Ad agosto si era parlato di embargo per un anno (Ti conveniva fare la zoccola dello zio Sam? Ora paga il prezzo) ma a quanto pare ora le cose sono cambiate.

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In un contesto inedito (Forum d’azione del Fronte Popolare), a pochi
giorni dal G20, Putin precisa: “I paesi che impongono sanzioni contro la
Russia hanno perso il loro sviluppo del mercato russo di prodotti
alimentari”. Nelle parole del Presidente compare ancora l’affermazione:
“si fanno male da soli”. Ma la precisazione che precede l’effetto
boomerang
documenta un cambio di passo nell’atteggiamento del Cremlino
verso i paesi che hanno aderito ai provvedimenti restrittivi nei
confronti della Federazione Russa, in primis i paesi europei.
La precisazione di Putin non lascia dubbi interpretativi soprattutto
se osservata alla luce della precisazione che ha voluto dare: “Stiamo
usando il comportamento scorretto dei nostri partner, in particolare di
quei paesi che hanno imparato a frequentare con successo il mercato
russo dei prodotti agricoli”. Il permanere dei divieti, sostiene Putin,
ha dato alla Russia un diritto legale di imporre misure di ritorsione
proprio nel settore che negli ultimi anni ha dimostrato una buona
crescita”. Il presidente Putin ha confermato di voler utilizzare le
restrizioni imposte affinchè gli agricoltori russi scoprano opportunità
nuove nel mercato interno e ha indirettamente confermato che gli accordi
sui prodotti agricoli e alimentari intervenuti soprattutto con i paesi
latino americani avranno carattere duraturo e stabile.
Tatiana Valovaya, Ministro dell’Integrazione e della Macroeconomia
della Commissione economica eurasiatica apre ufficialmente le porte al
Sud Africa. Parla a nome della Commissione che ha lo status di organismo
sovranazionale, cioè non soggetta al controllo dei governi dei Paesi
che per ora la compongono ( Russia, Kazakistan, Bielorussia e Armenia);
le sue decisioni sono invece vincolanti
E’ stata ufficialmente comunicata la volontà di realizzare una
organica presentazione in Sud Africa delle caratteristiche del mercato
eurasiatico, al fine di mostrare agli imprenditori locali i vantaggi
del commercio con l’area eurasiatica. Lo ha detto il ministro Tatiana
Volovaya al termine dei primi incontri ufficiali aggiungendo che presto
“saremo in grado di approfondire le prospettive su settori specifici,” –
ha detto.
L’annuncio della Volovaya segue di poche ore la presa di posizione di
Vladimir Putin nella quale si annuncia che i paesi che hanno preso
parte alle misure sanzionatorie nei confronti della Federazione Russa
resteranno esclusi anche in futuro da quei mercati. Putin ha parlato
esplicitamente di prodotti agricoli e alimentari. L’annunciata
cooperazione economica con il Sud Africa riguarda in particolar modo i
prodotti alimentari e agricoli. Secondo il ministro Volovaya, anche
senza le sanzioni occidentali contro la Russia i paesi della CEEA
avrebbero iniziato a diversificare le fonti di importazione. Tuttavia
nel corso del Forum eurasiatico di Verona ( 23 ottobre) la stessa
Volovaia non solo non aveva ventilato tale possibilità ma si era
espressa augurandosi una imminente ricomposizione delle recenti fratture
al fine di riprendere la fruttuosa via della collaborazione economica e
commerciale. Ora la svolta: “Tutti dicono che siamo troppo dipendenti
dall’Europa”. La geografia commerciale dell’Eurasia si apre quindi al
Sud Africa soprattutto per prodotti “popolari”, ben presenti nella dieta
russa: pesce, frutti di mare, verdure, frutta.
Il Sud Africa ha un grande potenziale e per raggiungere il mercato
eurasiatico rimane solo da regolamentare le procedure sudafricane di
adeguamento agli standard fitosanitari della CEEA. I tavoli tecnici che
sono stati istituiti a seguito dei primi incontri. Sono essenzialmente
finalizzati alla immediata operatività degli accordi. Nel recente
passato proprio la disattenzione a tale questione aveva determinato un
rallentamento (con conseguenti danni) delle relazioni commerciali. Il
ministro lo ha riconosciuto ed ha ammesso che quanto stabilito dalla
Commissione in materia di etichettatura dei prodotti agricoli ha causato
danni ai fornitori dal Sud Africa come nel caso degli agrumi che dal 1
ottobre scorso dovevano essere appositament etichettati per ciascuna
cassetta anziché per pallet. Il ministro ha perciò assicurato che il
mercato della Russia, Kazakistan e Bielorussia è pronto a ri-prendere
gli agrumi dal Sud Africa e che intende rifiutare tali prodotti
dall’Unione europea.
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