Scrofe che
trascorrono gran parte dell’esistenza in gabbie da gestazione, parto e
allattamento senza potersi muovere, conigli rinchiusi in gabbiette più piccole
di un foglio in formato A4, polli manipolati geneticamente per produrre
quantità sempre maggiori di carne e di uova, la cui crescita innaturale
impedisce loro di mantenersi sani.
Gli animali negli
allevamenti vivono in condizioni terribili e per evitare che muoiano anzitempo,
ma anche per stimolarne la crescita e aumentarne il peso, vengono somministrate
loro abnormi quantità di antibiotici. L’eccessivo ricorso a questi farmaci ha
prodotto batteri estremamente resistenti, dando vita all’allarmante fenomeno
dell’antibiotico-resistenza in grado di rendere inefficaci gli antibiotici
necessari per preservare la salute umana.
Una minaccia
mondiale.
Il 70 per cento degli
antibiotici prodotti nel mondo viene utilizzato negli allevamenti intensivi,
l’Italia è il secondo stato europeo (dopo la Spagna) che ne fa il maggior
ricorso negli allevamenti. Il rischio di gravi pandemie provocate da ceppi