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Le mucche
sono solitamente animali docili e sono da secoli abituate alla presenza
dell’uomo. Può capitare però, in stati di agitazione o di improvvisa
aggressività, che possano utilizzare le corna durante liti fra esemplari
o per ferire i pastori. Così la scienza ha ben pensato di trovare un
modo per nulla doloroso affinché ci
si possa liberare di una parte del corpo così pericolosa, sia per la sana sopravvivenza degli animali che dei loro allevatori.
si possa liberare di una parte del corpo così pericolosa, sia per la sana sopravvivenza degli animali che dei loro allevatori.
Solitamente, gli allevamenti ricorrono a procedure traumatiche per
l’eliminazione delle corna, tra cui l’immobilizzazione del capo e il
trancio di netto. Grazie alla clonazione, però, sarà
possibile evitarne la crescita, graziando gli animali da una tanto
dolorosa tortura. I primi esperimenti sono stati condotti su mucche di
razza Holstein e vi è già la prima rappresentante clonata: Randy, un bovino completamente privo di appuntite armi sul capo.
Per raggiungere questo scopo, si è tratto del materiale genetico della razza Red Angus
– nota appunto per essere senza corna – per poi inserirlo nel DNA delle
mucche da latte. Il processo per clonazione dovrebbe riguardare solo le
prime generazioni degli animali perché, una volta fecondate, queste
mucche dovrebbero riuscire a dar la luce a prole a loro volta senza
corna.
Fra gli animalisti, però, vi sono pareri discordati. Sui social network,
sebbene si riconosca l’intento di togliere il bovino da pratiche di
tortura, l’idea che si possa manipolare la natura degli animali per gli
scopi dell’uomo non è stata particolarmente gradita. Chissà che nel
tempo questa prospettiva non cambi o non si consolidi, nel frattempo non
resta che attendere ulteriori risultati di questo singolare
esperimento.
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