Fonti notizia:
Nell’isola esiste una tradizione casearia
antichissima, forse la più antica d’Europa; esiste il secondo gregge ovino per
numero di capi d’Italia; il primo di capre; esistono infinite utilizzazioni
culinarie del cacio, eppure questo patrimonio straordinario è di difficile
percezione non solo fuori dall’isola, ma anche nella Sicilia stessa. Non c’è
coscienza diffusa del valore culturale oltre che gastronomico di questo
patrimonio. I formaggi siciliani sono consumati soprattutto in ambito regionale
ed è difficile trovarli nei punti vendita nazionali dove, nonostante una
ricchissima biodiversità casearia, sono noti essenzialmente solo il pecorino
siciliano e il ragusano.
LACTIMED è un progetto dell’Unione Europea che ha lo
scopo di promuovere la produzione e la distribuzione di prodotti
lattiero-caseari tipici del Mediterraneo attraverso l’organizzazione di catene
di valore. Nell’ambito del Salone del Gusto, la CCIFM ha coordinato
l’organizzazione dello stand LACTIMED. I primi popoli a produrre formaggio
furono quelli che vissero nella Mezzaluna fertile ma è nel Mediterraneo che
si è diffusa e radicata la sua produzione migliaia di anni fa, trasformando il latte di capre e pecore, nelle isole greche, sui pascoli della Sicilia, lungo le coste dell’Italia meridionale, del Medio Oriente e del Nordafrica. Dal libanese kechek el fouqara – un “formaggio” senza latte a base di grano fermentato in acqua e sale marino – alla feta DOP, emblema nazionale della Grecia; dal Rise Pudding egiziano alle Provole dei Nebrodi e le ricotte informate siciliane: il progetto LACTIMED si presenta all’edizione 2014 del Salone del Gusto – Terra Madre (23-27 Ottobre 2014, Torino, Lingotto Fiere) come un’occasione di incontro, conoscenza, apertura e dialogo. Risponde Aurèlien Baudoin, coordinatore del Progetto Lactimed.
si è diffusa e radicata la sua produzione migliaia di anni fa, trasformando il latte di capre e pecore, nelle isole greche, sui pascoli della Sicilia, lungo le coste dell’Italia meridionale, del Medio Oriente e del Nordafrica. Dal libanese kechek el fouqara – un “formaggio” senza latte a base di grano fermentato in acqua e sale marino – alla feta DOP, emblema nazionale della Grecia; dal Rise Pudding egiziano alle Provole dei Nebrodi e le ricotte informate siciliane: il progetto LACTIMED si presenta all’edizione 2014 del Salone del Gusto – Terra Madre (23-27 Ottobre 2014, Torino, Lingotto Fiere) come un’occasione di incontro, conoscenza, apertura e dialogo. Risponde Aurèlien Baudoin, coordinatore del Progetto Lactimed.
LACTIMED, QUANDO E’ NATO IL PROGETTO E PERCHE’?
Il progetto è partito dalla volontà comune di ANIMA,
piattaforma di sviluppo economico e del CIHEAM-I AMM centro di ricerca che
lavora sulle questioni dedicate all’agricoltura mediterranea, per far fronte
alle sfide di una filiera particolare, specchio dell’identità mediterranea.
L’agroalimentare è un tema importante a livello mediterraneo e probabilmente una
delle maggiori sfide di questa regione. Secondo una constatazione iniziale, c’è
molta pressione sui mercati agroalimentari mediterranei (una notevole crescenza
demografica in particolar modo al sud, nuovi mercati, nuove abitudini dei
consumatori sempre più focalizzate sui fattori ambientali ecc…).
L’agroalimentare è il fulcro dello sviluppo della regione euromediterranea. In
questo settore, l’industria lattiero-casearia è interessante perché è un
denominatore comune, raccoglie e presenta le principali sfide nel Sud
(insufficiente quantità di latte, problemi di qualità, carenze nelle modalità
di lavorazione, reti di commercializzazione informali ecc…) e al Nord
(concorrenza di tipo industriale per i prodotti lattiero-caseari in relazione
ai prodotti artigianali, perdita della biodiversità e riduzione del numero di
agricoltori, meno interesse per il settore agricolo, ecc…). Su questo tema, i
due partner hanno sviluppato una rete di partner locali per avviare il progetto
LACTIMED al fine di poter contribuire allo sviluppo socio-economico
sostenibile, creare più valore per le aree pilota contribuendo anche alla
strutturazione di una filiera. Durante la fase di valutazione del settore
lattiero-caseario sulle 5 aree pilota (gennaio-settembre 2013), sono stati consultati
circa 400 attori locali e identificati 60 prodotti tipici dell’industria
casearia. Alcuni di questi attori hanno voluto impegnarsi con LACTIMED nello
sviluppo del settore, in particolare organizzando cluster lattiero-caseari.
Molte altre attività (scambi di esperienze, di capacity building, ecc) hanno
permesso a diversi attori, tra cui i produttori, di prendere parte al progetto.
I produttori coinvolti in questi progetti pilota, tra cui i cluster, sono
coloro che sono coinvolti principalmente nei saloni locali e internazionali e
nelle fiere settoriali; un’azione benefica per la filiera locale e rinforzerà i
cluster lattiero-caseari creati nel progetto.
COSA SUCCEDERA’ A TORINO? L’APPUNTAMENTO DEL 22
ALL’ARTE E MESTIERI E I GIORNI DEL SALONE DEL GUSTO:
il 22 ottobre avremo un’anteprima dei sapori
presentati sullo stand LACTIMED, grazie alla formazione organizzata da CCIFM
presso Piazza dei Mestieri, che consentirà a 20 alievi della scuola di seguire
un corso di cucina fatto da uno chef libanese ed uno egiziano. Durante tutta la
durata del Salone, i produttori provenienti da Sicilia, Grecia, Libano, Egitto,
Tunisia vi aspettano sullo stand per farvi degustare i loro prodotti tipici.
5 PAESI, 5 ECCELLENZE. QUALI SONO I PRODOTTI
“IMPERDIBILI” CHE DOBBIAMO ASSAGGIARE?
La ricotta infornata per la Sicilia, la feta DOP per
la Grecia, la Rigouta di Béja, il labneh del Liban o il Rumi dell’Egitto.
IL PROGETTO SI PRESENTA IN TUTTI I PAESI PARTECIPANTI.
QUALI SONO I PROSSIMI APPUNTAMENTI DOPO IL SALONE DEL GUSTO? Subito dopo il
Salone, i produttori si ritroveranno al SIAT di Tunisi, per poi continuare con
il COOKING FESTIVAL di Beirut e il salone HACE del Cairo. Più in la, a fine
marzo, il progetto si concluderà con la partecipazione dei produttori al Mad
Festival di Montpellier.
I formaggi tradizionali della Sicilia sono tra i
protagonisti del progetto europeo Lactimed, che valorizza le produzioni
casearie tipiche del Mediterraneo
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