giovedì 16 agosto 2018

Inquinamento da azoto nell'Adriatico, emergenza anossia

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Quasi ogni anno, tra la fine di Agosto e la prima metà di Settembre, un'area del mare Adriatico muore per mancanza di ossigeno. Una tragedia silenziosa causata dalla eccessiva presenza di Azoto nelle acque e che rischia di passare inosservata. La ragione del sovraccarico di Azoto è la presenza lungo il bacino del fiume Po della cosiddetta "food valley" italiana, ovvero il gran numero di allevamento di bovini e suini.
Lungo il bacino del Po sono allevati all'incirca 5,2 milioni di suini, 4,1 milioni di bovini e 48,5 milioni di avicoli. L'azoto che deriva dagli scarti di questi allevamenti (letame) finisce nel fiume per le ragioni più diverse, attraverso scarichi illegali e/o come sta accadendo in questo periodo di temporali per le piogge forti. La destinazione finale di questo Azoto è l'alto Adriatico.
A metà degli anni '80 la concentrazione di azoto era di 2-3mg per litro di acqua, a metà degli anno '90 era già salita a 6mg, attualmente ci sono delle zone in cui si arriva a 100mg per litro. Il motivo principale di questo aumento incontrollato sta nella mancanza di equilibrio tra la zootecnia e le coltivazioni, il letame che prima era considerato un prodotto da utilizzare, oggi è diventato solo uno scarto di cui liberarsi.

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