sabato 15 novembre 2014
Eima, il resoconto della seconda giornata
"Il fatto che in Italia ci siano pochi giovani e che la nostra presenza di imprenditorialità giovanile sia al di sotto della media europea purtroppo è un dato che ci trasciniamo da tempo, e ne sono consapevole".
Le valutazioni del Cema trovano riscontro nelle analisi di scenario di Agrievolution, l’associazione che rappresenta produttori mondiali di macchine agricole. Dopo i livelli record raggiunti nel 2013 – si legge in una nota stampa dell’associazione – nel 2014 il mercato mondiale delle macchine agricole dovrebbe registrare un calo della produzione pari a circa il 5%, seguito – nel 2015 – da un’ulteriore, leggera flessione. Nei prossimi sei mesi, evidenzia ancora Agrievolution, le vendite dovrebbero continuare a diminuire in Asia e Oceania.
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Sembra che i problemi dell'agricoltura in Italia - secondo il ministro Martina - dipendono dal fatto che i giovani non investono in agricoltura e zootecnia e che il motivo principale sia la mancanza dell’innovazione delle tecnologie e della modernizzazione.
RispondiEliminaIo non sono ferrata in economia, però vedo le difficoltà della gente, e mi rendo conto che a nessuno passa per la mente che i giovani non investono se stessi e il loro futuro in agricoltura, non perché non c'è
innovazione, ma perché vedono i loro genitori in balia di mercati che li vede sempre perdenti, che quando va bene svendono le loro produzioni e quando va male sono addirittura costretti a buttarle o darle come cibo agli animali. Se poi il problema è sostenere il mercato dei trattori e delle macchine agricole, che negli ultimi anni ha avuto un calo significativo nelle vendite: questo è un altro discorso che non può essere portato a motivazione della resistenza dei giovani ad investire in agricoltura.
Detto ciò, quali potrebbero essere le conseguenze di una simile analisi fatta dal ministro? Incentiviamo l'acquisto di macchine agricole e tecnologie varie, così salviamo le industrie dei macchinari e nello stesso tempo portiamo i giovani in campagna, felici e contenti si salire sui trattori nuovi di zecca così produrre in maggior quantità della roba che poi non si riuscirà a vendere. Però nel frattempo, nonostante gli incentivi, gli agricoltori per comprare questi mezzi, devono mettere una quota parte che anche se a rate e con interessi bassi dovranno pur sempre pagare negli anni, ma se il mercato continua a penalizzare i produttori questi non potranno più pagare né le rate né le altre spese e allora si devono indebitare ulteriormente con le banche. E' questo il sistema che ha portato a fallimento molte aziende. Quindi chi ha visto svolgersi questo film sulla pelle propri genitori perché dovrebbe replicarlo? Certo, in questo modo si sono sempre salvate le industrie produttrici e i rivenditori dei trattori ma si sono affossati sempre di più i produttori, soprattutto quando si fa orecchie da mercante riguardo ai loro problemi di mercato, dei prodotti che da tutto il mondo arrivano in Italia a prezzi bassissimi costringendo i nostri produttori a chiudere perché non possono competere con quei prezzi. Quindi che lo si dica almeno chiaramente che si vuole salvare solo le industrie e disinteressarsi della sorte dei produttori italiani.