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PALERMO - «Non è ammissibile che a causa
dell’assenza di un’associazione regionale allevatori, a gestire il
progetto sulla biodiversità riguardante due importanti razze autoctone
siciliane, quali la cinisara e la modicana, sia l'Anapri un’associazione
di allevatori di Udine». Lo hanno detto i parlamentari regionali Pd
Mario Alloro, Giuseppe Arancio e Giovanni Panepinto al termine
dell’incontro con una rappresentanza di lavoratori Aras delle varie
province siciliane.
«L'incarico dato all’Aia di svolgere i controlli funzionali previsti
dalla legge, in sostituzione dell’Aras, che è stata dichiarata fallita
dal tribunale - sottolineano i parlamentari regionali - non copre
certamente tutti i servizi che sarebbe necessario assicurare agli
allevatori, restano infatti scoperte molte prestazioni che, grazie
all’utilizzo dei finanziamenti europei, servirebbero a tutelare il
patrimonio zootecnico regionale, salvaguardando aziende e lavoratori, e
che vengono quindi gestite da associazioni di altre regioni. Per altro i
cicli di controlli funzionali propedeutici all’iscrizioni nei libri
genealogici, affidati all’Aia dopo il fallimento Aras non sono mai stati
avviati, bloccando di fatto le certificazioni per centinaia di aziende.
Presenteremo un ordine del giorno affinché il governo regionale, che
negli ultimi mesi ha lavorato per il bene degli allevatori siciliani,
intensifichi gli sforzi per arrivare nel più breve tempo possibile ad
una soluzione».
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