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Foto tratta da: "greenreport.it" |
Fonte notizia:
CAGLI (Pesaro e Urbino) - Avrebbero addestrato dei cani a combattere
contro i cinghiali: per questo la Forestale ha denunciato per
maltrattamento di animali sette persone, tra cui alcuni allevatori e
proprietari di cani di razza Dogo argentino residenti in Umbria,
Lombardia e Marche.
Alcuni di loro - hanno appurato le indagini del Cfs di Perugia - registravano con telecamere e cellulari il combattimento. A far partire
le indagini (durate sei mesi e coordinate dalla procura di Urbino) -
riferisce stamani la Forestale dell'Umbria - sono state segnalazioni di
cittadini, secondo cui da qualche tempo che in alcune zone dell'Umbria,
in particolare ai confini con le Marche, si tenevano combattimenti
clandestini tra cani e cinghiali. Durante alcune di queste «sfide»,
nella zona di Cagli, la Forestale aveva scattato delle foto in cui
venivano ritratti cani, probabilmente della specie Dogo argentino,
intenti a sbranare un cinghiale ed uomini che osservavano la scena. In
Lombardia di episodi analoghi il Cfs aveva girato dei video, con
immagini dai toni cruenti. Le indagini hanno accertato che alcuni uomini
residenti in Umbria, nel comune di Valtopina, avrebbero fornito ed
addestrato cani utilizzati nei combattimenti. Nell'allevamento umbro,
gli agenti hanno trovato anche un esemplare adulto di Dogo argentino che
presentava cicatrici recenti, trattate chirurgicamente e compatibili -
secondo il Cfs - con i video riguardanti i combattimenti con cinghiali.
Il Dogo argentino è un cane selezionato nella prima metà del '900, in
Sud America, per cacciare cinghiali, puma ed altra grossa selvaggina.
Per gli organizzatori di combattimenti e competizioni tra animali è
prevista la reclusione da uno a tre anni e multe fino a 160 mila euro.Alcuni di loro - hanno appurato le indagini del Cfs di Perugia - registravano con telecamere e cellulari il combattimento. A far partire
L'indagine è stata svolta da personale del Corpo forestale di Perugia, Pesaro Urbino, Milano, Lecco, Pavia e dagli uomini del Nucleo investigativo per i reati in danno agli animali del Cfs di Roma.
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