domenica 25 giugno 2017

Mozzarella di Bufala, nasce la prima Scuola lattiero casearia al Sud

Fonte:
“In quattro mesi siamo riusciti a dar vita alla prima scuola di formazione del centro sud Italia nel settore lattiero caseario. L’accreditamento del Consorzio di Tutela della Mozzarella di bufala campana Dop nel sistema regionale colma un gap del Mezzogiorno e apre le porte a una formazione Dop, di alta qualità per insegnare sul campo ai nostri giovani un mestiere antico ma straordinariamente affascinante come quello del casaro”. L’assessore regionale alla Formazione, Chiara Marciani, ha presentato così la nascita della prima Scuola di formazione in Italia realizzata e gestita da un Consorzio di Tutela. L’obiettivo è da un lato creare i casari del futuro, trasmettendo così alle nuove generazioni una tradizione che

Tutta Italia a rischio siccità, ma è il sistema che fa acqua. Bollettino rosso preoccupante da Nord a Sud, mentre le politiche ambientali restano al palo

Fonte:
Il bollettino rosso che si sta registrando in tutta la Penisola è davvero preoccupante: tre regioni in codice rosso (Sardegna, Emilia Romagna e Toscana hanno dichiarato lo stato di emergenza per siccità), massima allerta in tutte le altre regioni, da Nord a Sud, e poi fiumi e laghi quasi a secco con il Piave e il Lago di Bracciano in forte sofferenza. 
Non va meglio altrove: il lago Maggiore è sotto di 40 centimetri rispetto ai livelli del 2016, al lago di Como ne mancano 35 rispetto allo stesso periodo. Eppure il problema non nasce solo – e innanzitutto – dal caldo torrido di questi giorni. 
Al problema dei cambiamenti climatici e dell’emergenza siccità, come denuncia infatti Legambiente, si aggiunge

Nuova strategia del Canada sui prezzi per gli ingredienti lattiero-caseari

Fonte:
Il Canada monitora i propri produttori di lattiero-caseari per assicurarsi di avere la giusta, ma non troppa, quantità di latte per il consumo domestico. In ottemperanza alle regole della WTO, la maggior parte dei prodotti lattiero-caseari ha un alto livello tariffario, con dazi per il latte fino al 270 per cento, al fine di prevenire l’eccesso di approvvigionamento nel proprio mercato interno.
Un’eccezione sono il latte ultrafiltrato e altri ingredienti lattiero-caseari ricchi di proteine destinati alla produzione di prodotti come il formaggio. Il latte diafiltrato è stato inventato da trasformatori di latte americani che cercavano un modo per eludere la barriera tariffaria del Canada e consentire l’export di latte in eccedenza in Canada. Le

La scienza entra in stalla

Fonte:
articolo di Angelo Gamberini
Fra meno di un secolo la temperatura media aumenterà in tutto il mondo fra 1,4 e 5,8 gradi. Cambieranno al contempo gli eventi atmosferici, in alcune regioni pioverà di più, in altre meno. E aumenteranno gli eventi climatici estremi.
In questo nuovo scenario l'agricoltura sarà chiamata a nutrire una popolazione raddoppiata, dagli attuali sette miliardi di individui ai 15 miliardi del 2100. Riuscirà ad assolvere questa missione, all'apparenza impossibile?    

Il congresso Aspa
La scienza dice sì e lo ha ribadito in occasione del recente 22esimo congresso dell'Aspa, l'Associazione per la

Il Mipaaf pronto a un nuovo taglio dei finanziamenti, il sistema allevatori a rischio sopravvivenza

Fonte:
La notizia è arrivata come una bomba nella tarda serata del 21 giugno.
In una nota il ministero delle Politiche agricole comunicava alle Regioni che la ripartizione per il cofinanziamento del Piano nazionale dei controlli sulla produttività animale svolti dalle Associazioni Allevatori, a causa del ridimensionamento della spesa pubblica passerebbe dagli attuali circa 22,5 milioni di euro/annui a soli 7 milioni/annui.
E questo nonostante una spesa complessiva che supera abbondantemente i 50 milioni di euro/annui.
All’immediata reazione del presidente dell’Associazione italiana allevatori (Aia), Roberto Nocentini, che in un comunicato ha espresso  la grande preoccupazione per questo provvedimento convocando urgentemente il Comitato direttivo di Aia per affrontare, ha dichiarato, “quella che si prospetta come la più grave emergenza che il sistema allevatoriale abbia mai, in questi 70 anni di storia, dovuto affrontare”, si uniscono lo sconcerto e l’indignazione

giovedì 22 giugno 2017

Lattiero caseario: investire è il futuro, ma non in Europa

 Fonti:
              Articolo di Matteo Belardinelli - 
Le produzioni mondiali di latte che, complessivamente, rallentano, la domanda cinese che ha ripreso a correre e con una virata verso prodotti a più alto valore aggiunto rispetto al latte e alle polveri (significativo il calo di export di latte Uht in Cina, pur in una fase in cui le esportazioni comunitarie crescono di oltre il 10% sia in volume che in valore nel periodo gennaio-aprile 2017 su base tendenziale), le proiezioni che non preannunciano scenari negativi portano i produttori e le imprese a impostare politiche future di consolidamento e di espansione.
In pratica, il panorama lattiero caseario vede investimenti nelle aree dove il comparto mostra maggiori segnali di vitalità e prospettive di sviluppo più forti.
E' il caso, ad esempio, della Russia, dove la multinazionale Danone ha previsto di investire oltre 16,8 milioni di euro nel proprio sito produttivo di Samara. L'obiettivo è quello di realizzare una nuova linea di produzione e di reimpiegare, attraverso appositi trattamenti, le acque utilizzate nello stabilimento. La nuova linea di produzione, che è la 13esima della fabbrica, avrà una capacità di produzione di 30 tonnellate al giorno e sarà operativa entro il primo semestre del 2018.

Non è l'unico investimento pianificato dalla Danone, che negli Stati Uniti (altro mercato che sta attraversando una fase di grande vitalità) ha previsto investimenti nel proprio stabilimento pari a 25 milioni di dollari, finalizzati a costruire

Svizzera, ormoni sessuali nei suini. Ma la pubblicità non lo dice

 Fonte:
Carni senza l’aggiunta di ormoni’, l’industria svizzera della carne ne fa un vanto e l’associazione di settore, Proviande, lo sbandiera a gran voce nella pubblicità sul proprio sito… ma non è proprio così.
Nonostante la legge ne vieti l’uso, infatti, gli allevatori svizzeri di suini e bovini ricorrono ugualmente agli ormoni, come si evince dalla banca dati dell’Agenzia per gli agenti terapeutici, Swissmedic, secondo cui più di 15 diversi preparati ormonali sono approvati solo per i suini.
AMMESSI ORMONI SESSUALI
Ma com’è possibile? La questione è sottile: si tratta infatti di preparati che agiscono sul ciclo sessuale degli animali e che sfuggono al divieto legislativo non essendo ormoni della crescita. Questi ultimi sono quelli somministrati agli animali per accelerarne la crescita ed evitare le malattie, e sono vietati in tutta Europa e nell’intero settore zootecnico (filiere bovina, avicola e suina) dal lontano 1981.
La differenza – secondo l’Ufficio federale di veterinaria – sta in particolare nel periodo di applicazione: mentre gli stimolatori vietati dalla legge si utilizzano nel corso di un lungo periodo, agli ormoni sessuali si ricorre solo in modo selettivo e, dopo breve tempo, non sono più rilevabili nel corpo degli animali. In pratica questi vengono inseminati e hanno i cuccioli dopo un periodo di gestazione di 115 giorni.
TRATTATI IL 10% DEGLI ANIMALI
Il problema è che non si conosce l’esatta quantità di ormoni utilizzati dagli allevatori: non lo sa né la Società svizzera degli animali, né l’Ufficio federale medico. L’Associazione svizzera dei produttori di suini stima comunque che gli allevatori utilizzino gli ormoni sessuali in 10 scrofe su 100.
Forti le critiche, soprattutto da parte dell’Istituto di ricerca per l’agricoltura biologica, secondo cui tutto è sacrificato sull’altare di un’industria vorace, dedita agli allevamenti intensivi, senza rispetto dei cicli naturali. Al contrario, le linee guida Bio Suisse indicano la necessità di vietare l’uso degli ormoni per controllare la riproduzione, autorizzandoli solo per le cure e terapie necessarie.
E di fronte alle contestazioni, infine, Proviande ha dovuto ammettere che la pubblicità sul sito era malformulata, promettendo di modificarne il testo.

Bovini, a gestire il progetto sulla biodiversità delle razze siciliane sarà un'associazione di Udine!

Fonte: 
PALERMO - «Non è ammissibile che a causa dell’assenza di un’associazione regionale allevatori, a gestire il progetto sulla biodiversità riguardante due importanti razze autoctone siciliane, quali la cinisara e la modicana, sia l'Anapri un’associazione di allevatori di Udine». Lo hanno detto i parlamentari regionali Pd Mario Alloro, Giuseppe Arancio e Giovanni Panepinto al termine dell’incontro con una rappresentanza di lavoratori Aras delle varie province siciliane.
«L'incarico dato all’Aia di svolgere i controlli funzionali previsti

Brucellosi, ok in Commissione Salute a norma che blocca risarcimenti per allevatori: “Ennesimo schiaffo da parte della politica”

 
Fonte:
“È l’ennesimo schiaffo in faccia agli allevatori siciliani da parte della politica. Non ci sono altri commenti”. È questo il commento del deputato M5S a sala d’Ercole, Francesco Cappello, all’approvazione in commissione Salute di un emendamento governativo al collegato alla Finanziaria, che cancella la norma che prevede risarcimenti per gli allevamenti colpiti da Brucellosi, un flagello tutt’altro che scomparso in Sicilia.
“Il governo Crocetta – afferma Cappello – ancora una volta si allinea ai diktat di Roma e Bruxelles, ed anziché difendere gli allevatori nelle sedi opportune preferisce cancellare una norma che peraltro non finanzia colpevolmente già da qualche anno. Allevatori ed agricoltori vengono abbandonati al loro destino in nome di un’Europa e di uno Stato palesemente allineati contro il Sud e la Sicilia”.
L’emendamento ora sbarca in Aula, cui spetta, o meno, dare il colpo di spugna definitivo sulla norma.

venerdì 16 giugno 2017

Mediterrae Processi di lavorazione

Spazio Pubbicità
Produzioni lattiero-casearie MEDITERRAE: per un recupero dei sapori antichi (oggi difficili da trovare nei prodotti industriali) attraverso le tecniche e le attrezzature che si usavano un tempo, ma con l'attenzione per la salubrità dei tempi moderni.

Modello IV informatizzato: per la zootecnia solo un problema?

 Fonte:
La data è stata fissata e ribadita dal Ministero della Salute: dal 2 settembre prossimo per gli allevatori sarà obbligatorio usare il cosiddetto modello IV informatizzato, dicendo quindi addio all’attuale “foglio rosa” che accompagna il trasferimento dei capi dall’allevamento al macello.
Noto ufficialmente come "Dichiarazione di provenienza degli animali", il documento riporta molte informazioni che identificano l’animale e soprattutto diversi dati sanitari.
In realtà questa informatizzazione non farà scomparire la carta del tutto: il documento sarà comunque stampato in una copia, sempre meno rispetto alle almeno quattro previste attualmente.
Ma come tutti i processi di digitalizzazione anche questo non è accolto da tutti come una semplificazione. Gli allevatori e le aziende si troveranno davanti nuovi strumenti informatici, per i veterinari potrebbe andare ancora peggio se le Regioni

Più il Pil è elevato, meno si spende per l'agroalimentare


Fonte:
                         Articolo di Maurizio Bernardelli
Più il Pil è elevato, minore è la spesa destinata ai prodotti alimentari e alle bevande analcoliche. E' quanto emerge dalla ricerca condotta dal portale finanziario Vexcash, pubblicata nei giorni scorsi sul sito tedesco di informazione Die Welt.

Un discorso analogo, seppure con il focus ristretto al campo lattiero caseario e con una prospettiva differente, lo aveva già fatto Clal.it, portale di riferimento per il settore dairy.
L'indagine di Clal.it, infatti, aveva evidenziato il legame fra il Pil e la qualità degli acquisti. Gli acquisti maggiori di polveri di latte, tradizionalmente un prodotto "povero", si registrano dove più basso è il reddito pro capite come Africa equatoriale e Sud Est Asiatico.
Persino la Cina, dopo anni di economia lanciata verso la crescita, sta modificando i propri consumi, preferendo creme di latte, formaggi, prodotti per l'infanzia alle polveri, che comunque acquista.

Ora c'è lo studio di Vexcash, che ha raccolto dati relativi a circa novanta paesi, analizzando anche le informazioni raccolte dal dipartimento di Agricoltura degli Stati Uniti (Usda).

In Europa a spendere di meno per l'acquisto di prodotti alimentari sono i cittadini inglesi, con una quota dell'8,2% del proprio reddito, mentre si spende molto di più in Bosnia-Erzegovina, in Croazia, in Romania o Serbia, tra il 31% e il 25% del reddito disponibile.
La crisi ha influito anche sui consumi dei paesi del Sud Europa, come Spagna, Italia, Grecia e Portogallo. La spesa

News Lavoro


Estate manager RELAIS BORGO SANTO PIETRO - Toscana - Responsabile di gestione

Agronomo con esperienza utilizzo di mezzi agricoli - LATINA - Lazio

VICE RESPONSABILE PRODUZIONE - Gruppo Granarolo -Bologna, Emilia-Romagna - Fico – Fabbrica Italiana Contadina

1 RESPONSABILE PRODUZIONE CASEARIA - Gi Group Borgo Tossignano 40021, Emilia Romagna Italia


sabato 10 giugno 2017

La stalla tutta automatica è realtà

Riduzione della manodopera e dei farmaci ed aumento della produzione: guarda la videointervista all'allevatore Fabio Curto dell'azienda agricola Ponte Vecchio a Treviso. Fonte:
Nessun dubbio per Fabio Curto, la strada da lui imboccata nel 2014 è quella giusta.
Curto, allevatore veneto che con i genitori e i fratelli conduce l'azienda agricola Ponte Vecchio a Vidor (Tv) è stato il primo in Italia rendere completamente robotizzata la sua stalla. Curto si è dotato di un sistema di alimentazione Lely Vector, di due robot per la mungitura Lely Astronaut e di una allattatrice per vitelli automatica, Lely Calm. La stalla ad oggi si compone di 300 vacche, 130 di queste sono vacche da latte, per la maggior parte di razza Frisona.
La decisione di automatizzare è stata presa da tutta la famiglia in seguito a un evento drammatico: la stalla andò a fuoco e in quel momento si pose il problema di decidere se andare avanti o meno, e in che modo farlo.
"Siamo dunque stati in Olanda per studiare il loro sistema e poi abbiamo imboccato questa strada", ci ha raccontato proprio Fabio Curto. Ogni mucca è ora strettamente

Zootecnia, dalla Sicilia la proposta Cia per la creazione di una filiera tutta italiana

Il progetto illustrato nel corso della tavola rotonda ad Agira con il presidente nazionale Dino Scanavino e la presidente regionale Rosa Giovanna Castagna.
Fonte:
La creazione di una filiera italiana per fornire maggiori garanzie al consumatore e fare recuperare redditività alle aziende. Questo l'obiettivo emerso dalla tavola rotonda "Aree interne zootecnia e sviluppo possibile: la filiera italiana", organizzata dalla Cia presso l'aula Giovanni Paolo II di Piazzale Abbazia ad Agira, in provincia di Enna.

"Stiamo facendo un grande lavoro sulla produzione di animali nati e allevati in Italia. Un territorio come quello della Sicilia si presta in modo perfetto all'allevamento brado, semi brado e alla produzione di bovini da dare all'ingrasso -ha affermato Dino Scanavino, presidente nazionale Cia-. Noi abbiamo la dipendenza dall'estero che è esagerata poiché importiamo 8 milioni di animali l'anno, in particolare dalla Francia ma anche dai paesi dell'est Europa come la Polonia. Quindi produrre trecentomila vitelli autoctoni di produzione nazionale da ingrassare sul posto è un obiettivo raggiungibile".

Certo, ha proseguito Scanavino, "ci vogliono politiche di

venerdì 9 giugno 2017

Job Ragusa 2017, colloqui di lavoro dell'Università di Catania

 
Fonte:
Ragusa - Le attività di placement promosse dall’Università di Catania approdano per la prima volta a Ragusa, attraverso l’iniziativa“Job Ragusa 2017”, organizzata dal Centro Orientamento e Formazione d’Ateneo (Cof), in collaborazione con il Comune, il Libero Consorzio Comunale (già Provincia regionale di Ragusa), l'Agenzia nazionale Politiche attive Lavoro (Anpal) e l’Istituto tecnico "Rosario Gagliardi”.
L’evento si terrà giovedì 15 giugno dalle 9 alle 18 all’Istituto Gagliardi ed è organizzato allo scopo di potenziare i rapporti con le aziende locali, sviluppare nuove partnership con l’Università e favorire l’inserimento occupazionale degli studenti anche nel territorio delle province della Sicilia orientale.
Fino a domenica 11 giugno studenti e neolaureati del territorio ibleo potranno iscriversi al sito web del Cof (www.cof.unict.it) per partecipare alle selezioni per tirocini,

mercoledì 7 giugno 2017

Burro: un’alternativa all’olio di palma, ma i problemi non mancano

L'olio di palma è diventato il nuovo nemico, e allora torna in auge l'antico burro. Peccato che l’industria del settore sia in difficoltà.
Fonte:
articolo di Nicola Salvagnin.
Che ridere: il nuovo mantra in fatto di cibo e salute è “no olio di palma”. Che fino a ieri (e anche oggi) era usatissimo senza provocare alcuna epidemia, mentre ora è peggio dell’uranio radioattivo. Così tutta l’industria alimentare è impegnata a cambiare grassi, e a tornare al vecchio, caro – e più costoso – burro.
Non che il burro sia tanto meglio dell’olio di palma, quanto a qualità dei grassi. Ma non è sotto l’occhio del ciclone mediatico. E quindi tutti a chiedere all’industria casearia nuove forniture di burro.
Peccato che la produzione di burro, pur in crescita a livello europeo, sia da tempo insufficiente rispetto alla domanda. Il settore lattiero-caseario è soggetto da tempo ad un asfissiante pressing da parte dell’Unione Europea, atto a ridurlo. Il surplus di latte che non si sa che farne, i prezzi in

domenica 4 giugno 2017

FAM-MAC 2017 - Campioni premiati e altro

Campioni razza Modicana



Campionessa Charolaise

Campione Limousine

Asino Ragusano

Esibizione Cavalli
 



Jessica e Ilot: i campionissimi della 1^ sessione specialistica FAM-MAC 2017

Jessica vincitrice assoluta per la razza Charolaise precedentemente vincitrice nella categoria manze gravide fino a 36 mesi, dell'Azienda Agricola di Agosta Gioacchino

Ilot vincitore assoluto per la razza Limousine precedentemente vincitore nella categoria maschi con più di 36 mesi, dell'Azienda Agricola di Iaconinoto Rosario.











sabato 3 giugno 2017

Grande partecipazione al foro boario di Modica per la Fam – Mac dedicata alla zootecnia siciliana.

 
 Fonte: 
Continua con grande partecipazione la prima sessione specialistica della Fam – Mac, la Fiera Agroalimentare Mediterranea – Mostra Agricola della Contea, in programma fino a domani, domenica 4 giugno, al Foro Boario di Modica.
Da ieri, venerdì, in tantissimi hanno visitato le esposizioni allestite nelle varie aree e preso parte agli eventi in programma che fino a domani offriranno diversi momenti dedicati agli aspetti più tecnici e di settore ma anche numerose occasioni di divertimento e svago tra cui le esibizioni delle carrozze e dei cavalli Andalusi e Frisoni e, domani pomeriggio alle 18, il Gran Galà Equestre con i migliori artisti siciliani. Ottima partecipazione anche per le degustazioni gratuite di uova, pollo rigorosamente siciliano,

Robot, la minaccia alla manodopera arriva tra le vacche. Nella stalla che si controlla dalla app: “Si perdono i mestieri, non il lavoro”

Fonte:
di Barbara Righini. La giornata di Fabio Curto, allevatore veneto della provincia di Treviso, inizia con uno sguardo ai dati della sua mandria sullo schermo del pc: calori rilevati, tempi di ruminazione, allarmi per eventuali mastiti in arrivo, qualità del latte munto. Alle 7.30 del mattino è già tutto sotto controllo. Le vacche, 130 quelle da latte, sono già state munte: ci ha pensato il robot.
La robotizzazione che tanto sta facendo discutere per le temute ricadute sulla manodopera, non riguarda solo le fabbriche. In stalla, ormai da qualche anno, hanno fatto la loro comparsa mungitrici, allattatrici, macchine per il razionamento del cibo e per la pulizia dei pavimenti. Così, nell’azienda agricola Ponte Vecchio, a Vidor (Treviso), 300 capi di bestiame in totale, all’uomo resta ben poco da fare. Addio al mestiere del mungitore e a diverse altre figure? “Prima la stalla era gestita da tre unità, ora ne bastano una e mezza”.
Il professor Aldo Calcante, ricercatore in Scienze Agrarie

World Milk Day: "Da valorizzare il latte ed i prodotti lattiero-caseari. Cresce la produzione e i consumi vedono i Millennials avvicinarsi ai formaggi italiani"

 Fonte:
“I prodotti ottenuti dal latte italiano sono aumentati negli ultimi anni. La produzione di burro è aumentata del 32% dal 1982 mentre la produzione di formaggi è più che raddoppiata. La produzione di qualità è trainata dall’interesse crescente dei consumatori e dell’industria alimentare, a dimostrazione dell’eccellenza italiana che anche questi prodotti rappresentano. È diminuita invece la produzione di latte alimentare”. Lo sottolinea Confagricoltura in occasione del ‘World Milk Day’, la giornata mondiale del  latte istituita dalla Fao nel 2001, che si celebra oggi.

“Cambia l’atteggiamento dell’industria alimentare che – osserva Confagricoltura -sta modificando gli ingredienti dei prodotti alimentari (con un ritorno al burro sull’onda delle proteste per l’olio di palma), mutano le scelte dei consumatori che fanno grande consumo di yogurt, fermentati, prodotti