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“E’ ridicolo – rimarcano le due organizzazioni agricole regionali –
voler operare nell’ambito della
filiera e poi costruire un percorso di
programmazione dei prosciutti, passaggio decisivo per l’economia e il
sostentamento della filiera stessa, che non preveda il coinvolgimento
attivo degli allevatori ma solo una semplice consultazione”.
“Auspichiamo che il Ministero riveda subito i contenuti del decreto e
convochi in tempi rapidi un tavolo che includa anche la partecipazione
delle Regioni – soggetti spesso richiamati a compiti di controllo senza
essere stati precedentemente coinvolti nella fase decisionale – per
lavorare sulla definizione di un reale procedimento di programmazione
dell’offerta dei prosciutti assieme alle parti interessate”. “L’assenza
di un riscontro del Governo alle istanze provenienti dagli allevatori –
concludono Confagricoltura e Cia dell’Emilia Romagna – non farebbe altro
che accentuare quel distacco, in termini di mancanza di tutele e
rappresentanza, che sempre più si avverte tra il Ministero
dell’Agricoltura e le aziende zootecniche”.
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