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La crisi del latte ha colpito anche gli Stati Uniti. Nel Wisconsin, la
«Normandia americana», come l'ha definita Le Monde, terra che si è
specializzata nella produzione di latte dopo aver abbandonato la soia e
il mais, è andato tutto bene fino al 2010. Adesso le fattorie saranno
costrette a chiudere inesorabilmente, al ritmo di due al giorno di
fronte alla crisi del settore determinata dal crollo del prezzo del
latte, sceso da 53 dollari a 35 dollari l'ettolitro, dopo il picco
storico raggiunto nel 2014.
C'è chi chiede che il vicino Canada
acquisti un po' più di latte, ma certo non può risolvere il problema
dell'eccedenza produttiva degli Usa. Gli allevatori chiedono aiuti, ma i
consumatori non vogliono pagare sovvenzioni pubbliche agli allevatori.
Gli
allevamenti, perlopiù imprese famigliari, vengono messi all'asta con
tutte le mucche, secondo quanto ha riportato Le Monde. In quindici anni
il numero delle fattorie è dimezzato (7.800) e il loro valore è sceso al
livello più basso ha riferito a Le Monde Darin Von Ruden, allevatore
bio e presidente del sindacato agricolo del Wisconsin, uno degli Stati
rurali che insieme a quelli operai ha determinato la vittoria di Donald
Trump alla Casa Bianca nel 2016. Ma ora tutto può cambiare.
Intanto,
si moltiplicano le richieste di aiuti. La fattoria di Sue Spaulding,
molto indebitata, in cambio del latte riceve dalla