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Nel terzo trimestre del 2014, rispetto
ai tre mesi precedenti, le vendite di beni sui mercati esteri sono in
aumento sia per le regioni nord-occidentali (+2,3%) sia per quelle
centrali (+2,2%). Per le regioni nord-orientali si registra una
flessione contenuta (-0,4%) mentre il calo dell’area meridionale e
insulare risulta più ampio (-2,0%).
Nei primi nove mesi del 2014, rispetto
allo stesso periodo dell’anno precedente, l’Italia nord-orientale
registra la maggiore crescita dell’export (+3,0%). Seguono,
con
incrementi più contenuti, le ripartizioni centrale (+2,0%), meridionale
(+1,9%) e nord-occidentale (+1,5%). Risultano invece in marcata
contrazione le vendite all’estero delle regioni dell’Italia insulare
(-13,0%), prevalentemente per la forte flessione delle esportazioni di
prodotti petroliferi raffinati.
Tra le regioni che forniscono un
contributo positivo rilevante alla crescita tendenziale dell’export
nazionale nei primi nove mesi del 2014 (+1,4% a livello nazionale) si
mettono in luce, come particolarmente dinamiche: Liguria (+9,5%), Marche
(+7,4%), Puglia (+5,0%) ed Emilia-Romagna (+4,2%).
Tra le regioni che contribuiscono invece
a frenare l’espansione dell’export nazionale nei primi nove mesi del
2014 si segnalano Sicilia (-13,4%), Sardegna (-12,0%), Umbria (-3,6%) e
Basilicata (-9,4%).
L’aumento delle esportazioni di
autoveicoli da Piemonte, Emilia-Romagna e Abruzzo e di macchinari e
apparecchi n.c.a. da Toscana, Liguria e Veneto spiega quasi due terzi
dell’incremento dell’export nazionale nei primi nove mesi del 2014.
Nello stesso periodo, la contrazione
delle vendite di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine
e impianti, da Toscana e Piemonte e di prodotti petroliferi raffinati
da Sicilia, Sardegna e Lazio contribuisce a frenare l’export nazionale
per quasi un punto percentuale.
Nei primi nove mesi del 2014, le
province che contribuiscono in misura più marcata a sostenere le vendite
nazionali sui mercati esteri sono Torino, Genova, Massa-Carrara,
Modena, Bergamo, Frosinone e Vicenza.
Il calo delle vendite all’estero dalle
province di Roma, Siracusa, Cagliari, Arezzo e Milano contribuisce a
frenare la crescita dell’export nazionale
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