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Lo dice l’assessore regionale all’Agricoltura Gianni Fava che auspica
un’accelerazione per “rivedere i parametri della direttiva nitrati,
alla luce degli studi scientifici realizzati e intervenire per
ridisegnare la mappa delle aree vulnerabili”. La discussione è prevista
domani alla Commissione Agricoltura di Montecitorio. Il rischio, afferma
Fava, “è che l’eccessivo zelo, tutto italico, nei confronti delle
direttive comunitarie che regolano l’agricoltura, siano soltan
to inutili
penalizzazioni di un comparto additato come l’unico responsabile
dell’inquinamento.
Bisogna fare in modo – insiste l’assessore lombardo – che il
digestato non sia più considerato un rifiuto speciale, che le aree
vulnerabili vengano ridimensionate alla luce di riscontri scientifici e
che lo stop di 90 giorni agli spandimenti degli effluenti zootecnici sia
ridiscusso, perché è una zavorra creata a livello ministeriale contro
gli agricoltori del Nord”. Positivo, per Fava, “l’interessamento
costante dei parlamentari Caon e Guidesi, che hanno mostrato di avere a
cuore il futuro della zootecnia di casa nostra, mentre altri sono sempre
solerti a criticare sui media, ma senza avanzare proposte operative
nelle sedi opportune”.
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