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Foto tratta da: "Concorsofotografico.vallebrembana" |
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bellunesi, chi arroccato in quota, chi accomodato a valle. Perché avere una stalla in montagna oggi, che sia di Bruna o di Frisona, non significa soltanto ereditare il mestiere di famiglia, ma anche lottare per sopravvivere e a volte amare un territorio al punto da non volerlo condannare all'abbandono.
«Solo
la grande tenacia e la convinzione di cui sono capaci gli allevatori
potrà risollevarci», esclama Silvano Rauzi, il vicepresidente
dell'associazione nazionale Allevatori razza Bruna nelle veci del
presidente Laterza, assente per un lutto, «è vero, il mercato sta
scendendo, ma segnali ci dicono che si risolleverà. Il conto arriva dove
un territorio è abbandonato, ma la Bruna qui ha resistito, così come il
mondo zootecnico di montagna, mentre molte altre aree sono già state
smantellate. Giornate come questa portano fiducia ed entusiasmo per il
futuro».
«Il settore zootecnico feltrino copre l'80 per cento del
comparto bellunese», sottolinea il sindaco Paolo Perenzin, «questo ha
permesso non solo il confronto industriale con l'esterno, ma anche la
tutela della verginità del nostro territorio». A contribuire a questo
successo è stata senz'altro anche la famiglia De Cet, che con la sua
unità e la sua dedizione al lavoro ha permesso di crescere molto, fino
ad arrivare a essere una delle aziende di allevamento più grandi della
provincia.
Immancabile la partecipazione di Lattebusche,
rappresentata da Antonio Bortoli al microfono e Augusto Guerriero in
panchina. «Tutto ruota attorno alla sala di mungitura», ricorda il
direttore, «questo è il punto fondamentale che determina la qualità del
latte conferito alla nostra azienda». Al termine della relazioni
mattutine che hanno preceduto il pranzo, Modesto ha impugnato il
microfono per ricambiare ai ringraziamenti ricevuti per l'ospitata. Nel
corso della festa sono stati assegnati premi ad allevatori e aziende
meritevoli per qualità del latte conferito, dei dati raccolti, media
dell'indice totale economico, longevità del bestiame. E non poteva
mancare la sfilata delle vacche più belle, tirate a festa come tutta
l'azienda di via dei Pascoli.
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