Ovile nazionale: l'interrogazione al sindaco del consigliere Rizzi
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Gli istituti storici di ricerca, a Foggia, sono a rischio; quali interventi
per scongiurarne chiusura o depotenziamento? Si può riassumere in questo
interrogativo il documento firmato e fatto protocollare dal consigliere
comunale, Vincenzo Rizzi, un'interrogazione indirizzata al sindaco e al
presidente del Consiglio comunale.
“Si presti a queste questioni le stesse attenzioni
rivolte all’aeroporto” spiega Rizzi. Lo scenario è presto detto: “L’Istituto
Sperimentale per la Foraggicoltura è stato chiuso da parte del ministero delle
Politiche Agricole, sussiste un rischio concreto di chiusura dell’Istituto
Sperimentale per la Zootecnia di Foggia conosciuto come Ovile Nazionale”. E i
restanti istituti di ricerca
Centro di Ricerca per la Cerealicoltura di Foggia,
Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Puglia e Basilicata, museo provinciale
di storia naturale, rischiano seriamente il depotenziamento, che può
rappresentare il primo passo per un loro futuro smantellamento.
“Tale istituto di ricerca è sorto nel 1921, ospita oltre 1200 ovini e
in particolare esemplari in purezza della storica razza Gentile di Puglia e
ancor oggi rappresenta un riferimento per chi si occupa di zootecnia. La
soppressione dell'Istituto comporterebbe la vendita dei terreni aziendali di
"Posta di Tuoro Barone" che ammontano a circa 390 ettari”. Un sito
pertanto di straordinaria importanza, una vera e propria oasi che conserva uno
spaccato di come era il Tavoliere dei nostri avi ai tempi della transumanza e
al contempo un arca per la tutela della biodiversità vegetale e animale della
piana.
“Visto il valore naturalistico, si ritiene necessario chiedere l’istituzione
di un Sito d’Interesse Comunitario denominato “Ovile Nazionale”. Questo
istituto - spiega Rizzi - garantirebbe uno status di tutela dell’area e
permetterebbe al Comune di ottenere risorse economiche da parte della Regione
per la sua gestione e fruizione. Pertanto si chiede di mettere in campo tutte
quelle misure per scongiurare la chiusura e salvaguardare i posti di lavoro,
istituire un tavolo tecnico aperto a tutte le istituzioni operanti nel campo
dell'ambiente e delle sviluppo e di riportare con forza le istanze del tavolo
in sede romana per ottenere il rilancio e il potenziamento di tutti gli
istituti di ricerca. A partire dall'Ovile Nazionale”.
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