"Un
prezzo irrisorio che non ripaga gli investimenti e il lavoro degli
agricoltori. Per mantenere una vacca in lattazione servono ogni giorno
sei euro, costo che lievita periodicamente e che incide sulla gestione
aziendale". Lo dice il presidente della Coldiretti di Ragusa, Gianfranco
Cunsolo. "Il paradosso - sostiene - è che mentre gli allevatori
riducono il margine di profitto, il prezzo del latte al consumo aumenta.
Il potere decisionale delle industrie sta provocando la chiusura delle
aziende lattiero casearie. Il nostro prodotto ha alti parametri di
qualità, per questo va valorizzato con azioni che ne diffondano il
valore. Consumare latte e formaggi siciliani, piuttosto che scegliere
produzioni anonime che arrivano da tutto il mondo, rappresenta un vero
aiuto alla zootecnia". Ma non è solo il problema del prezzo che
preoccupa gli allevatori ragusani. Bisogna capire cosa può succedere nel
"dopo" quote latte. "Il 31 marzo - aggiunge - finirà questo sistema e
si registrerà un aumento della produzione lattiera italiana e
comunitaria. Alcuni Paesi membri come l'Olanda, alcune zone della
Germania, ma ancor di più l'Irlanda, sono già attrezzati in tal senso;
resta da capire l'entità dell'aumento che si presume sia il 5% della
produzione attuale di latte d'Europa. Si avranno ulteriori ripercussioni
sul regime dei prezzi alla stalla, con difficoltà soprattutto per
quelle zootecnie da che risiedono nelle zone più sensibili del nostro
Paese e dell'Unione".
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