Le cause di questi cambiamenti sono riconducibili agli aumenti dei costi di produzione del latte, primo fra tutti l’alimentazione
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Ragusa - Da un recente colloquio a carattere conoscitivo con operatori del settore zootecnico emerge come tante piccole e medie aziende del ragusano, in quest’ultimo periodo, stanno convertendo le loro stalle, utilizzate da sempre per l’allevamento di bovini per la produzione di latte, verso l’indirizzo produttivo da carne.
Ci riferiamo ai Comuni di Modica e Ragusa dove si concentra più del 90% di tutta la zootecnia Siciliana. Le cause di questi cambiamenti sono riconducibili agli aumenti dei costi di produzione del latte, primo fra tutti l’alimentazione. Oramai l’allevatore non riesce, anche se ultimamente il prezzo del latte è aumentato, ad ottenere un reddito capace di supportare l’attività zootecnica. Così molti allevatori prima di chiudere definitivamente le loro stalle hanno pensato di passare alla produzione di carne, meno costosa e impegnativa e più facilmente gestibile.
Poche infatti le strade percorribili, trasformare il latte in prodotti caseari, anche con forme di gestione societaria, o trasformare la stalla allevando altri soggetti zootecnici che permettano una maggiore remunerazione dei fattori produttivi impiegati. Certamente la conversione comporta particolari scelte soprattutto nell’esercizio agrario d’impresa e nell’impiego del lavoro.
Se il cambiamento
interesserà in futuro altre aziende questo evidentemente comporterà
nuovi equilibri e sul patrimonio zootecnico con introduzione ancora
maggiore di razze da carne estere e sul mercato dei prodotti zootecnici
latte e carne. Per i consumatori locali potrebbe essere un vantaggio in
quanto verrebbe incrementato il consumo della nostra produzione di carne
offerta magari a prezzi più competitivi. Certamente spingersi sul
settore carne bovina oggi è un po’ rischioso, visto il calo dei consumi e
la preferenza ad altri prodotti alimentari.
Oggi non è facile
parlare di investimenti di lungo periodo in campo zootecnico, quindi
l’allevatore cerca di proteggere la propria azienda apportando modeste
modifiche sui capitali fondiario e agrario sperando, quanto prima, in un
riassestamento della situazione globale.
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