Fonte notizia:
Il Distretto
produttivo siciliano lattiero caserario va sul concreto e punta sul
marchio QSS (Qualità Sicura – Sicilia) da utilizzare per la
individuazione e la promozione dei Formaggi Siciliani: quelli ottenuti
esclusivamente con latte prodotto negli allevamenti siciliani. Questo è
quello che è stato deciso oggi nel corso della riunione congiunta del
Comitato Direttivo e del Comitato Tecnico del Distretto riunitisi a
Ragusa presso la Provincia Regionale e, in video conferenza con il
Comune di Cammarata e la Facoltà di Agraria dell’Università di Palermo.
Recependo la proposta del comitato
territoriale ibleo ed in riferimento ai contatti avuti a Palermo nei
giorni scorsi coi massimi vertici dell’Assessorato Regionale
dell’Agricoltura e
con lo stesso Assessore Antonio Caleca (incontrato
Martedì scorso), il Distretto è stato messo oggi nelle condizioni di
presentarsi alla prossima riunione del tavolo tecnico, che dovrà essere
convocato entro il 15 dicembre, con un pacchetto ben preciso e con
obbiettivi già definiti a difesa dei formaggi prodotti nell’isola oltre a
quelli già in possesso del marchio europeo dop (Ragusano, Pecorino
Siciliano, Vastedda del Belice e Piacentinu Ennese).
La crisi che investe il settore zootecnico, la imminente liberalizzazione del mercato del latte, la mancanza di un accordo regionale sul prezzo del latte vaccino ed ovino e la confusione esistente nella filiera, hanno spinto i dirigenti del Distretto a scendere in campo con le idee abbastanza chiare per utilizzare il marchio promosso dalla Regione per difendere, dalla sfrenata concorrenza non sempre leale dei prodotti importati, le produzioni lattiero casearie siciliane non solo nell’interesse dei produttori dell’isola ma anche dei consumatori che, così, potranno esseri messi nelle condizioni di fare scelte consapevoli quando fanno la spesa.
Nel corso della riunione, dopo un qualificato dibattito, è stato approvato il documento distrettuale che fissa, in maniera inequivocabile, le caratteristiche richieste per la definizione di “Formaggi Siciliani” e che dovrà accompagnare tutti i “disciplinari di produzione”, finalizzati alla tracciabilità ed alla corretta e facilmente decifrabile etichettatura dei singoli formaggi che potranno beneficiare del marchio QSS (dal cosacavaddu ibleo alla provola, dal caciocavallo palermitano a quello dei Sicani, dal tumazzo modicano alla ricotta, ecc.) . E’ stata presentata inoltre l’associazione distrettuale aperta a tutti i soggetti della filiera, ed è stato deciso, fra l’altro, il ruolo del Distretto in occasione dell’Expo di Milano per il coordinamento dei Consorzi di Tutela ed ai fini di una adeguata presentazione e promozione delle imprese della filiera e dei prodotti lattiero caseari siciliani e dei relativi territori di produzione oltre che per la parallela organizzazione di iniziative in Sicilia anche in collaborazione con gli altri Distretti Produttivi dell’Agroalimentare dell’isola.
“Abbiamo voluto valorizzare uno strumento promosso dalla Regione e fino ad oggi rimasto non utilizzato – ha dichiarato il presidente Enzo Cavallo – per garantire, attraverso il marchio, l’etichetta e la tracciabilità, l’origine delle materie prime utilizzate. E ciò a difesa dei produttori, del territorio e dei consumatori”.
“Aspettiamo da tempo la fissazione di un prezzo remunerativo del nostro latte – ha sottolineato il Vice- Presidente Totò Tuzzolino. In attesa di vedere concretizzato l’impegno assunto martedì dall’assessore Caleca, siamo pronti ad utilizzare il marchio QSS per puntare anche ai patti di filiera per la necessaria valorizzazione delle produzioni siciliane
La crisi che investe il settore zootecnico, la imminente liberalizzazione del mercato del latte, la mancanza di un accordo regionale sul prezzo del latte vaccino ed ovino e la confusione esistente nella filiera, hanno spinto i dirigenti del Distretto a scendere in campo con le idee abbastanza chiare per utilizzare il marchio promosso dalla Regione per difendere, dalla sfrenata concorrenza non sempre leale dei prodotti importati, le produzioni lattiero casearie siciliane non solo nell’interesse dei produttori dell’isola ma anche dei consumatori che, così, potranno esseri messi nelle condizioni di fare scelte consapevoli quando fanno la spesa.
Nel corso della riunione, dopo un qualificato dibattito, è stato approvato il documento distrettuale che fissa, in maniera inequivocabile, le caratteristiche richieste per la definizione di “Formaggi Siciliani” e che dovrà accompagnare tutti i “disciplinari di produzione”, finalizzati alla tracciabilità ed alla corretta e facilmente decifrabile etichettatura dei singoli formaggi che potranno beneficiare del marchio QSS (dal cosacavaddu ibleo alla provola, dal caciocavallo palermitano a quello dei Sicani, dal tumazzo modicano alla ricotta, ecc.) . E’ stata presentata inoltre l’associazione distrettuale aperta a tutti i soggetti della filiera, ed è stato deciso, fra l’altro, il ruolo del Distretto in occasione dell’Expo di Milano per il coordinamento dei Consorzi di Tutela ed ai fini di una adeguata presentazione e promozione delle imprese della filiera e dei prodotti lattiero caseari siciliani e dei relativi territori di produzione oltre che per la parallela organizzazione di iniziative in Sicilia anche in collaborazione con gli altri Distretti Produttivi dell’Agroalimentare dell’isola.
“Abbiamo voluto valorizzare uno strumento promosso dalla Regione e fino ad oggi rimasto non utilizzato – ha dichiarato il presidente Enzo Cavallo – per garantire, attraverso il marchio, l’etichetta e la tracciabilità, l’origine delle materie prime utilizzate. E ciò a difesa dei produttori, del territorio e dei consumatori”.
“Aspettiamo da tempo la fissazione di un prezzo remunerativo del nostro latte – ha sottolineato il Vice- Presidente Totò Tuzzolino. In attesa di vedere concretizzato l’impegno assunto martedì dall’assessore Caleca, siamo pronti ad utilizzare il marchio QSS per puntare anche ai patti di filiera per la necessaria valorizzazione delle produzioni siciliane
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