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Foto di repertorio tratta da: "italiaatavola.net" |
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Ad avere la
meglio sui 60 formaggi presentati al Concorso provinciale sono state le
specialità scelte da una commissione formata da esperti. Per la
categoria “freschi” (formaggi a breve maturazione con stagionatura da 20
a 90 giorni), il primo premio è andato al Caseificio Formaggio di
Speloncia e al suo formaggio “Cuore”; secondo premio al “Casel Fresco”
della Latteria di Camolino; terzo al “Fresco” della Latteria Cooperativa
di Sedico.
“Speloncia” dell’omonimo Caseificio, “Cansiglio” e
“Dolada” del Centro Caseario Allevatori sono invece i primi tre
classificati nella categoria “mezzani” (tipici di latteria con
stagionatura da 3 a 6 mesi), mentre le ricotte prescelte sono state
quelle di Azienda agricola Bortoluzzi Davide di Pieve d’Alpago, Latteria
di Lentiai e Cooperativa Agordino.
E ancora: il “Cansiglio non
pressato” del Centro Caseario Allevatori si è aggiudicato il primo
premio nella categoria “stagionati”, seguito dal “Binatega” della
Cooperativa Agordino e dal “Piave Vecchio selezione Oro” della
Lattebusche. Tra i “misti” i premi sono andati alla “Capra-lattica”
della Framont Italia, alla “Tometta di pecora” della azienda agricola
Bortoluzzi e, terzo premio, ancora alla Framont con “Pura
Capra-presamico”. Fuori concorso la categoria “formaggi affinati o con
spezie”, che ha visto premiare tre formaggi del Caseificio Piccolo
Brite.
«C’è chi ha il petrolio nero e chi quello bianco, ovvero
il latte. E quest’ultimo è il nostro caso», ha evidenziato Luigi Curto,
presidente della Camera di commercio, ente che, a causa dei tagli,
quest’anno non ha potuto sostenere economicamente la manifestazione. «La
selezione per il concorso, che gode del sostegno della Banca popolare
di Vicenza, non è stata semplice. La qualità dei prodotti è in continua
crescita. E su questo dobbiamo puntare, perché l’enogastronomia è
fenomeno non solo di alimentazione, ma anche di cultura e turismo. Credo
sia doveroso ricordare anche la lungimiranza avuta 60 anni da coloro
che hanno scommesso e si sono impegnati per far nascere Lattebusche».
E
oltre alle realtà più conosciute, ne stanno nascendo di altre, messe in
piedi anche sotto la spinta dei giovani. «Il settore non dà segni di
cedimento», ha commentato ancora Curto. «Al concorso si presentando
sempre facce nuove», ha aggiunto Massimo Simionato, presidente della
Strada dei formaggi, sodalizio che svolge la propria attività da 6 anni e
che conta 230 soci.
«La Strada è riuscita a ottenere il
riconoscimento regionale. Questo ci darà la possibilità di partecipare a
nuovi bandi di finanziamento. Ricordiamo che i risultati si ottengono
se ci si presenta uniti sul mercato esterno». Il fatto che il settore
lattiero caseario locale debba essere motivo di orgoglio è stato
evidenziato anche da Alberto Marangon e Daniele Slongo di Veneto
Agricoltura. «La qualità dei prodotti portati al concorso è cresciuta
negli anni», hanno detto, «sia nella sostanza che nella cura del lato
più “estetico”. I punteggi dei formaggi bellunesi sono stati in questo
2014 più alti rispetto agli anni precedenti: molti superano gli 80
punti. Ci sono grandi potenzialità che hanno ancora margini per
crescere».
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