giovedì 28 dicembre 2017

Cambiamenti climatici, il reddito degli agricoltori calerà del 13%

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Entro il 2040, l’innalzamento delle temperature porterà all’aumento della frequenza delle ondate di calore, con pesanti ripercussioni su tutto il settore agro-zootecnico.
Proprio gli allevatori e gli agricoltori sono le fasce più a rischio: il reddito netto delle imprese potrebbe calare anche del 13%, rendendo di fatto insostenibile la produzione.
Questo è quanto emerge dal convengo “Agricoltura e cambiamenti climatici: sfide e opportunità”, organizzato dall’Università di Sassari presso il Ministero delle Politiche Agricole Agroalimentari a Roma.

Il caso della Sardegna
Nel corso della conferenza è stato presentato il caso della Sardegna: il 40% del territorio dell’isola è esposto alla minaccia di fenomeni siccitosi tali da aumentare il degrado del suolo e ridurre la resa dei pascoli.
Ma non solo: tra i rischi che gli allevatori si trovano a fronteggiare c’è anche l’aumentato delle malattie dei capi e l’importazione accidentale di specie aliene parassite.

Il 2017 l’anno più secco
Secondo i dati, il 2017 è stato l’anno più secco degli ultimi due secoli; nel solo mese di ottobre sono mancati circa 19 miliardi di metri cubi di acqua piovana
I danni economici sono stati ingenti: si calcola che l’assenza di precipitazioni abbia causato – su tutto il territorio nazionale – danni per oltre 2 miliardi di Euro.

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