martedì 28 aprile 2020

Coronavirus in Usa, uccisi milioni d’animali allevati ma invendibili

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Uccisi per farne carne o uccisi perchè non si riesce più a farne carne. Comunque milioni di animali da allevamento saranno probabilmente soppressi a causa della chiusura dei più grandi impianti di lavorazione delle carni negli Usa. Chiusura dovuta all’emergenza coronavirus. A lanciare l’allarme John Tyson, presidente di Tyson Foods, uno dei colossi americani nel settore, che con un’inserzione a piena pagina sul New York Times e sul Washington Post senza giri di parole ha detto che “la catena di distribuzione del cibo è stata interrotta”.

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“Gli allevatori americani – ha spiegato – non sanno dove andare a vendere il loro bestiame così milioni di animali tra polli, maiali e bovini saranno uccisi a causa della chiusura dei nostri impianti di lavorazione”. Ha anche aggiunto che ci sarà meno carne disponibile nei punti vendita finchè non si riuscirà a riaprire. Tyson Foods impiega 100mila persone e, a causa del Covid-19, è stata costretta a chiudere i suoi stabilimenti in Indiana e Iowa. (nella foto sopra, recinti deserti nell’impianto Tyson Foods di Joslin, Illinois – ph. EPA/TANNEN MAURY)