a 5.000 euro e le cui superfici
sono in misura maggiore al 50 % (cioè prevalente), situate in zone
svantaggiate e/o di montagna
La black list
I
pagamenti diretti non possono essere concessi a persone fisiche o
giuridiche, associazioni di persone fisiche o giuridiche, che gestiscono
aeroporti, servizi ferroviari, impianti idrici, servizi immobiliari,
terreni sportivi e aree ricreative permanenti. Sono esclusi anche gli
intermediari commerciali, le società o cooperative che svolgono attività
di assicurazione, e la Pubblica Amministrazione, eccetto quegli Enti
che fanno formazione in campo agricolo.
I criteri di sbarramento
L’Italia ne ha previsti due.
- Non percepiranno aiuti economici, le aziende che per il 2015 e il 2016 avranno un importo di aiuto inferiore a 250 euro; per l’anno 2017 inferiore a 300 euro.
- Accedono agli aiuti Pac solamente le aziende con una superficie superiore o uguale a 5.000 mq.
Va
però ricordato che il requisito numero uno non determina il blocco di
entrata, in quanto il valore dell’aiuto sarà quello calcolato dopo la
presentazione della D.U. 2015. Un’azienda potrebbe non raggiungere i 250
euro al primo anno (2015) ma superarli al secondo (2016). Mentre, per
il requisito numero due, è da sottolineare che le aziende potranno
aggregarsi in società cooperative o altre forme di sola superficie (come
l’affitto).
La Cia nazionale ha fatto delle stime sul numero delle aziende italiane che potranno accedere agli aiuti nel 2015.
Importo di aiuto < 250 euro – 246.876
Da 250 a 1.250 euro 551.971
Da 1.250 a 5.000 euro 277.348
Totali (stima Cia) 984.854
Piccoli Agricoltori 298.036
Platea 2015 senza Piccoli Agricoltori 686.818
Riduzione dei pagamenti
La
somma del pagamento di base da corrispondere a un agricoltore è ridotto
del 50% per la parte dell’importo al di sopra di 150.000 euro, oltre
questa cifra la parte eccedente è ridotta del 100%.
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