mercoledì 27 settembre 2017

43° Ed. della FAM - Fiera Agroalimentare Mediterranea


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La Fiera Agrolimentare Mediterranea, nella sua 43a edizione, rilancia e scommette su un futuro sempre più in grande.
Nonostante la macchina organizzativa, dall’esperienza ormai consolidata negli anni, venga avviata mesi prima dell’evento, quella presentata questa mattina alla stampa, formalmente è la prima edizione della “Super Camera di Commercio” ossia la prima dopo l’accorpamento delle tre Camere di Ragusa, Catania e Siracusa. 
Da questo punto di vista non solo la FAM si conferma strumento di promozione, efficace vetrina commerciale e occasione preziosa per agricoltura e zootecnia, ma si pone in una prospettiva che non può che allargare gli orizzonti con attività che intendono migliorare ulteriormente la struttura e i vari servizi a supporto delle imprese che potranno diventare ancora più competitive in Italia e all’estero.
Numeri di eccezione che confermano l’appuntamento di fine settembre come il più grande del settore, nell’area del Mediterraneo. In oltre 25.000 metri quadrati di spazio saranno ospitate 55 aziende della meccanizzazione, con

Arriva la Wagyu, carne giapponese che si scioglie in bocca

Da bovini selezionati e col pedigree, 1 Kg costa almeno 150 euro
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ROMA - Al bando il coltello: la vera carne Wagyu, che i giapponesi consumano nelle grandi occasioni, si deve sciogliere in bocca. L'osso non c'è perché al momento l'Unione europea non ammette l'ingresso di bistecche e costate nipponiche, ma il negoziato tra Ue e governo giapponese è in corso. Nel frattempo, gli allevatori del Sol Levante hanno presentato a Roma, nel corso di un seminario aperto a diversi ristoratori e concorrenti di contest televisivi a tema cucina, la carne Wagyu, il top delle carni bovine, di cui quella Kobe è l'apice.

Il seminario fa parte di un progetto più ampio che si concluderà a gennaio 2018 e coinvolge 20 noti chef italiani, ognuno dei quali dovrà creare e preparare un piatto a base di Wagyu, ma rivisitato all'italiana. Tartare, carpaccio e straccetti le prime proposte per una carne il cui costo nei tagli

sabato 16 settembre 2017

Zootecnia: sindacati siciliani sul piede di guerra


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Sono ancora fermi i servizi alla zootecnia che il ministero dell’agricoltura, dopo il fallimento dell’Aras, ha affidato all’Aia, l’associazione italiana degli allevatori. In una nota inviata al Presidente della regione e all’assessore regionale all’agricoltura Flai Cgil, Fai Cisl , Uila Uila e Confederdia regionali denunciano la latitanza dei vertici dell’associazione, che lo scorso 2 agosto, ricordano,  hanno fatto saltare un incontro presso l’assessorato finalizzato ad assicurare il pieno riavvio delle attività per l’ 1 settembre.
I sindacati chiedono dunque un intervento della Regione presso l’Aia, con il coinvolgimento del ministero “per sbloccare la situazione, garantendo alla zootecnia siciliana un servizio adeguato e tutelando i 105 lavoratori coinvolti”. “Se entro le prossime 48 ore non avremo un riscontro – scrivono i segretari dei  quattro sindacati - saremo costretti a iniziative di lotta anche inedite”.

Formaggio Ragusano Dop, il Ministero approva modifiche disciplinare. Ecco cosa cambia.

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Le iniziative e l’attività, non semplici ma efficaci, del Consorzio per la Tutela del Formaggio Ragusano Dop, hanno prodotto i frutti da tempo sperati e fortemente voluti dai dirigenti e dagli imprenditori interessati. La proposta di modifica del disciplinare di produzione predisposta dal Consiglio di Amministrazione ed approvata dall’Assemblea Straordinaria dei soci del Consorzio, dopo aver ottenuto il parere favorevole da parte dei competenti uffici dell’Assessorato Regionale, è stata condivisa e finalmente approvata dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. E ora, dopo l’avvenuta pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, si aspetta la definitiva approvazione e la conseguente registrazione del disciplinare modificato, da parte degli uffici dell’Unione Europea. Un passaggio sicuramente importante e soprattutto

sabato 9 settembre 2017

Bra, a Cheese conferenze sulla biodiversità dei formaggi

L’undicesima edizione, dal 15 al 18 settembre 2017, presenta un programma denso di appuntamenti dedicati ai temi cruciali per il settore lattiero-caseario.

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L’undicesima edizione di Cheese, dal 15 al 18 settembre 2017, presenta un programma denso di appuntamenti dedicati ai temi cruciali per il settore lattiero-caseario: latte crudo, fermenti naturali, benessere animale e cambiamenti climatici. Queste sono solo alcune delle tematiche che vengono affrontate durante Cheese con pastori e casari che hanno deciso di andare controcorrente scegliendo la strada della biodiversità, con economisti, ricercatori ed esperti di filiera. 

Mai come quest’anno, l’inaugurazione dell’edizione 2017, in programma venerdì 15 alle ore 10,30, è anche un momento per celebrare la città di Bra e uno dei suoi eventi più importanti, che ogni due anni raduna centinaia di migliaia di visitatori, produttori, giornalisti, cuochi, studiosi ed esperti. Nell’ambito dell’inaugurazione ufficiale viene conferito il premio Resistenza casearia, attribuito ai protagonisti del mondo dei formaggi che si sono distinti per passione, dedizione e impegno nella ricerca della qualità, in coerenza con i princìpi di Slow Food del buono, pulito e giusto.

Cheese prosegue nel pomeriggio con Gli Stati Generali del

MILK DAY, ALLA FIERAGRICOLA DI VERONA FILIERA LATTIERO CASEARIA A CONFRONTO

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VERONA – “Veronafiere ha pensato di istituire, nell’ambito di Fieragricola, il Milk Day, fissato per venerdì 2 febbraio 2018. L’obiettivo è creare un’area-evento, all’interno della vetrina zootecnica della 113ª rassegna internazionale dedicata all’agricoltura, che permetta un confronto di alto livello fra i produttori e la filiera sulla produzione di latte”.
Lo ha annunciato questa mattina Luciano Rizzi, Area manager Agriexpo & Technology di Veronafiere, incontrando alcuni importanti player del settore.
Partner dell’iniziativa saranno Clal.it e Teseo, portali di riferimento mondiale del comparto lattiero caseario italiano e dell’allevamento sostenibile, il Gruppo Edagricole di Bologna, appartenente alla galassia di New Business Media, con le testate Terra e Vita, Informatore Zootecnico, Il Latte, Mark Up e GdoWeek, Crea, l’Associazioni degli allevatori, le cooperative di produzione e i consorzi di tutela.
Fra gli eventi già in calendario ci sono i workshop organizzati

Vivere con gli animali, un altro allevamento è possibile

Nel saggio Vivere con gli animali, Jocelyne Porcher analizza la deriva dell’allevamento, sempre più industrializzato e inumano, chiedendosi quale sia il suo futuro.
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Da oltre diecimila anni l’uomo, ovvero fin da quando ha iniziato il processo di domesticazione di alcune specie animali, ha instaurato con loro un rapporto intenso, fatto, se non di amore, di grande rispetto, conoscenza e riconoscenza. Oggi questo rapporto ancestrale sembra essersi incrinato, forse definitivamente, a causa dell’industrializzazione dell’allevamento che ha ridotto gli animali (ma non solo) alla stregua di macchine. Cosa si potrebbe salvare oggi dell’allevamento? È ancora possibile vivere con gli animali? Da queste domande parte la ricerca di Jocelyne Porcher, sociologa francese all’Institut national de la recherche agronomique (Inra) e autrice del saggio Vivere con gli animali. Un’utopia per il XXI secolo.

Dove c’è industria, non c’è allevamento possibile

Cosa intende l’autrice per allevamento? Sgomberando subito il campo dagli equivoci specifica che “non esiste un allevamento industriale, là dove c’è industria non c’è

Il fragile equilibrio del latte

Il prezzo per il momento "tiene", ma sul mercato mondiale si inseguono scenari contrapposti che possono ribaltare la situazione. Il ruolo della Cina e delle sue strategie nei commerci internazionali.
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Il prezzo del latte spot, quello venduto fuori contratto, continua ad essere sopra i 44 centesimi al litro, il 26% in più rispetto allo scorso anno.
Puntano ancora più in alto i prezzi del latte spot tedesco, che si spingono oltre quota 45 centesimi, il 30% in più rispetto a dodici mesi fa. Situazione analoga per il latte francese.
Lo evidenzia Assolatte che pubblica anche i grafici di confronto sull'andamento dei prezzi negli ultimi anni. Numeri che sembrano confermare il buon stato di salute del mercato del latte in Europa.
 

Attenti alla Cina

Sullo sfondo si registrano tuttavia alcuni elementi che potrebbero modificare questo quadro. Partiamo dalla Cina e dal cambio di rotta delle sue importazioni.
Come riporta Clal, sempre puntuale nelle analisi sul mondo del latte, la Cina ha raddoppiato le importazioni di latte magro in polvere, ma ha drasticamente ridotto l'import di latte confezionato, i cui flussi sono diminuiti del 18,3% nei primi sette mesi del 2017.

I maggiori fornitori di questa tipologia di prodotto sono francesi, tedeschi e polacchi, che soddisfano oltre la metà della richiesta cinese, ora in flessione grazie al significativo aumento della produzione interna di latte (+18,4% nei primi cinque mesi).
Battuta di arresto della Cina anche nelle importazioni di